Testimoni gioiosi (2 parte)


Riflettendo sulle parole di Papa Francesco mi ha colpito l’associazione luce e gioia, buio e tristezza… mi viene in mente il popolo della notte, che per poco ho frequentato, fatto di persone che escono col buio, in cerca di evasione, sballo e divertimento nei paradisi artificiali, che tra l’altro non so perché li chiamano così, credo che nel Paradiso, quello unico e vero, vivremo molto più di fugaci e futili divertimenti.

La luce e la gioia cristiana sono legati alla presenza di una Persona nella nostra vita, non uno qualunque, ma proprio quell’Uno che ha dato la vita per noi, Qualcuno che ci ama sul serio e come siamo, anche quando ce ne andiamo voltandogli le spalle, anche quando lo tradiamo e manchiamo di fiducia nei suoi confronti, anche quando siamo deboli, fragili, peccatori, così come siamo insomma, Qualcuno che ci conosce meglio di quanto ci conosciamo noi e chiunque e che rimane sempre con noi, Uno che ci dona amore incondizionato, sempre e per la vita eterna, Uno che si è fatto crocifiggere per noi, è morto per noi con le braccia stirate, il volto tumefatto e irriconoscibile e il cuore che ha versato per noi fino all’ultima goccia di sangue e di acqua, mi domando perché abbiamo così tanta paura di Uno così? Perché gli uomini lo temono al punto da voler togliere i crocifissi dai muri e da fingere che non ci sia? Perché abbiamo paura di Uno che ci ama davvero e ci vuole solo rendere felici con la Sua presenza ed i Suoi doni?

Io credo che abbiamo paura, oltre che per le ferite personali, perché diamo più retta alle menzogne che alla verità, ovvero crediamo che se gli facciamo spazio nelle nostre vite Lui ci toglierà qualcosa o ci chiederà di fare cose troppo impegnative o… (ognuno risponda secondo quel che sente nel cuore).

Con la Sua presenza Gesù ci dona pienezza di vita e di gioia e ci ama totalmente… quindi per una particolare equazione con la luce della sua presenza ci dona gioia perché ci ama, è l’amore che ci dona la vera gioia, quella che nessuno ci potrà togliere, neanche nei momenti di sofferenza, di prova, di difficoltà, quindi il segreto della luce e della gioia dei testimoni di Gesù è che si sentono amati fino in fondo, così anche noi, sentendoci amati davvero, abbiamo la gioia e possiamo testimoniarla senza parole a tutti.

Gesù ci ha detto come possiamo essere nella gioia e suoi testimoni, mi viene in mente il Vangelo di Giovanni al capitolo 15 (leggetelo tutto e meditatelo è molto bello): < Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto… Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla… In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena > e poi specifica subito dopo < Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando…>.


Gesù ci ha parlato con chiarezza, ci ha detto cosa fare e ci ha mostrato come farlo, la Sua via è impegnativa, esigente e radicale, passa per la Croce, ma porta alla vita vera ed alla gioia piena, è la via stretta dell’amore universale, perché Lui ci dice di amare tutti, nemici compresi, le altre sono larghe e spaziose all’apparenza ma o non portano da nessuna parte o alla perdizione e alla tristezza. A noi la scelta!!!

Io credo convenga percorrere la via stretta con Gesù, si perché Lui non ci abbandona nel cammino, piuttosto che andare errando a vuoto per ritrovarsi vuoti e tristi, così riprendendo l’omelia del 24 aprile preghiamo con le parole di Papa Francesco <che il Signore apra la nostra mente e ci faccia capire che Lui è una realtà vivente, che Lui è corpo, che Lui è con noi e che Lui ci accompagna, che Lui ha vinto: chiediamo al Signore la grazia di non avere paura della gioia >.

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