Il dovere di non dimenticare

Domani è la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale di commemorazione delle vittime del nazismo, dell’Olocausto e di coloro che, a rischio della vita, hanno protetto i perseguitati, stabilita in questo giorno perché il 27 gennaio 1945 avvenne la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, scoperto dall’armata sovietica dell’Armata Rossa, in marcia verso Berlino, con il ritrovamento dei pochi sopravvissuti - i nazisti erano già fuggiti con i prigionieri sani in quella tristemente nota come la marcia della morte - che rivelarono al mondo intero l’orrore del genocidio nazista.

Ho pensato doveroso fare una riflessione diversa, attraverso alcune foto che ho scattato io stessa durante la visita ad Auschwitz. Tutti noi, anche chi vergognosamente la nega, conosciamo la verità dell’orrore attuato da Hitler nei campi di concentramento e di sterminio sparsi in Europa, ma andare in uno di questi luoghi e vedere con i propri occhi è proprio un’altra cosa, per questo vi consiglio di andare a visitarlo di persona.


Non mi sarei mai immaginata di andare ad Auschwitz ed è stata una sorpresa, non piacevole, ma importante, apprenderlo mentre, con mia madre ed un piccolo gruppo di persone, compreso lo sposo, il 29 ottobre del 2011, siamo volate in Polonia (foto 0000 veduta dall’aereo) per partecipare ad un matrimonio, ed ancora adesso sono profondamente grata alla mia coppia di amici per il loro invito e la loro generosità: è stato un viaggio davvero importante e ricco di emozioni che non dimenticherò mai.

FOTO 0000





Atterrato all’aeroporto di Cracovia in serata, abbiamo preso un pulmino privato ed abbiamo fatto un lungo viaggio verso Przemysl, città al confine con l’Ucraina dove avremmo alloggiato, vicina al davvero delizioso paesino natale della sposa, dove siamo arrivati verso la mezzanotte. Durante il viaggio in pulmino la cosa che mi ha colpito erano le finestre senza tende che permettevano di vedere all’interno delle case. Se a Roma il clima era freddo umido, in Polonia abbiamo trovato un freddo secco veramente rigido. Il 30, in una bella mattinata di sole, si è celebrato il bellissimo matrimonio, concelebrato dai due fratelli sacerdoti di lei, mentre un altro suonava l’organo, con le preziose usanze polacche, tra cui, quella che mi ha commosso molto, gli sposi che s’incontrano, prima della celebrazione, nella casa della sposa, già vestiti in abito da cerimonia, insieme ai parenti, amici ed al nostro gruppo, e s’inginocchiano davanti ai genitori di lei per baciare la croce e ricevere ciascuno la benedizione ed entrambi si avviano in auto verso la chiesa, con il corteo dietro, facendo delle soste ai “posti di blocco” dove vengono accolti dai vicini in festa, cui danno, se bambini caramelle, se adulti una bottiglia di vodka. Un’altra usanza simpatica quella di mettere una coccarda, diversa per sposati e/ o vedovi e per single, su tutti i partecipanti al matrimonio. Dopo l’emozionante cerimonia, in lingua polacca, gli sposi si sono inginocchiati davanti ad un’immagine della Santa Vergine Maria e la sposa le ha donato un bouquet preparato apposta per lei (un secondo verrà poi usato per il lancio tradizionale alle donne nubili), quindi escono e attendono che tutti, in rispettosa fila, porgono loro le felicitazioni. Il resto è molto simile ai matrimoni che si celebrano nel sud d’Italia, con un lunghissimo pranzo, con numerose portate alternate da balli. Tutto buonissimo, ma io e mia madre ci siamo fermate alla prima tornata e siamo rientrate in camera verso le 20, le gambe si erano gonfiate ed eravamo stanche, però siamo rimaste dispiaciute per aver perso il resto della festa. Il giorno dopo siamo stati tutti nella casa della famiglia della sposa, una fattoria con diversi animali, alberi e terra, una giornata molto piacevole, terminata con la visita della città di Przemysl, in una delle sere più gelide.

Il 1 novembre siamo ritornati a Cracovia per la lunga, faticosa e dolorosa visita ad Auschwitz e Birkenau, di cui parlerò nel prossimo post, quindi di nuovo nella bellissima Cracovia per partecipare alla s. Messa nella bella Chiesa di S. Maria Assunta. Il giorno dopo dovevamo rientrare, ma il volo è stato cancellato per la nebbia, così l'abbiamo dovuto rinviare per l'unica disponibilità possibile, il 4 novembre, con un volo Cracovia-Madrid, una lunga e pesante sosta all'aeroporto di Madrid e volo Madrid-Roma Ciampino.
Il 3 con mamma ne abbiamo approfittato per andare al Santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki (http://www.milosierdzie.pl/lagiewniki/index.php/it/ ) e per visitare Cracovia in carrozzella, mentre il resto del gruppo è andato alle suggestive miniere di Wieliczka (di cui la foto 0000a vi mostra la mappa, ma visitate il sito http://www.kopalnia.pl/ ), troppo faticosa per me e mamma, infatti raggiunge la profondità di 327 metri, con gallerie e cunicoli per un'estensione di 300 km, di cui 3,5 km aperti alle visite turistiche, decisamente meritano una visita, con le statue di figure storiche e mitiche ed altre cose fantastiche, tutte scolpite dai minatori direttamente nel sale. La miniera presenta anche stanze decorate, cappelle e laghi sotterranei. Vi consiglio davvero di visitare la meravigliosa Cracovia, tanto che anche io spero di tornarci un giorno, con il famoso Castello del Wawel, l'immensa Piazza del Mercato Rynek Glowny (foto 0000b) e la Torre del Municipio (foto 0000c) e numerose chiese, inoltre, pur essendo in Europa, la Polonia ha mantenuto la sua moneta Zloty, quindi con l'euro si spende bene.

                                                     FOTO 0000a





FOTO 0000b (non fate caso alla data, non avevo aggiornato la fotocamera)




FOTO 0000c

Commenti

  1. Su Google plus DANIELA MACCI ha commentato:
    Ci sono stata è bellissima. Anche ai campi di concentramento. Si esce piangendo

    RispondiElimina

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