Riflettendo sulle parole di Papa Francesco mi ha colpito
l’associazione luce e gioia, buio e tristezza… mi viene in mente il popolo della notte, che per poco ho
frequentato, fatto di persone che escono col buio, in cerca di evasione, sballo
e divertimento nei paradisi artificiali,
che tra l’altro non so perché li chiamano così, credo che nel Paradiso, quello
unico e vero, vivremo molto più di fugaci e futili divertimenti.
La luce e la gioia cristiana sono legati alla presenza di una Persona
nella nostra vita, non uno qualunque, ma proprio quell’Uno che ha dato la vita
per noi, Qualcuno che ci ama sul serio e come siamo, anche quando ce ne andiamo
voltandogli le spalle, anche quando lo tradiamo e manchiamo di fiducia nei suoi
confronti, anche quando siamo deboli, fragili, peccatori, così come siamo
insomma, Qualcuno che ci conosce meglio di quanto ci conosciamo noi e chiunque
e che rimane sempre con noi, Uno che ci dona amore incondizionato, sempre e per
la vita eterna, Uno che si è fatto crocifiggere per noi, è morto per noi con le
braccia stirate, il volto tumefatto e irriconoscibile e il cuore che ha versato
per noi fino all’ultima goccia di sangue e di acqua, mi domando perché abbiamo
così tanta paura di Uno così? Perché gli uomini lo temono al punto da voler
togliere i crocifissi dai muri e da fingere che non ci sia? Perché abbiamo
paura di Uno che ci ama davvero e ci vuole solo rendere felici con la Sua
presenza ed i Suoi doni?
Io credo che abbiamo paura, oltre che per le ferite personali, perché
diamo più retta alle menzogne che alla verità, ovvero crediamo che se gli
facciamo spazio nelle nostre vite Lui ci toglierà qualcosa o ci chiederà di fare
cose troppo impegnative o… (ognuno risponda secondo quel che sente nel cuore).
Con la Sua presenza Gesù ci dona pienezza di vita e di gioia e
ci ama totalmente… quindi per una particolare equazione con la luce della sua
presenza ci dona gioia perché ci ama, è l’amore che ci dona la vera gioia,
quella che nessuno ci potrà togliere, neanche nei momenti di sofferenza, di
prova, di difficoltà, quindi il segreto della luce e della gioia dei testimoni
di Gesù è che si sentono amati fino in fondo, così anche noi, sentendoci amati
davvero, abbiamo la gioia e possiamo testimoniarla senza parole a tutti.
Gesù ci ha detto come possiamo essere nella gioia e suoi
testimoni, mi viene in mente il Vangelo di Giovanni al capitolo 15 (leggetelo
tutto e meditatelo è molto bello): < Io
sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non
porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti
più frutto… Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane
nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i
tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me
non potete far nulla… In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto
frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, anche io ho
amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti,
rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e
rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e
la vostra gioia sia piena > e poi specifica subito dopo < Questo è il mio comandamento: che vi amiate
gli uni gli altri come io ho amato
voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando…>.
Gesù ci ha parlato con chiarezza, ci ha detto cosa fare e ci ha
mostrato come farlo, la Sua via è impegnativa, esigente e radicale, passa per
la Croce, ma porta alla vita vera ed alla gioia piena, è la via stretta dell’amore
universale, perché Lui ci dice di amare tutti, nemici compresi, le altre sono
larghe e spaziose all’apparenza ma o non portano da nessuna parte o alla
perdizione e alla tristezza. A noi la scelta!!!
Io credo convenga percorrere la via stretta con Gesù, si perché Lui
non ci abbandona nel cammino, piuttosto che andare errando a vuoto per
ritrovarsi vuoti e tristi, così riprendendo l’omelia del 24 aprile preghiamo
con le parole di Papa Francesco <che il
Signore apra la nostra mente e ci faccia capire che Lui è una realtà vivente,
che Lui è corpo, che Lui è con noi e che Lui ci accompagna, che Lui ha vinto:
chiediamo al Signore la grazia di non avere paura della gioia >.
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