L'impegno di Libera di don Luigi Ciotti


Scrivendo il post sui giudici Falcone e Borsellino il pensiero è andato direttamente all'impegno profuso da Libera contro tutte le mafie, è venuto spontaneo e doveroso dedicarle un post.

Come riportato nel sito ufficiale Libera nasce il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia ed attualmente coordina oltre 1500 associazioni, scuole, gruppi e realtà di base, che hanno tra gli obiettivi non certo facili la legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, i campi di formazione antimafia, la lotta alla corruzione, contro l'usura, la promozione di progetti sul lavoro e sullo sviluppo. Organizzano anche campi estivi, ecco il link. L'impegno di Libera è stato riconosciuto anche all'estero, infatti è stata definita nel 2012 dalla rivista The Global Journal tra le 100 ONG migliori al mondo. 

Libera sottolinea l'importanza della memoria, ovvero del non dimenticare le vittime innocenti di tutte le mafie, attraverso marce, come quella che si svolge ogni 22 luglio nel cuore dell'Aspromonte, e di promuovere la cultura della legalità e della giustizia nelle scuole.



Fondatore di Libera è don Luigi Ciotti, da sempre impegnato nel sociale, prima con l'aiuto ai tossicodipendenti e altre dipendenze (Gruppo Abele), poi promuovendo strutture alternative al carcere per gli adolescenti, ora contro i soprusi delle mafie, dopo le stragi che hanno spezzato la vita e il lavoro dei giudici Falcone e Borsellino e le vite degli uomini delle loro scorte.

Il 21 marzo scorso Libera ha incontrato Papa Francesco nella Parrocchia di S. Gregorio VII, in un incontro molto intenso e commovente nel corso della tappa romana che precedeva la veglia per la Giornata della memoria e dell'impegno che si sarebbe svolta a Latina. Sia Papa Francesco sia don Luigi Ciotti hanno pronunciato parole importanti (ecco i link del primo discorso e del secondo), io ne riporterò dei brevi estratti.

Papa Francesco: < Il desiderio che sento è di condividere con voi una speranza, ed è questa: che il senso di responsabilità piano piano vinca sulla corruzione, in ogni parte del mondo... E questo deve partire da dentro, dalle coscienze e da lì risanare, risanare i comportamenti, le relazioni, le scelte, il tessuto sociale, così che la giustizia guadagni spazio, si allarghi, si radichi, e prenda il posto dell'inequità... Vorrei pregare con voi - e lo faccio di cuore - per tutte le vittime delle mafie. Anche pochi giorni fa, vicino a Taranto, c'è stato un delitto che non ha avuto pietà nemmeno di un bambino. Ma nello stesso tempo preghiamo insieme, tutti quanti, per chiedere la forza di andare avanti, di non scoraggiarci, ma di continuare a lottare contro la corruzione.
E sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti, oggi, ai protagonisti assenti: alle donne e uomini mafiosi. Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male...>.

Don Luigi Ciotti: < Pensavamo di incontrare un Padre, abbiamo trovato anche un fratello... Sono tutte vittime innocenti e di tutte vogliamo ricordare il nome. In questo lungo elenco ci sono circa 80 bambini... Vogliamo ricordare insieme anche le vittime del lavoro, perché un lavoro non tutelato, svolto senza le necessarie garanzie di sicurezza, è una violazione della dignità umana. E così pure le vittime degli affari sporchi delle mafie. Le persone colpite da tumori in territori avvelenati da rifiuti tossici. Quelle che hanno perso la vita per l'uso delle droghe spacciate dai mercanti di morte. Le migliaia d'immigrati annegati nei mari o caduti nei deserti. Le donne e le ragazze vittime della tratta e della prostituzione.
Ma vittime sono anche i "morti vivi". Quante persone "uccise" dentro! Quante persone a cui le mafie hanno tolto la dignità e la libertà, persone ricattate, impaurite, svuotate. Le mafie -  la corruzione, l'illegalità - assassinano la speranza!...>.

Consiglio la lettura completa di entrambi i discorsi e di riflettere seriamente sul loro significato e come anche la nostra vita sfiora, o incontra, queste diramazioni dell'illegalità e della corruzione...

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