Una famiglia piena di grazia


Internet, se usato "bene", è un mezzo utilissimo per fare ricerche, approfondire argomenti, conoscere persone, anche per coltivare hobby come la scrittura, la lettura, ecc. Recentemente mi sono imbattuta per "caso", ho scritto tra virgolette perché credo che niente sia davvero per caso nella vita, nel blog http://unpediatraperamico.blogspot.it/ dove ho letto la lettera di Anna "Fare più figli fa bene: provare per credere". Ho pensato subito che, soprattutto oggi, nonostante i figli siano il dono più bello e prezioso che Dio possa fare, sia una scelta coraggiosa e controcorrente. Grazie ad internet, appunto, ho conosciuto Anna e le ho chiesto se potevo intervistarla. Molto gentilmente e generosamente, immagino abbia miliardi di cose da fare, ha accettato. La sua lettera è di circa un anno e mezzo fa e, nel frattempo, Anna e suo marito hanno avuto un quinto figlio.

Anna, sono contenta che hai accettato di rispondere a qualche domanda: in questo periodo in cui si fanno pochi figli, la tua testimonianza è davvero preziosa. Mi chiedo continuamente come si fa a gestire una famiglia numerosa.

Con il primo figlio è tutto difficilissimo: non siamo preparate, abbiamo paura di fare errori incredibili, sembra che tutto dipenda da noi. Col secondo è ancora peggio! Il tutto migliora con il terzo.

Anna, lavori?

Si. Per ironia della sorte lavoro come educatrice in asilo di nido.

Come fai a conciliare lavoro e famiglia?

Lavoro part time, tre ore la mattina, proprio quando i bambini sono a scuola o all'asilo. Essendo un impiego pubblico (asilo nido comunale) sono parecchio tutelata: ho molti giorni di malattia bambino pagati, posso stare a casa in maternità per parecchi mesi, ecc.

Tu e tuo marito come fate economicamente a gestire una famiglia numerosa?

Credo innanzitutto che la maggior parte delle persone reputi assolutamente necessarie cose che non lo sono (es. le vacanze ogni anno, poter mandare i figli a qualunque sport desiderino, un cellulare a testa, un auto a testa, i vestiti nuovi). E' difficile dire no ad un figlio se hai la possibilità di accontentarlo, ma questo non gli fa bene. Io sono proprio contenta di "dover" dire no a qualcosa proprio per mancanza di soldi e i miei figli (10-8-6-3 e 9 mesi) per adesso lo accettano tranquillamente, forse più tranquillamente che se fosse per "educarli". Inoltre c'è veramente la Provvidenza divina. Non ho mai comprato un vestito ai miei 5 figli. Mi arrivano borse e borse di abiti (molti di marca ed in condizioni perfette perché provengono da figli unici, più tranquilli dei miei, evidentemente), in particolare da mamme di compagne di scuola che davvero sono meravigliose. Ho talmente tante cose che poi da me partono borse e borse da smistare ad amiche e parenti. Questo dei vestiti mi stupisce sempre. Ed è capitato più di una volta che avevo bisogno di qualcosa in particolare (es. calzini per il maschio più grande o una giacca invernale per la piccola), e dopo qualche giorno arrivava proprio il capo "ordinato". E sebbene si critichi sempre l'assenza di politiche per la famiglia, ci sono molti "bonus" soprattutto per le famiglie numerose (con 4 o più figli), da parte di comune e Stato che ci aiutano.

Oggi avere tanti figli è una scelta coraggiosa. Siete stati criticati dai vostri familiari e/o amici, oppure siete stati supportati?

Viviamo in un ambiente dove molti nostri amici hanno tanti figli (frequentiamo il Cammino Neocatecuminale), e questo ci aiuta a vedere che è possibile e che i nostri problemi sono comuni, che non siamo soli. Alcuni parenti sono un pò "preoccupati", soprattutto quando pensano al futuro o quando ci vedono molto stanchi, ma nessuno ci ha mai criticato direttamente e con asprezza. Ti dirò, io sono un tipo piuttosto "vivace" e per carattere prendo sempre le cose con un pò di ironia, quindi sono la prima a dire che siamo matti quando qualcuno ha da farci qualche rimostranza.

Qual è l'aspetto più bello di avere cinque figli?

L'aspetto più bello e insieme anche il più brutto è che con tanti figli non hai più il controllo totale della situazione. Non sai sempre esattamente dove sono, non sono sempre puliti, ordinati e con le punte delle matite fatte, ma vedi che le cose vanno avanti lo stesso. Mi ha aiutato molto vedere la mia incapacità di essere una madre perfetta (sono educatrice, figurati quante aspettative avevo del mio ruolo di madre: accudire, comprendere, essere autorevole ma non autoritaria, ascoltare, sempre presente ma non ossessiva...), perché mi ha fatto aggrappare all'Unico che è veramente perfetto e che mi è Padre. E come ha accudito e preservato e amato me so che lo farà anche con i miei figli, anche sanando le ferite che io farò involontariamente. Il non dover essere perfetta a tutti i costi, ma aiutare i miei figli ad affidarsi a Dio per tutto, è quello che mi fa veramente felice di essere madre.

Ci sono tanti ragazzi che hanno tutto, eppure sono sempre scontenti, arrabbiati. Secondo te, in che cosa sbagliano le famiglie?

Terribile domanda. Anche perché ci sono momenti che i MIEI figli sono scontenti e arrabbiati e dicono che non sopportano i loro fratelli... Allora, mi dico, ho fallito in tutto. Ma poi ci sono momenti che stanno insieme, rinunciano uno per l'altro con gioia... Allora, mi dico, Dio esiste. Poco dipende da me. Credo comunque che molto spesso i genitori riversano sui figli le loro frustrazioni e le loro aspettative, inconsapevolmente. Inoltre si ha il terrore di farli soffrire. Perché la sofferenza nel mondo di oggi non ha senso, bisogna con tutti i mezzi cancellarla. Invece nella sofferenza c'è un'incredibile opportunità di ridimensionarsi, di riconoscersi per quello che si è. Ed è il primo passo per la felicità. Il secondo è sapere che c'è qualcuno che ti ama esattamente così come sei, debole, acciaccato, zoppicante. Avere tanti figli "facilita" (diciamo così) la possibilità di permettere delle piccole sofferenze nella loro vita (basti pensare all'attesa che si liberi il pc o al "questo c'è e questo si mangia").

Consiglieresti alle coppie di avere più di due figli? Se si, perché?

Assolutamente si. Io parlo dal punto di vista in particolare della madre: con il primo tu ti dai completamente e riesci in qualche modo a "stargli dietro" come vorresti. Con il secondo succede il disastro, per quanto tu ti sforzi, in qualche momento uno dei due è "trascurato". Tu sei sempre più stanca e ti accorgi che non sempre li ami come una madre dovrebbe. E cominciano i sensi di colpa che poi si manifestano in atteggiamenti educativi errati che creano circoli viziosi... Col terzo, STOP, vale tutto! Lo tieni nel tuo letto a dormire??? Si perché voglio dormire anch'io! A vent'anni vedrai che non dormirà più nel mio letto! Il "grande" di sei anni fa i capricci per vestirsi, sarà che ha bisogno di attenzione? Sarà che ieri suo nonno gli ha detto quella parola storta e lui ne è ancora traumatizzato e allora somatizza dimostrando il suo dolore... Sarà quello che vuoi ma che si dia una mossa che fra mezz'ora dobbiamo essere a scuola e io sto finendo di allattare e c'è ancora da vestire quello di due anni. Capisci? L'importante è avere sempre un occhio per vedere quando è davvero il caso di ascoltare... Ma quest'occhio te lo può dare solo il Signore, il più grande pedagogo del mondo (se penso alla pazienza che ha avuto con me!). Per questo bisogna restare attaccati alla preghiera.

Federica Tarquini

grazie a Federica e ad Anna per questa bella intervista e splendida testimonianza da parte mia...

Commenti

  1. Su Google plus alle h 16.26 ANTONELLA RUSSO ha commentato:
    bella testimonianza davvero, grazie! buon pomeriggio!

    RispondiElimina

Posta un commento