Nella Bibbia vi sono continui riferimenti a guardare in alto,
verso il cielo, ed anche la Mamma celeste continua a ricordarci di guardare il
Cielo perché la vita sulla terra passa e se ne va, così come se ne andranno
anche le nostre odierne preoccupazioni, che, al momento, pesano sul cuore come
macigni, ma basta prendere un momento le distanze per comprendere ciò che conta
realmente e lasciar correre via ansie, timori, rancori, ecc. Il Signore ci
vuole nella gioia e nella fiducia costante in Lui, qualsiasi cosa stia
accadendo sotto il cielo, ci ricorda sempre di tenere fisso lo sguardo su di
Lui e mi viene in mente l’esperienza di Pietro (Mt 14, 22-33), il quale finché
teneva gli occhi fissi su Gesù era capace di camminare sulle acque, ovvero di
attraversare la sua storia, e invece vi affondava quando smetteva di guardare
Gesù, ovvero di confidare in Lui, e questa la sento molto mia, è un'esperienze
che faccio spesso e non mi stanco mai di essere rincuorata dal Signore ogni
volta che torno a mettere i miei occhi nei suoi.
Riflettendo in passato su questo alzare lo sguardo al cielo mi è
venuta in preghiera di domandare: < Signore, aiutami a camminare
sulla terra con i piedi nel cielo >, si perché se
camminiamo con i piedi sulla terra guardando il cielo rischiamo di non guardare
la vita che ci circonda, fatta di cose belle e meno belle, compresi gli
ostacoli e di perderci, o di finire nell’acqua, come è capitato a me quando da
bambina, 4 anni circa, camminavo sul bordo di una piscina con la
testa all'insù attratta dal cielo, dalle nuvole e dal sole ed ho
perso l'equilibrio cadendo in acqua e sono stata salvata per un pelo da una
ragazza che stava sul bordo a prendere il sole.
L’invito che il Signore ci rivolge non è a stare con la testa
fra le nuvole, ma a guardare le cose della terra “dal cielo”, come se fossimo
già nella nostra patria, quindi con i nostri piedi già lì, come ci dice Isaia:
< Alzate al cielo i vostri occhi e guardate la terra di sotto,
poiché i cieli si dissolveranno come fumo, la terra si logorerà come un vestito
e i suoi abitanti moriranno come le larve. Ma la mia salvezza durerà per
sempre, la mia giustizia non verrà distrutta >. Ho scelto per
questo l’immagine di Maria Regina della pace di Medjugorje, dipinta da Carmelo
Puzzolo.
Se noi viviamo sulla terra tenendo presente solo questa vita
viene con sé che tutto quanto ci accade assume totale importanza, quindi se
qualcuno ci offende o ferisce difficilmente riusciremo a superare la cosa e
perdonare, ma se guardiamo allo stesso evento con i piedi nel cielo allora
sarà molto più semplice comprendere che un fatto così infinitesimale, rispetto
all'eternità che ci attende, non può condizionare tutta la nostra esistenza e sceglieremo
di fare solo ciò che realmente conta: amare e perdonare.
So che può sembrare una banalizzazione, ma non lo è, perché
questa vita oltre ad essere un dono prezioso e unico è anche l’unica occasione
che abbiamo per vivere come il Signore ci ha insegnato, fin quando Lui non ci
chiamerà a sé e non sappiamo quando ciò accadrà, per cui non è conveniente
sprecare tempo ed occasioni per portare rancori, costruire muri e farci la
guerra, perché quando ci verrà chiesto conto della nostra vita cosa risponderemo?
Sento di concludere questo post con una parte del salmo 34:
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. (Sal 34, 2-9)
bellissimo post...ne avevo proprio bisogno, grazie <3
RispondiEliminaGrazie al Signore e grazie anche a te Margherita
EliminaSu Google plus alle h 20.20 MIRELLA DI FAZIO ha commentato:
RispondiEliminaIo sto sempre con i piedi raso a terra, è la testa tra le nuvole. Mi piace essere realista credo in ciò che tocco con mano è vedo con le mie pupille. Sera.
Mirella non sempre è possibile vedere e toccare tutto, a volte il Signore ci dona l'esperienza di Tommaso, anche se lui ha creduto appena ha visto, senza toccare, ma la maggior parte delle volte ci chiede di fidarci e basta... e lì tutte le nostre certezze frantumano a terra con noi, solo lasciandoci afferrare da Lui riusciamo ad andare avanti... a volte la vita ci priva di tutto: lavoro, amore, amicizie, salute, se non ci fosse Lui impazziremmo o vivremmo perennemente arrabbiati o depressi... comunque grazie del tuo commento, siamo tutti in cammino e da tutti possiamo imparare...buona serata