La libertà dello Spirito Santo


Non potevo non dedicare un post al principale autore di questo blog, Colui che mi ha dato l’ispirazione e la forza di aprirlo, Colui che mi indica la via da seguire e i temi da trattare, Colui a cui mi aggrappo con tutte le forze e cui chiedo insistentemente aiuto per portare avanti il blog e la mia vita, Colui che spesso nella mia mente vuota e stanca mette il semino giusto ed apre la finestrella al momento opportuno tanto che un momento sono davanti alle pagine bianche ed alla settimana senza la minima idea di cosa scrivere e un momento dopo, vi assicuro, mi ritrovo ad avere le intuizioni ed a scrivere, come sotto dettatura, tre post vedendo con sorpresa ogni volta mantenuta la promessa che non mi avrebbe mai lasciato sola con una responsabilità tanto grande e nella mia vita, mi riferisco allo Spirito Santo.

Tutto ciò che di bello e buono trovate in Petali di ciliegio è merito suo, tutto quanto non vi piace è demerito mio, che non ho saputo essere docile strumento delle sue sante ispirazioni ed ho fatto di testa mia, specie quei post scritti di getto dopo una grossa delusione o amarezza, come ad esempio dopo la firma della legge sull’eutanasia del re del Belgio, che ancora mi va per traverso, oppure quando sento attaccare la famiglia, il matrimonio e vedo portare in trionfo cose vergognose come l’aborto, l’eutanasia, ecc. o vedo maltrattare bambini, donne e animali e mangerei a mozzichi i colpevoli, ecco in quei casi non sono così mansueta e docile allo Spirito Santo, che saggiamente mi insegna a tacere, riflettere e, soprattutto, pregare, perdonare e amare, prima di scrivere, lì esco fuori con tutta la mia impulsività e i miei difetti, ma Lui, il grande Maestro interiore, mi insegna anche attraverso di essi ad accogliere e amare me stessa così come sono e come Dio mi ama e a fare un piccolo passo possibile in più ogni giorno.

Era da tanto che volevo scrivere di Lui, ma capite bene che non è facile, e diventa ancora più difficile se per farlo devo dire chi è? Ovvero la Terza Persona della Santissima Trinità e parlare (tranquilli non lo farò!) della Sua relazione con il Padre e con il Figlio! Io non studio Teologia e non mi sento assolutamente in grado di affrontare un mistero così infinitamente grande, per cui parlando con Lui ho sempre trovato scuse, del tipo non adesso, non sono capace, è troppo presto, ho troppa paura e così via, ma domenica è Pentecoste, è proprio la Sua festa, non potevo ignorarLo, così eccomi qui a cercare di parlarvi di Lui e lo farò partendo dalle parole di Papa Francesco (un aiuto non da poco!) alla 37ma Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo che mi hanno colpita profondamente.


Non so quanti di voi hanno seguito in diretta televisiva l’evento, io solo le sessioni pomeridiane, di cui la prima prevedeva proprio la partecipazione di Papa Francesco. Io non appartengo al Rinnovamento, anche se in passato ho partecipato ad un Seminario di vita nuova nello Spirito e ricevuto, nel ritiro finale, la preghiera di effusione. In genere dopo un seminario si entra nel Rinnovamento, ma non ho sentito che era quello che dovevo fare, per diverse ragioni che non sto qui a spiegare; prima mi era capitato, andando in una chiesa dove si faceva, e si fa tuttora, Adorazione Eucaristica perpetua, di partecipare all’incontro settimanale di un gruppo del Rinnovamento Carismatico, che si struttura distinto dal Rinnovamento, davanti all’Eucaristia, con canti e preghiere, che mi aveva fatto sperimentare la gioia attraverso la lode e i canti alla presenza di Gesù, non conoscevo e frequentavo il gruppo e nessuno mi aveva chiesto di entrare o escluso dalla preghiera, forse questa per me è stata la chiave: mi sentivo semplicemente chiesa insieme agli altri, e questo integrava pienamente il cammino che frequentavo (e cui sono ancora legata pur non potendolo frequentare) di studio e approfondimento della Parola, che per me è fondamentale.

Pur non facendo parte del Rinnovamento, ho seguito le varie convocazioni nazionali che si sono svolte a Rimini, per grande stima verso Salvatore Martinez e padre Raniero Cantalamessa, che conosco attraverso i loro scritti, e così ho fatto anche questo anno, complice la diretta televisiva.

L’arrivo e le parole di Papa Francesco mi hanno colpito profondamente, come sempre, e soprattutto quando ha invitato i convocati, ma anche tutta la Chiesa, a < non ingabbiare lo Spirito Santo >, a non cedere alla tentazione di un’eccessiva organizzazione, a non essere controllori della grazia di Dio ed a lavorare per l’unità, forse non a caso si è rivolto ai convocati chiamandoli Rinnovamento Carismatico Cattolico (RCC), movimento principale, e non Rinnovamento nello Spirito, una delle correnti all’interno del RCC, e Salvatore Martinez ha colto e condiviso seriamente l’invito e le parole di Papa Francesco volendo lavorare per l’unità non solo all’interno del RCC, ma anche con altri movimenti ecclesiali come il Cammino Neocatecuminale, i Focolarini, ecc.

Papa Francesco sta approfondendo nelle udienze del mercoledì i 7 doni dello Spirito Santo e anche io voglio dedicare un post ad ogni singolo dono partendo proprio dalle parole del Papa, ma il 1 giugno ha parlato della libertà dello Spirito Santo e mi ha colpito anche Salvatore Martinez quando ha affermato la sua difficoltà nello stare liberamente davanti ad un campione della libertà quale è il Papa, esprimendo quanto Egli sia docile proprio alla libertà dello Spirito Santo.

Papa Francesco ha detto che il primo dono dello Spirito è quello di < se stesso, che è amore e ti fa innamorare di Gesù e questo amore cambia la vita, per questo si dice “nascere di nuovo alla vita nello Spirito”. Lo aveva detto Gesù a Nicodemo. Avete ricevuto il dono della diversità dei carismi, la diversità che porta all’armonia dello Spirito Santo, al servizio della Chiesa >, quindi rivolgendosi direttamente ai convocati li ha messi in guardia dal sentirsi uno più importante dell’altro ed a riconoscere, al di sopra di tutti, solo l’unico capo: Gesù Cristo il Signore. Inoltre ha sottolineato a loro come a ciascuno di noi < state attenti a non perdere la libertà che lo Spirito Santo ci ha donato > a causa di un’eccessiva organizzazione, riprendendo le parole che padre Raniero Cantalamessa aveva pronunciato durante la sua predicazione nella celebrazione del Venerdì Santo, aggiungendo    < si, avete bisogno di organizzazione, ma non perdete la grazia di lasciare a Dio di essere Dio, perché non c’è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare e a controllare tutto, e permettere che Egli ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera. Egli sa bene ciò di cui c’è bisogno in ogni epoca e in ogni momento. Questo si chiama essere misteriosamente fecondi >. Ecco cosa fa di ciascuno di noi lo Spirito Santo se lo lasciamo libero di essere in noi, è meraviglioso, non credete? Vi invito a guardare il video dell’incontro del Papa con il Rinnovamento al link http://www.radiovaticana.va/player/index_fb.asp?language=it&tic=VA_FLCSI9UY.

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