Stop alla violenza sulle donne


Troppo spesso la cronaca è piena di casi di femminicidio, parola che racchiude un crimine odioso, quello di uomini solo fisicamente più forti delle donne, che anziché proteggere quelle donne, madri, sorelle, fidanzate, compagne, mogli, figlie, trattano come fossero oggetti di loro proprietà, di cui disporre come meglio credono. Oltre a quest’atto estremo, gravissimo, ci sono tante forme di violenza, che possono portare al femminicidio, le umiliazioni, la violenza psicologica, sessuale, fisica,  emarginare gradualmente la donna, per poterla controllare meglio. La violenza subita, di qualsiasi tipo si tratti, è straziante, quando l’aguzzino è un estraneo, ma quando il carnefice è il padre, il figlio, il fratello, il compagno, il marito, è insopportabile. Quello che ricorre nelle vittime, è il senso di colpa “L’ho provocato, ho sbagliato”, niente di più falso, indipendentemente dagli errori o dalle mancanze, anche importanti, che una bambina o una donna possa aver fatto, non giustifica mai una reazione violenta, fisica o psicologica che sia. Se la mia voce attraverso questo post fosse anche una goccia in mezzo all’oceano, sarei contenta, quello che mi sento di dire a tutte le donne vittime di maltrattamenti, è di denunciare il proprio aguzzino e, se si trattasse del compagno o del marito di lasciarlo, anche se ci fossero dei figli di mezzo, anzi, soprattutto se ci fossero dei figli. Se non avete un lavoro, soldi, né una casa, c’è rimedio a tutto, non è facile, ma c’è rimedio a tutto, tranne al femminicidio. Andate alla polizia, o ai carabinieri per la denuncia, cercate aiuto in famiglia, o se il problema fosse lì, rivolgetevi ad un’amica, alla vostra parrocchia, se questa non avesse gli strumenti, andate in un’altra parrocchia. Potete contattare il Telefono rosa allo 06/37518282, o scrivere una mail a telefonorosa@alice.it; vi invito a consultare il sito  www.telefonorosa.it. Non è facile, ma le strade sono tante. Non colpevolizzatevi più, non pensate che cambierà, che voi potete cambiarlo, che le cose andranno meglio. Le cose andranno meglio nel momento in cui le donne non si addosseranno responsabilità che non hanno, tutti i genitori saranno in grado di trasmettere ai loro figli il rispetto per il prossimo, la donna verrà considerata con pari dignità dell’uomo, e lo Stato sarà garante della pena certa per i condannati, e si occuperà della loro riabilitazione.


Federica Tarquini

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