Un anno con Papa Francesco


Molti hanno titolato i loro articoli e video così, ma ritengo doveroso farlo anche io, è stato un anno speciale, per me il primo in cui ho seguito ogni giorno un pontefice (stare costretta a casa ha anche risvolti positivi!), ma tutto è novità con Papa Francesco, così semplice, simpatico, immediato nel linguaggio e nelle espressioni che ti spiazza sempre, non ci si abitua mai alle sorprese del Signore.

Ricordo ancora chiaramente quel 13 marzo in cui venne eletto Papa Francesco, eravamo tutti in camera mia davanti a Telepace, compreso Andrea, che non è osservante, arrivato dopo la fumata bianca, e con mamma e Cleo guardavamo sorprese e ammutolite la novità, davvero questa non era un’elezione come le altre.

Dalla fumata bianca è trascorsa oltre un’ora e mi ha colpito la numerosa folla che sotto la pioggia attendeva il primo saluto del nuovo Papa; arrivò il momento da tutti atteso, uscii l’anziano e commosso cardinale Jean-Louis Pierre Tauran ed annunziò “Habemus Papam”, cui fa seguito in latino il nome proprio del nuovo pontefice, Jorge Mario Bergoglio, e il nome scelto, Francesco.

È stato un sussulto dietro l’altro, io non conoscevo certo tutti i nomi dei cardinali e quel nome non mi pareva proprio di averlo mai sentito, soprattutto non mi aspettavo un nome latino-americano, ma la sorpresa suonava proprio tanto buona, poi la scelta del nome del santo da me più amato, Francesco d’Assisi, è stata un’ulteriore conferma; al di là del toto papa dei giornalisti accreditati, e non, e di ogni più rosea idea umana, lo Spirito ha sorpreso proprio tutti facendo comprendere che la storia e la Chiesa sono nelle mani di Dio e che Lui sceglie la persona giusta al momento giusto e per il tempo che si sta vivendo, e la scelta è caduta su questo semplice cardinale argentino, che sicuramente pensava di tornare presto nella sua Buenos Aires dopo aver assolto il compito di partecipare al conclave, e invece, docilmente e umilmente, ha acconsentito a caricarsi sulle spalle il pesante e non facile ministero petrino.



Quando si è affacciato alla terrazza centrale che si affaccia sulla Piazza San Pietro gremita di folla e flash (credo ci sia voluto un grande coraggio! Tutta quella gente che ti guarda e si aspetta qualcosa, anzi molto, moltissimo, da te…pensiamoci un attimo!), era intimidito, ma si è compreso solo dopo, che man mano ha preso “confidenza” con le folle, scendendo spesso dalla papa mobile per guardare ognuno negli occhi, per stringere mani, abbracciare i malati, baciare i bimbi, farsi scattare le foto con i ragazzi… aveva uno sguardo mite, un po’ impaurito da tutto quel clamore verso la sua persona, ma ha esordito sbalordendo tutti con il suo linguaggio semplice e diretto, come era sicuramente solito fare abitualmente, e quel suo “Cari fratelli e sorelle… BUONASERA…” ci ha sorpreso e commosso, come il suo breve e intenso discorso e quei gesti concreti che lo caratterizzano, come domandare la benedizione di Dio attraverso la preghiera del popolo e chinarsi, un gesto straordinario, in preghiera come le persone presenti lì in piazza e, certamente, a casa. Ma riviviamo quel meraviglioso momento attraverso il video.





Sono tante le parole e i gesti che mi hanno colpito di Papa Francesco, ma quella che mi risuona è l’invito ai sacerdoti ad andare a cercare le 99 pecore perdute fuori dalla Chiesa anziché rimanere a pettinare quell’una rimasta dentro, perché i sacerdoti devono avere l’odore delle pecore


Attraverso piccoli passi concreti, Papa Francesco sta cambiando tante cose, innanzitutto non abita negli appartamenti papali, ma nella casa S. Marta, con altri sacerdoti, in comunità e sobrietà, pur avendo i discorsi scritti, spesso parla a braccio con esempi molto pratici, domande chiare, stimoli per riflettere e modificare i comportamenti, ma non cambia l’essenzialità del messaggio evangelico e il valore prezioso dei Sacramenti, che sta “rispolverando”, spiegando, attualizzando ed approfondendo nelle udienze generali del mercoledì.

Papa Francesco è chiaro e fermo nell’affermare peccatori si, lo siamo tutti qua, ma corrotti no, traditori no, nell’invitare a non fare compromessi, mercanteggi, dialoghi con satana, ma a rispondere con la Parola, nel sottolineare che Dio deve stare al centro della nostra vita e non noi o gli idoli, egli accoglie tutte le persone nel suo abbraccio senza fare distinzioni e ci invita a fare lo stesso, ma mette i puntini sulle i, e se ascoltate i video delle omelie alla casa S. Marta, lo comprendete bene, senza edulcorare la verità, il peccato, il diavolo, ecc., come padre usa il bastone e la carota con i sacerdoti e con tutti noi cristiani, per essere sempre più autentici e coerenti testimoni della persona in cui diciamo di credere, Gesù Cristo, mettendo in pratica la parola e non soltanto ascoltatori.

Papa Francesco questa settimana è in ritiro ad Ariccia per gli esercizi spirituali, momento di ritiro, catechesi e preghiera, ma con affetto e nella preghiera a lui il mio abbraccio pieno di amore e gratitudine.

Concludo questo post ringraziando Dio per il dono di Papa Francesco, ringraziando il Papa per questo anno insieme a Lui e ringraziare il Papa emerito Benedetto XVI per il suo straordinario e rivoluzionario gesto di umiltà e per essere costantemente dietro Papa Francesco e la Chiesa per sostenere e intercedere con la sua preghiera e con il suo amore.



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