"Generazione Voglio Vivere"

(Fonte immagine web)

In questo post vorrei presentare un'altra associazione importante per la vita: si chiama Generazione Voglio Vivere (http://www.generazionevogliovivere.it/), la cui mission prende spunto dalle parole di San Giovanni Paolo II che riportano sul sito < Nel nostro secolo un altro cimitero deve essere aggiunto alla lista della crudeltà umana: quello dei mai nati >, quindi questa associazione, nata nel 2001, promuove la vita e cerca di contrastare la cultura imperante della morte, si propone di far inserire nella Costituzione italiana una legge a tutela della vita dal concepimento al termine naturale, intanto cerca di promuovere la cultura della vita informando attraverso documenti e testi sul dramma dell'aborto e con campagne di sensibilizzazione pro life, non solo a livello nazionale ma anche internazionale.

L'Associazione è molto attiva anche nel difendere il diritto all'obiezione di coscienza, che ovunque nel mondo, compresi gli USA con il presidente Obama e la nostra Italia, si sta cercando di eliminare, questo perché sempre più ginecologi e ostetrici scelgono di avvalersene per non tradire la propria coscienza e scala di valori, in fondo deve essere considerato che il medico, per cultura e missione, deve difendere e tutelare la vita, non toglierla, né direttamente, attraverso aborto ed eutanasia, né indirettamente, lasciando che il bimbo nato vivo muoia senza fare nulla in modo atroce (si, accade anche questo ed è bene saperlo) o sospendendo cure e alimentazione a pazienti in stato vegetativo permanente. Va sottolineato che l'obiezione di coscienza vuol dire che non si attuano procedure che mirano a togliere la vita, ma non significa, come molti vogliono far credere, rifiutarsi di assistere e prendersi cura dei pazienti.


Tra gli obiettivi dell'Associazione l'abrogazione della legge 194 sull'aborto e una serie di proposte direi fondamentali che riporto direttamente dal loro sito: 

1. Che lo Stato aiuti le donne con maternità problematiche, attraverso una congrua assistenza economica, strutture d’accoglienza, affidamento familiare o adozione dei figli e dando spazio nei consultori e negli ospedali ad associazioni di volontariato riconosciute per l’attività a difesa della vita e della maternità.
2. Libertà ai direttori degli ospedali di scegliere di non avere un reparto dove si pratichi l’aborto ed estendere la clausola di coscienza anche al personale amministrativo e non solo al personale sanitario.
3. Introduzione del consenso paterno.
4. Interdizione della pillola abortiva «RU486» recentemente liberalizzata dall'Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa).
5. Nessun rimborso da parte della Previdenza Sociale per gli aborti effettuati.
6. Obbligo per gli ospedali di dare sepoltura ai feti abortiti.
7. Introduzione della giornata nazionale del nascituro (28 dicembre, SS. Innocenti Martiri), in memoria delle 5 milioni di vittime provocate sinora dall'aborto.

e ancora:

Dobbiamo creare in tutti i settori della società una cultura della vita affinché vi sia la consapevolezza che:
1. L'aborto diretto è gravemente contrario alla legge morale.

2. Il diritto alla vita di ogni essere umano deve essere riconosciuto, rispettato e protetto in modo assoluto da parte della società civile e della legge, dal momento del concepimento fino alla morte naturale.

3. L'embrione umano deve essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano.

4. L'eutanasia è moralmente inaccettabile e costituisce un omicidio, ovvero un atto gravemente contrario alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore.
A differenza di quanto si pensa e l'Europa continua a voler ignorare, la scienza dimostra che l'embrione è vita, i biologi Angelo Serra e Roberto Colombo (n° 33 - novembre 2012 della rivista Voglio vivere), ma chi studia o lavora in campo medico già lo sapeva, hanno scritto che l'embrione è un individuo appartenente alla specie umana, formatosi dall'unione dello spermatozoo del papà e dalla cellula uovo della mamma e con un suo patrimonio genetico e ciò avviene dalle 12 alle 18 ore del rapporto sessuale, cioè dal momento della fecondazione, quindi la nuova vita nasce in quel momento, prende forma nei tre mesi successivi (quindi nei 90 giorni previsti per abortire) e si sviluppa nei restanti 6. La scienza e la coscienza s'incontrano nella verità, il resto sono solo scuse e giustificazioni per quello che è di fatto un omicidio legalizzato, un paradosso della nostra società, cui segue ora quello che vendere il proprio corpo nelle strade e negli hotel di lusso per denaro è reato, mentre vendere il proprio utero per denaro no, come si spiega?



Un altro articolo dello stesso libretto dimostra come nei paesi cosiddetti "retrogradi" dove l'aborto è interdetto per legge non solo non si muore per aborti clandestini, dietro cui si nascondono i promotori dell'aborto e dell'eutanasia, ma si riscontra un aumento delle nascite, mentre nei paesi come il nostro si riscontra un forte calo. Sono anche riportati dei numeri, ma per quelli aggiornati consiglio la lettura del libro "Voglio la mamma" di Mario Adinolfi, che analizza tutti "i falsi miti di progresso", un testo da studiare attentamente.


L'Associazione Generazione Voglio Vivere si preoccupa anche di informare sulla sindrome post aborto, attraverso un manuale scritto con la psicoterapeuta Cinzia Baccaglini, una realtà di cui nessuno parla ma che coinvolge moltissime donne.
Per ulteriori approfondimenti visitate il loro sito.
A presto cari amici


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