Dopo due post di attualità che proprio non potevo non scrivere, torno sul nostro tema centrale: la speranza.
Aprendo il blog, una
delle tante domande e dubbi, che mi assillavano e che mi tornano ancora alla
mente, era: < Come posso parlare e
diffondere la speranza proprio io che fatico a viverla, a trovare ragioni di speranza
nella mia vita personale>. E ogni tanto ritorna ancora: e brava, imposti
il blog che ha come tema centrale la speranza e poi t’incarti nel portarlo
avanti?
La verità è che
sbaglio domanda, erro sulla premessa, la speranza è un dono di Dio, oltre che
una grande virtù, ed è Lui a donarla a tutti, noi siamo solo piccoli strumenti
nelle sue sapienti Mani. E la verità è che sbaglio anche sul resto, non posso
sforzarmi di sperare, di cercare e trovare tracce di speranza, perché non viene
da me, ma da Dio, Lui la dona, ma io, tu, noi possiamo e dobbiamo invocarla,
chiederla continuamente a Lui. E dopo averla ricevuta, riconosciuta, credo
abbiamo proprio bisogno di condividerla e diffonderla, specie in questo tempo.
Ricordo, durante una
confessione di qualche anno, in cui io mi tormentavo perché non avevo la pace,
la gioia ed esprimevo tutta la fatica, vana, nel tentare di trovarle e provarle
nel mio cuore e nella mia vita, il sacerdote, con uno sguardo luminoso e
gioioso, mi rispose < la pace, la
gioia, così come la fede, l’amore, sono tutti doni di Dio e non vengono da
noi, è Lui che li dona, per cui
chiediglieli attraverso la preghiera >. Questa semplice risposta mi
lasciò sorpresa e sollevata, sembrava ovvia, ma io non ci avevo mai pensato.
Tutto è dono di Dio, tutto è grazia del suo incommensurabile amore, Egli può
donarceli senza che glielo domandiamo, e spesso lo fa e non ce ne rendiamo
conto, ma talvolta aspetta che noi glielo chiediamo nella preghiera, non perché
ne ha bisogno Lui, ma noi. Abbiamo bisogno di far luce dentro, di comprendere
ciò che realmente ci manca, che desideriamo, di cui abbiamo bisogno e di essere
purificati, liberati, da tutto il superfluo di cui ci carichiamo nel cammino
della nostra vita.
Quando ci mettiamo in
cammino a piedi per un lungo percorso, cerchiamo di portare solo l’essenziale
di cui non possiamo proprio fare a meno (mappa, acqua, medicamenti,…), per
portare meno peso possibile e contenere la fatica, così dobbiamo fare nel
cammino della vita, invece, non so perché, finisce che ci portiamo cose che non
ci servono e ci appesantiscono solo, ecco allora che il Padre interviene nella
storia, a modo suo e non come vorremmo noi, e fa un po’ d’ordine.
Dio parla
continuamente al nostro cuore ed alla nostra vita, solo che spesso non sappiamo
ascoltarlo, né vederlo e/o riconoscerlo quando passa e ci incontra e questo
perché non sappiamo guardare davvero. Nella mia vita ho compreso che il Signore
mi ha visitato in molti modi, ma non ho saputo sul momento riconoscerlo,
semplicemente perché me lo aspettavo in modo diverso. Ad esempio se, usando un
immagine comune alle fanciulle, ti aspetti un principe sul cavallo bianco,
bello come il sole e dalla scintillante armatura e, invece, incontri un uomo
qualsiasi, apparentemente comune e insignificante, che cavalca un mite asinello,
tu non te lo fili nemmeno e, magari, proprio quell’incontro poteva cambiarti
l’esistenza!
Il Signore è così, ti
sorprende sempre, va oltre le tue aspettative, desideri, e ti dona quello di
cui hai davvero bisogno in quel momento, anche se non ne riconosci subito il
valore e l’importanza. Così aprite gli occhi e scrutate nel segreto dei giorni
i tanti tesori che questo Papà tenerissimo e provvidente mette nella nostra
vita, lasciatevi toccare dal suo amore e trasformare dalla sua presenza, perché
Lui non vi toglie nulla, è una
menzogna quel serpeggiante sospetto che Dio viene per prendere, per togliere la
vita, Lui è il creatore e non ha bisogno di nulla, nemmeno di noi, ci ha creati
solo per amore e per donarci tutto nel Suo Figlio Gesù.
Per concludere
recuperiamo qualcosa di molto prezioso e che abbiamo perso: la capacità di
stupirci.
Impariamo dai bambini
(Mt 18,3 “e disse: In verità io vi dico: se
non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno
dei cieli”), cambiamo il nostro modo di pensare così contorto, e lasciamoci
condurre per mano in un nuovo modo di vedere le cose, quello di Gesù, che, se
preso sul serio, ti mette in crisi sul momento, la vera conversione, successiva
al riconoscere che Dio c’è ed è presente nella nostra vita, si svolge per tutta
la durata della nostra esistenza per, come scrisse s. Paolo agli Efesini, abbandonare con la sua condotta di prima, l’uomo
vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello
spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella
giustizia e nella santità. Perciò bando alla menzogna e dite a ciascuno la
verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,
22-25).
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