(immagine presa dal sito http://www.articoli-religiosi.net/i-sette-sacramenti-la-confessione.html)
Ho trovato davvero bella e significativa la decisione di Papa
Francesco di organizzare la Festa del Perdono (24 ore per il Signore) introdotta
dalla liturgia penitenziale del 28 marzo, in cui il Papa stesso si è dapprima,
a sorpresa, confessato ed ha poi confessato alcuni fedeli presenti in nella
chiesa di S. Pietro.
Anche io, durante il ritiro finale dei Dieci Comandamenti, ho
partecipato ad una celebrazione penitenziale, la prima nella mia vita, ed è
stata veramente importante e commovente, ricordo di averla vissuta tutta in
quanto io sentii il bisogno di confessarmi prima, avendo ricevuto delle luci
importanti, e bloccai padre Roman per 1 ora di riconciliazione. La Penitenziale
è una celebrazione in cui tutti si confessano a turno, singolarmente, con un
sacerdote, sacerdoti compresi.
Ripetutamente Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di
riscoprire il senso del peccato e di accostarsi regolarmente e con umiltà al
Sacramento della Confessione o Riconciliazione, egli stesso vi si accosta ogni
15 giorni e se lo fa lui, uomo di preghiera e nostra guida, ancor più ne
abbiamo bisogno noi. Ricordo
sorridendo quando durante l’udienza generale del 19 febbraio 2014 parlando di
questo Sacramento ha detto che a volte a frenare le persone dal confessarsi è
la vergogna ed il Papa ha sottolineato quanto sia salutare…perché ci fa umili e poi ha aggiunto che è meglio diventar rossi una volta che gialli
tutta la vita!
Tutti i Sacramenti sono fonte di grazia per ogni uomo, il Papa nelle
udienze generali del mercoledì si è soffermato su ognuno, spiegandoli ai
presenti ed a tutti noi e potete riascoltare ogni parola del Papa sul sito
della Santa Sede www.vatican.va/phome_it.htm. Leggete anche tutti i discorsi del Papa, sono stupendi e ricchi
di spunti per crescere nella fede, nella speranza, nell’amore. Spesso tendiamo
a dare tutto per scontato, anche in tema di fede, quindi non a caso il Papa ha
ritenuto importante riprendere i Sacramenti e riattualizzarli con esempi molto
pratici e comuni a tutti.
Il Sacramento della Riconciliazione il Papa lo ha definito
giustamente un Sacramento di guarigione e
questo lo esprime anche il titolo che ho scelto per il post che riprende quello
del libro sulla confessione di padre Slavko Barbaric, padre francescano che dal
1982 fino alla sua morte (avvenuta il 24 novembre 2000 sul Krizevac al
termine della Via Crucis con la parrocchia per infarto) si è
occupato dell’assistenza spirituale dei pellegrini a Medjugorje, tenendo
vari corsi e seminari, essendo teologo, pedagogo ed anche psicoterapeuta, ma,
soprattutto, direi uomo di profonda spiritualità e preghiera, non ho avuto la
fortuna di conoscerlo, ma ho letto molti dei suoi scritti (tutti Edizioni
Medjugorje) e molti mi accompagnano nella preghiera, come “Adorate col cuore
mio Figlio”, che riprende l’invito della Mamma celeste ed è composto da una
serie di meditazioni per l’Adorazione Eucaristica, che finché ho
potuto ho fatto con assidua frequenza, in quanto davvero momenti
speciali “faccia a faccia” con il Signore, in cui sperimenti davvero che
Lui ti guarda e ti ama e lo fa gratuitamente e così come tu sei.
“Dammi il tuo cuore ferito” entra in profondità proprio sul
Sacramento della Confessione e ne esprime il centro. Vi consiglio di leggere i testi di padre Slavko, per approfondire la Confessione, il digiuno e la preghiera.
Spesso stiamo lì a pensare, sarà capitato anche a voi come a me,
ad un precetto da assolvere davanti ad un intermediario di Dio, il sacerdote, ed
abbiamo paura come se dovessimo passare un esame e ci vergogniamo di elencare
le nostre malefatte e non ci rendiamo conto che il Sacramento della Confessione
o Riconciliazione è proprio tutta un’altra cosa: è consegnare a Dio stesso,
presente nel sacerdote, il nostro cuore ferito dal peccato commesso con il
dolore della consapevolezza di aver interrotto, tradito o anche solo ferito, la
nostra relazione stessa con Lui, di aver addolorato Colui che tutto ci ha
donato e ci dona per il nostro bene e che certo non merita il nostro tradimento.
L’orgoglio, il padre di tutti i mali, e la superbia, sua stretta
parente, ci rendono ciechi rispetto alle conseguenze del nostro peccato, ed
anche altrui, nella nostra vita ed in quella degli altri, ci rendono insensibili
al dolore che portiamo ed a quello che causiamo con le nostre colpe, piccole e
grandi, e quando ce ne rendiamo conto le ferite possono essere tante e gravi e
solo il Medico dell’anima e dei corpi, il Signore Gesù, può guarirci con il
Sangue e l’Acqua scaturiti dal suo costato squarciato e che ancora fuoriescono
per noi nei sacramenti. Da qui l’importanza di ricorrere con frequenza e
regolarità alla Confessione, per poter consegnare subito e bene alla
Misericordia di Dio le nostre ferite, le nostre miserie, le nostre mancanze,
prima che orgoglio e superbia ci anestetizzino, sminuiscano l’entità del male
commesso e confondano bene e male al punto che non sappiamo più distinguerli,
senza contare il fattore memoria, più tempo intercorre tra una confessione e l’altra
e maggiore è il rischio di dimenticare i peccati commessi, figuriamoci poi se
passano mesi o anni, il carico di tali pesi diventa insostenibile, che ce ne
rendiamo conto o meno.
Più approfondisci il cammino spirituale e più ti rendi conto di
quante mancanze commetti ogni istante di vita e senti il bisogno di ricorrere
spesso alla Confessione, ma considerando che possiamo essere superbi ed
orgogliosi anche in questo tentando di stare inginocchiati ogni giorno al
confessionale, direi che, fatta eccezione per i peccati gravi e mortali, confessarsi
ogni 15 giorni come il Papa o almeno una volta al mese va bene, visto che dobbiamo
essere consapevoli che mai saremo degni di ricevere nostro Signore nell’Eucaristia
e che ciò è dono e grazia Sua verso di noi. Oltre ai sacramenti, la preghiera
ed il servizio ci aiutano a coltivare la relazione con il Signore ed a
camminare verso una continua conversione del cuore, processo che percorre tutta
la nostra intera esistenza.
Vorrei aggiungere che è bellissimo fare esperienza della
Misericordia di Dio nella confessione, in quanto Egli ti riconcilia con Lui, ma
anche con te stesso, facendo luce su aspetti della tua vita, chiarezza su
alcuni momenti, conforto e consolazione in altri, guida e correzione in altri
ancora, insomma è una fonte inesauribile di grazie.
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