Medjugorje: alla scuola della Regina della pace (1 parte)


STATUA DELLA GOSPA NEL CORTILE DI FRONTE ALLA CHIESA DI S. GIACOMO

Ho sentito parlare di Medjugorje fin da quando ero bambina, quando una signora della parrocchia amica di mia madre le regalò un libro sulle apparizioni, ma io non avevo compreso molto.

Mi sembra fu durante il 2001, ora non ricordo bene, che mi capitò l’occasione di andare in pellegrinaggio in quel piccolo paese della Bosnia Erzegovina per la prima volta, con un gruppo organizzato dal Centro Maria (www.centromaria.it), attivo da anni nei pellegrinaggi a Medjugorje, e qualche amica. Sono partita senza aspettarmi nulla, non ero particolarmente curiosa, volevo solo staccare un po’ dalla realtà quotidiana e ricaricarmi spiritualmente nella preghiera.

Credo un po’ tutti conosciate i fatti di Medjugorje, ma li riassumo brevemente prima di proseguire. 



Tutto iniziò il 24 giugno 1981, quando un gruppo di giovani composto da Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Ivan Dragicevic, Ivan Ivankovic, Milka Pavlovic e Vicka Ivankovic videro la Vergine Maria col Suo Figlio Gesù sulla collina del Podbrdo, cosa che si ripete il giorno dopo, solo che mancavano Milka e Ivan Ivankovic (che non l’hanno più vista) e c’erano Marija Pavlovic e Jakov Colo, questo ultimo di 10 anni, il più piccolo, ed il 26 giugno solo a Marja Pavlovic e la Vergine era davanti ad una croce molto triste e ripeteva <PACE, PACE E SOLTANTO PACE! LA PACE DEVE REGNARE TRA DIO E GLI UOMINI ED IN MEZZO AGLI UOMINI >, in quel punto è stata messa una croce grande di legno. Da allora l’anniversario cade il 25 giugno di ogni anno perché in quel giorno erano tutti insieme i giovani che hanno continuato ad avere le apparizioni giornaliere. Attualmente solo Marija, Ivan e Vicka continuano ad averle giornaliere, alle 17.40 (18.40 con l’ora estiva), mentre Mirjana ha l’apparizione il 2 di ogni mese e il 18 marzo, giorno del suo compleanno; Jakov il 25 dicembre e Ivanka il 25 giugno. Marija è colei che riceve i messaggi mensili del 25 per la parrocchia (e per tutti noi). Tutti i veggenti sono sposati con figli e ad ognuno di loro la Regina della Pace ha affidato una personale intenzione di preghiera: Ivan prega per i sacerdoti, Ivanka per le famiglie, Mirjana per i non credenti (coloro che la Vergine chiama coloro che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio), Vicka e Jakov per i malati. 


STATUA SUL PODBRDO
Nel luogo dell’apparizione principale sul Podbrdo è stata posizionata una statua bianca, costruita come ex voto da un koreano che ha avuto la grazie della sua conversione e la guarigione fisica del figlio. Un altro luogo della collina dove la Vergine appare, nelle apparizioni straordinarie serali ad Ivan ed in quelle del 2 del mese a Mirjana, è la cosiddetta Croce blu, dove è appunto una croce blu e una statuina della Vergine. L’altro luogo di preghiera è il monte della croce, il Kricevac, con 16 stazioni della via Crucis ad opera di Carmelo Puzzolo, che ha anche realizzato il grande dipinto che si trova sulla parete del salone giallo, luogo di convegni e seminari e dove si svolgono le messe la domenica, che ora è intitolato al Beato Giovanni Paolo II. 


Parlare di collina e monte non descrive la fatica che si prova scalando le rocce aguzze tra i rovi, anche se i passi di milioni di pellegrini hanno smussato e creato tipo un sentiero, comunque è un’arrampicata, scandita dalla preghiera del rosario sulla collina, dove sono poste delle tavole con i misteri, mentre il monte della croce è veramente una scalata, le rocce brulle sono più alte, così come la salita, che è più ripida, io l’ho fatta solo due volte ed entrambe ho creduto di morire!

La Bosnia Erzegovina è nella parte interna della ex Jugoslavia, è brulla e aspra come terra e per arrivarci devi attraversare tre frontiere ravvicinate, la Slovenia, la Croazia e la Bosnia, quest’ultima è quella più ostica, in quanto per motivi anche inesistenti rischi di non passarla, infatti molti lasciano piccoli “doni” per passarla senza problemi.

Quella che tempo fa era la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia comprendeva una serie di piccoli stati (Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia – che includeva Kosovo e Vojvodina – e Slovenia) con popolazioni diverse tra loro (anche per religione) sotto il maresciallo e presidente Tito e durò dal 1945 al 1991. Alla morte di Tito sembrò che la situazione da lui instaurata continuasse, invece, tra il 1991 e il 1995, scoppiarono una serie di conflitti sanguinosi che destabilizzarono il paese portando alla sua dissoluzione, con la guerra d’indipendenza slovena, poi croata e quindi in Bosnia ed Erzegovina. La sanguinosa guerra, che ora sembra superata in crimine e violenze da quella attuale in Siria, si concluse con gli accordi stipulati a Dayton (Ohio) nel novembre 1995, cui parteciparono i rappresentanti politici dei diversi stati, che sancivano l’intangibilità delle frontiere e la creazione della Federazione Croato-Musulmana e della Repubblica Serba, con un collegio presidenziale formato da un serbo, un croato ed un musulmano che ogni 8 mesi si alternano nella carica di presidente.


VISTA DEL MONTE KRICEVAC DAL PODRBDO

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