L’inganno del possesso


Nella mia professione e nella mia esperienza personale ho imparato a notare un grande e pericoloso inganno, quello del possesso. Senza rendercene conto ci comportiamo come se tutto ci appartenesse e pure di diritto, come se ogni cosa, persona, esperienza, persino il nostro stesso corpo fossero oggetti di cui disporre a nostro piacimento, come se fossero nostra esclusiva proprietà e ci giustifichiamo dicendo che abbiamo tutto il diritto di decidere in un modo o in un altro, infischiandocene di cosa pensano gli altri, della morale pubblica, del bene in gioco, anche se in gioco è la vita altrui, ma è solo una menzogna travestita di verità, un inganno appunto e ciò che ne deriva può andare da un banale sbaglio a gravi conseguenze, dipende da qual è la posta in gioco.

Mi è capitato spesso di ascoltare frasi del tipo “il corpo è mio e decido io”, “l’utero è mio e decido io”, “quello è mio figlio e decido io cosa farà da grande”, “questa è la mia vita e se me ne voglio andare via, lasciare moglie e figli ed andarmene con la tipa di turno ne ho tutto il diritto” e chi s’è visto s’è visto, se poi gli altri soffrono e ne escono con la vita a pezzi è un normale effetto collaterale della libertà, della serie mors tua vita meacarpe diem mordi e fuggi… e via di seguito i vari motti che giustificano il cattivo uso della nostra libertà.

Perché parlo d’inganno? Semplicemente perché la premessa è totalmente errata, noi non possiamo possedere e disporre di qualcosa che in verità non ci appartiene davvero: noi non scegliamo né possiamo darci la vita, ma la riceviamo in dono da Qualcun altro; noi non possiamo decidere della vita di un’altra persona, sia essa ancora in forma embrionale o già nata, sia essa un amico/a o un fidanzato/a o un figlio/a, perché quella vita non l’abbiamo generata noi proprio così come è, anche se l’abbiamo portata in grembo per 9 mesi, perché anche quella vita l’abbiamo ricevuta in dono, dentro di noi o nella nostra vita, e non per uso e consumo nostro, al contrario ci viene donata ed affidata per prendercene cura, educarla, proteggerla, accompagnarla, o accompagnarci, al cielo.

L’inganno riguarda anche il nostro corpo, perché anch’esso è un dono, lo riceviamo così come è, con un determinato patrimonio genetico, con delle caratteristiche specifiche ed uniche, ma non possiamo decidere nulla a riguardo (anche se alcuni scienziati stanno abusando delle loro conoscenze e tentando di manipolare la vita in provetta), non possiamo comandare a bacchetta il nostro corpo, non possiamo scegliere di non farlo ammalare, né di guarirlo quando si ammala gravemente e irrimediabilmente, non possiamo dire al cuore batti così o colà o smetti di battere, né ai polmoni smettete di respirare o riprendete a respirare, non possiamo far riprendere l’impulso nervoso quando s’interrompe qua o là, né far ricrescere i capelli quando si diradano gli spazi e man mano non ci sono più, e tanto meno abbiamo voce in capitolo sugli organi interni, non possiamo dire ad ovaie che non ovulano di farlo ecc… insomma tutto è DONO, non un diritto, GRATUITO, da accogliere e custodire, da proteggere e prendersene cura meglio possibile e da restituire quando ci verrà richiesto, limitando al minimo il conto dei danni, si perché il vero Datore dei doni un giorno ci chiederà come abbiamo trattato i suoi doni, quanto li abbiamo amati, e cosa risponderemo noi?

Ognuno lo sa nel proprio cuore, sia quanti doni ha ricevuto (praticamente tutto eccetto il peccato che è solo nostro) sia come li ha trattati, ci pensi un momento, siamo ancora in tempo per rimediare qualcosa e trattarli meglio da oggi, non da domani, perché abbiamo la certezza di esserci solo oggi, domani chissà, anche quello è un dono e non a tutti sarà dato, non per aver timore, solo perché dobbiamo comprendere che non viviamo per sempre, che nulla è scontato, che ogni cosa ha un inizio ed una fine, poi forse un nuovo inizio, ma quello di prima è passato, quello che inizia è un’altra cosa, una cosa nuova, solo una cosa è eterna davvero, l’amore, quello che abbiamo nel cuore, quello che abbiamo donato, solo l’amore resta e non va perduto, quindi conviene vivere amando gli altri e noi stessi, non come oggetti, ma come dono.

Tutto è grazia e tutto è dono, quindi le convinzioni del possesso sono ingannevoli e fuorvianti, custodiamo ogni vita, ogni cosa (ambiente e animali compresi), ogni persona nella sola verità che non ci appartengono e insegniamo anche ai nostri bambini che tutto è dono da custodire e curare con amore, se lo facciamo tutti forse domani ci saranno sempre meno omicidi, meno violenza, meno orrori, visto che in natura solo gli uomini uccidono i propri simili, persino i propri cari, i propri figli, coloro che dicono di amare, per denaro, odio, potere, vendetta, egoismo, possesso.

Dobbiamo riscoprire che nulla è scontato, che tutto è dono gratuito e che non sappiamo quanto tempo ci sarà lasciato, quanto tempo i nostri cari saranno con noi, quando avverrà il naturale, seppur doloroso, distacco; dobbiamo tornare a stupirci per le piccole grandi meraviglie che ci circondano, a lasciarci toccare nel profondo dai giorni che viviamo, anziché sorvolarli in superficie e sempre di corsa; dobbiamo tornare ad emozionarci sul serio e senza vergognarsi; dobbiamo custodirci l’un l’altro e non causare con la falsa libertà, che ci narcotizza la coscienza e benda gli occhi impedendoci di vedere la sofferenza che causiamo, e l’inganno del possesso, che ci fa pensare le cose e le persone come oggetti ad uso e consumo del nostro personale e magari esclusivo piacere, dolore e morte intorno a noi e nel nostro cuore.

La verità a volte può rimettere le ali alla speranza, ma serve il nostro impegno quotidiano per restituire tratti umani e gradevoli al volto deturpato della nostra umanità e società ferita e piagata da tanto egoismo e odio.

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