Ho visto “ l'ultima cima”!

La mia cara amica Stefania mi ha mandato questo suo contributo con le emozioni a caldo dopo la visione di una straordinaria testimonianza.



Quello che ho visto ieri nella mia parrocchia non era un film qualsiasi, anzi, non era propriamente un film!
Era un film-documentario con testimonianze che parlavano di un sacerdote “speciale”, che non avevo mai sentito nominare e che ha cambiato il cuore di molti con un ingrediente, dai più, poco usato: l’allegria!
Si chiamava Pablo Domìnguez Prieto, nato a Madrid il 3 luglio 1966 e, pur essendo teologo, filosofo e sacerdote, amava definirsi “solo” sacerdote. Era appassionato della montagna, al punto che vi avrebbe desiderato morire, infatti diceva che lo faceva sentire più vicino al Cielo e, alla fine di ogni scalata, celebrava la Messa in cima alla vetta, ringraziando e lodando Dio.
Don Pablo parlava della vita, della missione esclusiva che Dio ha affidato a ognuno di noi, con semplicità e passione, con il cuore e con il linguaggio a cui ci sta abituando Papa Francesco.

L’inizio del film, secondo me, è strepitoso: il regista, Juan Manuel Cotelo, racconta di come gli esperti lo avessero avvisato di come, se oggi parli male di un sacerdote in pubblico, ottieni riconoscimenti e sali agli onori della cronaca; se, al contrario, osi parlarne bene… ti crocifiggono!
Infatti, è molto più facile e al passo con i tempi  parlare del male piuttosto che del bene; fa più notizia, più audience parlare di un fatto di cronaca e di morte, che di qualcuno che si adoperi per la vita! Come racconta, nel film, una signora la cui vita è stata cambiata completamente da don Pablo.
La signora era in gravidanza e le era stata diagnosticata una forte disabilità al feto; tutti intorno a lei pensavano che l’unica soluzione possibile fosse l’aborto,  allora si è ricordata di un sacerdote, il quale le aveva detto che poteva contare sempre su di lui, che era “sacerdote 24 ore su 24”, don Pablo appunto, così lo ha cercato e lui l’ha aiutata ad accettare con gioia di accompagnare questa vita nel breve percorso terreno. Il piccolo fu battezzato, visse solo due giorni,  e  don Pablo disse che la sua missione sulla terra lui l’aveva compiuta: infatti aveva convertito la sua mamma, che aveva accolto la volontà di Dio!
La stessa donna rimase incinta di nuovo di una bambina che il sacerdote voleva chiamare Blanca ed alla mamma Don Pablo aveva promesso che le avrebbe portato un mazzo di fiori bianchi il giorno del parto; infatti straordinariamente quel giorno uno sconosciuto portò quel mazzo di fiori, ma poco dopo la donna seppe che, mentre lei partoriva, Don Pablo moriva durante un’escursione in montagna nel 2009!

Il regista conclude dicendo che don Pablo aveva un segreto per essere come era e fare tutto quello che faceva: si “dopava”… con il pane e il vino, con l’Eucarestia!

Dopo aver visto il film sono andata a cercare altre notizie di questo santo dei nostri tempi (http://www.laultimacima.it/) e ho scoperto ancora una volta quanto Dio sia realtà, non sentimento o astrazione.
Ho letto la lettera di una donna che, pur riconoscendo di non esserne degna, scrisse al Signore e Gli chiese, con ardore, di diventare madre di un sacerdote: era la madre di Don Pablo!
Ho pensato: quanto è grande il Signore e quanti doni elargisce durante il nostro pellegrinaggio terreno, quante grazie, per aiutarci a restare uniti a Lui!

Guardare questo film mi ha risvegliato l’allegria e la gioia di essere cristiana e mi ha ricordato come la santità sia per tutti, ognuno nella sua vocazione può essere santo e siamo tutti chiamati a fare della vita, che Dio ci ha donato, un capolavoro! 

Stefania Toscano

A conclusione del post di Stefania vorrei sottoporre alla vostra attenzione un video che ho trovato su Youtube su una conferenza di d. Pablo tradotta simultaneamente in italiano.








Commenti

  1. Su Google plus il 9 giugno 2014 GIULIANA SCHIAVINATO ha commentato: Che bella storia ci hai fatto conoscere, mi sono commossa,
    spero di poterlo vedere anch'io. Grazie Maria Laura!

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