Sinceramente
ancora non riesco a darmi pace per le terribili cose che stanno accadendo in
Europa e nel mondo ed in particolar modo per la legge sull’eutanasia infantile
approvata in Belgio e che ora spetta al re Filippo firmare per
approvazione, ma anche per l’eccidio di bambini in Siria, come si può uccidere
un neonato o un bambino a sangue freddo?
Per
chi la condivide, vi prego di firmare la petizione urgente diretta al re del
Belgio di Citizengo http://www.citizengo.org/it/4161-fermiamo-legge-sulleutanasia-infantile-belgio .
Durante
i miei quasi 20 anni di professione infermieristica, posso dirvi che le
richieste di eutanasia mi sono capitate, ma poche, e sempre e solo da adulti
verso se stessi, i bambini non chiedono di morire e i genitori di bambini
malati scalerebbero l’Himalaya a mani e piedi scalzi pur di salvare i propri
figli o, almeno, di alleviare le loro sofferenze, ma non certo firmando per
farli morire.
La
vera e sola risposta alle sofferenze di un malato che la moderna medicina non riesce a
guarire sono le cure palliative, comprese quelle pediatriche, che vanno diffuse
e valorizzate come già si sta facendo.
La
vita è un dono, nessuno di noi sceglie di venire al mondo, né come, né quando,
né dove, anche se una parte della medicina cosiddetta moderna sta cercando di
manipolare il “come” e il “dove”, e nessuno di noi può decidere di togliere né
la propria né l’altrui vita e, quando questo accade, e i casi di cronaca ne
sono pieni, provoca esclusivamente dolore e lacrime in chi resta e
personalmente credo che fare volontariamente questo è il più grande atto di
egoismo e non di pietà.
Io
conosco il dolore e la disperazione più profonda che può farti arrivare anche
solo al pensiero di farla finita, ma il Signore mi ha sempre ripreso e salvata,
per cui non intendo giudicare chi, preso dal buio che t’inghiotte e non ti fa
vedere vie d’uscita, si è tolto la vita, per questi ed i loro cari resta solo
la preghiera; vorrei però rivolgermi a chi si trova ora in questa situazione
invitandolo a pensare, prima che a quel buio, alla luce che viene dai volti
amati ed al dolore che provocherebbe loro decidendo di morire, al fatto che
cambierebbe la loro vita per sempre, che li costringerebbe a convivere con un
dolore assurdo, nessuno di noi vive, o non dovrebbe vivere, solo per se stesso,
ma è in relazione con tante persone, vive anche nei loro cuori e nelle loro
vite, ciò che fa o non fa ha porta delle conseguenze e la sua morte è una
perdita e un dolore grande già quando avviene naturalmente, figuriamoci quando
è provocato da qualcun altro o da se stessi.
So
che a volte può non sembrare così, ma c’è sempre una via d’uscita, una
speranza, una soluzione, una nuova possibilità, un nuovo inizio, basta aprire
il cuore a questo, alzare lo sguardo in alto, chiedere aiuto a qualcuno,
tendere una mano, senza arrendersi mai, tranne all’amore di Dio…qualcuno
prenderà e stringerà quella mano, fidatevi…
Il
dolore, la sofferenza, il cambiamento e deperimento fisico spaventa, anzi ci
terrorizza, lo so bene, e pubblicherò dei post a riguardo la prossima settimana
ed anche oltre, ma l’eutanasia non è la risposta, mai, in nessun caso, quindi
non costringiamo dei genitori disperati per la malattia terminale di un figlio
e per l’imminente perdita che li strazierà o dei medici che non potendo guarire
fanno del loro meglio per prendersi cura (passaggio dal to cure al to care in
inglese) e migliorare la qualità di vita dei loro pazienti, siano essi piccoli
o grandi, a mettere loro stessi fine a quella vita innocente e unica.
Ogni
vita è unica e speciale, per cui salviamo anche la vita nascente, provate a pensare
se uno dei bimbi abortiti aveva il dono di scoprire la cura per il cancro e non
lo potrà più fare? È un’immagine che uso per far comprendere l’unicità di ogni vita,
una vita è preziosa ed unica in se stessa non per quello che fa o farà, anche perché
noi non conosciamo il senso e valore di ogni singola vita, anche la più piccola
e fragile, come quella di un bambino malformato o malato o con sindrome di Down,
quindi accogliamola, prendiamocene cura ed accompagniamola al cielo, quando il Dio
e Signore della vita la chiamerà a sé.
Riguardo la
legge belga vi lascio questo link di un articolo molto importante che vi invito
a leggere assolutamente con molta attenzione, di un sito che si occupa di cure palliative
pediatriche e arte terapia http://www.artcurepalliative.com/blog/2014/02/belgio-la-banalizzazione-come-risposta-frettolosa-ad-una-vera-domanda/
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