Il dono di saper piangere


Mi hanno profondamente colpita le parole pronunciate da Papa Francesco nell'omelia della Santa Messa al Sacrario Militare di Redipuglia, parole di dolore vissuto per la terza guerra mondiale combattuta a pezzi in atto e che sta spezzando tante vite umane, comprese quelle di moltissimi bambini.
Papa Francesco ha sviscerato senza mezzi termini sia le cause che alimentano la guerra, come cupidigia, intolleranza, odio, brama di potere, avidità, commercio delle armi, il tutto spesso mascherato dietro ideologie o religioni, ma ha anche sottolineato l'indifferenza del mondo circostante che risponde alla guerra ed alle sue crudeli manifestazioni come Caino verso il suo stesso fratello che ha ucciso, Abele, ovvero < a me che importa? >. Per avidità e gelosia Caino ha ucciso suo fratello e l'ha fatto senza provare rimorso né commozione, eppure era sangue del suo sangue, era suo fratello, ebbene Papa Francesco ha voluto farci comprendere che coloro che sono massacrati e stanno soffrendo sono nostri fratelli, anche se non nel sangue, e non possiamo voltarci dall'altra parte pensando che riguarda solo loro, che non sono problemi nostri, che se la sbrighino da soli ecc. frasi che spesso ho letto e sentito anche nelle questioni "piccole" di amici e conoscenti e anche di quelle lontane.

Tra le parole fortissime pronunciate da Papa Francesco (vi consiglio di leggere tutta l'omelia al seguente link), veramente commoventi, vorrei riprendere quelle in cui ricorda che questa è l'ora del pianto e che l'umanità ha bisogno di piangere
Caino, e coloro che si comportano come lui in questo tempo, in tutti i tempi, non sanno piangere, hanno il cuore talmente corrotto che fanno e/o ordinano cose abominevoli, come decapitare in ripresa video persone rapite e tenute in ostaggio, torturare e massacrare donne, anziani e bambini, violentare ripetutamente e tenere in schiavitù giovani, poco più che bambine, e donne come fossero oggetti di proprietà e non esseri umani, e tante altre atrocità inimmaginabili, ma anche gli uomini e le donne indifferenti davanti a tanti crimini orrendi le cui immagini scorrono sui nostri teleschermi, che si nascondono dietro la consapevolezza di essere impotenti e che finiscono per assuefarsi alla violenza che i media ci rimandano continuamente e che la cronaca ripropone, che non si lasciano commuovere dinanzi alla sofferenza dell'altro, delle tante vite disperate che muoiono in mare con tutte le loro speranza di vivere e di una vita migliore, dei poveri sempre più numerosi che incontriamo quotidianamente, degli anziani che non riescono a fare la spesa per sopravvivere con le esigue pensioni e i costi sempre maggiori, delle persone che rinunciano a curarsi perché non hanno i soldi e delle tante situazioni di disagio sociale ed economico di cui veniamo a conoscenza.

Il pianto, il sapersi commuovere, è sempre stato visto come segno di debolezza e il contrario come forza, ma la verità che piangere e lasciarsi toccare dalla sofferenza altrui è la vera forza ed è anche la cosa più difficile, perché sentire fa male, è molto più facile irrigidirsi e trincerarsi dietro una corazza di ferro, ma smettendo di sentire non significa proteggersi dal dolore, significa smettere di vivere, perché non sentiamo solo le emozioni tristi o negative, ma anche la gioia, lo stupore, l'amore... Piangere è una cosa sana non solo per l'anima e per la nostra vita, ma anche per il nostro corpo e se ne volete una prova guardatevi allo specchio o guardate una persona dopo che si è fatto un bel pianto, gli occhi sono più luminosi, la voce e il respiro più aperto ed è facile vedere spuntare un sorriso, più vero di quella smorfia accennata a forza che troppe volte incrociamo con lo sguardo. Piangere lascia scorrere anche quelle emozioni ingorgate nelle vie del cuore che lo stringono in morse pesanti che spezzano il respiro e stritolano lo stomaco, ma al di là di tutte queste considerazioni la vera forza è lasciarsi toccare dall'altro, dalla sofferenza e dalla gioia, dalla fatica e dal sollievo, riscopriamo il dono di saper piangere con e per gli altri e uniamoci in preghiera per spezzare l'odio distruttivo e l'indifferenza che stanno devastando il nostro mondo.

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