Bravo Benigni!


Molti di voi avranno visto le due serate targate Rai 1 di Roberto Benigni sui "Dieci Comandamenti", davvero due serate incredibili, apprezzo da anni Benigni, lo considero uno straordinario attore e regista, e riesce a farmi ridere anche parlando di cose serie, ho ammirato la Divina Commedia spiegata e letta da questo personaggio incredibile, sapevo anche che era un cattolico praticante, tuttavia quando ho saputo che avrebbe parlato delle Dieci Parole pronunciate da Dio sul monte Sinai a Mosè, un tema biblico e come tale titanico, avevo delle perplessità, sarebbe riuscito a presentare un tema tanto profondo in due serate da due ore o poco più? 
Io più di 10 anni fa ho partecipato ad un percorso catechetico sui Dieci Comandamenti di un anno e per ogni comandamento abbiamo fatto 4 incontri, in più dei ritiri al 4°, al 6°, al 10° e ritiro finale di una settimana, per cui mi sembrava impossibile che Benigni riuscisse a parlarne in modo adeguato in un tempo così limitato, invece mi ha piacevolmente sorpreso, è riuscito a presentarli in modo serio, con la passione di un catechista di esperienza ed un linguaggio semplice e comprensibile, davvero bravo!

A Benigni va anche la lode per il coraggio di presentare un tema di fede in un contesto che con la fede ha poco a che vedere, davanti ad un pubblico, in sala e davanti alla televisione, generico, con tempi televisivi ristretti e credo abbia convinto, visti gli ascolti, inoltre ha avuto il coraggio di denunciare atteggiamenti e comportamenti riprovevoli e vergognosi di cui l'opinione pubblica tende a non scandalizzarsi e a non reagire più, come l'adulterio, la frode, la menzogna, l'arrivismo, l'abusivismo, l'omicidio, lo sversamento di sostanze tossiche nei terreni, la pena di morte ecc...che si realizzano in modi sempre più subdoli e con conseguenze terribili sulla comunità. L'unica licenza l'ha presa, a mio dire, nell'affermare da un lato il sofferto legame sesso = peccato e dall'altro nel responsabilizzare la Chiesa delle sofferenze della sua generazione, questo forse poteva evitarlo, anche perché il sesso vissuto male, fine a se stesso, esclusivamente per piacere fisico e al di fuori del matrimonio, questo lo ha confermato anche Benigni, è peccato, in quanto crea profonde ferite nelle persone, sia in quelle che "usano" sia in quelle che vengono "usate" e non esprime il vero significato e dono della sessualità, ma questo è un tema troppo delicato che richiede un approfondimento a sé in un contesto forse diverso.

Ammetto che Benigni mi ha colpito molto e, nonostante il percorso di approfondimento fatto, mi ha dato anche spunti riflessivi, a tratti mi ha anche commosso, della serata di ieri ricordo con emozione quando ha affermato che amare è donare ciò che non si ha, così come fai vivere la vita e ancora e non abbiate paura di morire, ma di non cominciare mai a vivere davvero. E' qui l'eternità. Dobbiamo dire si alla vita, inginocchiarci davanti all'esistenza, poi quando, nel discorso conclusivo, ha invitato con forza ad amare, perché amarsi è il fondamentale problema dell'umanità. Non ci rimane molto tempo, affrettiamoci ad amare, amiamo sempre troppo poco e troppo tardi, perché al tramonto della vita saremo giudicati sull'amore.

E' sicuramente da vedere e rivedere...

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