Prendendo un taxi per andare in ospedale per effettuare un esame
il simpatico autista ha vuotato il sacco pieno di rabbia e ingiustizie subite
dalla figlia disabile, tra cui un episodio davvero spiacevole in cui entrata in
piscina ha iniziato a giocare con l’acqua come fanno tutti i bambini, perché il
suo cervello è rimasto tale, anche se il suo corpo è cresciuto ed è quello di
una ventenne, ma il suo entusiasmo è stato giudicato pericoloso da una signora
che, senza nemmeno cercare di nasconderlo e di farlo con delicatezza, ha fatto
uscire velocemente sua figlia dalla piscina perché < quella ragazza è matta >, un giudizio sommario in base a ciò che
le è solo sembrato e che non ha provato nemmeno a valutare in modo diverso… un
giudizio innocuo? No, perché ha causato dolore a quel padre ed anche alla
ragazza, rovinando un momento sereno.
Ancora qualche giorno fa una persona sui social, senza nemmeno
conoscermi, vedendo uno dei tanti appelli di adozione in favore degli animali
che inoltro per aumentarne la diffusione e la possibilità che arrivi alla
persona giusta, unendomi a quella staffetta virtuale di tante persone che hanno
a cuore gli animali abbandonati e/o maltrattati, mi ha accusata dicendo < pensa ai tuoi genitori… agli anziani… ai
bambini… sei anormale >, un giudizio sommario sulla base di ciò che
questa persona crede di aver capito di me e, nonostante la mia tranquilla
replica in cui la invitavo a non
offendere e non giudicare, specie se non conosce la persona e che almeno si
doveva prendere la briga di leggere il mio profilo, i post e il mio blog che
avrebbe dimostrato quanto si stava sbagliando ha rincarato la dose continuando
a offendere e giudicare, a quel punto l’ho lasciata alle sue elucubrazioni
mentali, non ho interesse a spiegarmi con chi rimane trincerato dietro i suoi
pregiudizi, gli dava proprio fastidio quell’appello per quel povero micio!!
tuttavia mi ha fatto ancora riflettere sul quel vizio ricorrente di giudicare e
di farlo pure sulla base di niente e confermato che un post su questo andava
proprio fatto.
La sapienza della Parola di Dio risponde chiaramente a questo
brutto vizio, ecco quanto afferma Gesù nel passo tratto dal Vangelo di Luca
< Non giudicate e non sarete
giudicati; non condannati e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati
> (Lc 6,37), ancora dal Vangelo di Matteo < perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e
con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi > (Mt 7,2) e
l’evangelista Marco dice qualcosa in più < Fate attenzione a quello che ascoltate > (Mc 4,24).
Gesù pone l’accento avvisandoci di stare attenti a quello che ascoltiamo, quindi al
contenuto ed a come lo recepiamo, se veramente la nostra mente è aperta e
libera da pregiudizi, opinioni preformate, categorie mentali, ecc. e se la
nostra attenzione è sulla persona che ci parla o piuttosto su noi stessi
(preoccupazioni, pensieri…). L’ascolto è molto importante in tutte le
relazioni, lo sanno bene gli psicologi che lo hanno studiato e sviscerato nei
minimi dettagli, ma lo è ancor più nella relazione fondamentale per la nostra
vita, quella con il Signore e i richiami nella Bibbia sono molteplici: < Perciò chiunque ascolta queste mie parole e
le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa
sulla roccia > (Mt 7,24) e ancora la bellissima preghiera dello Shemà Israel (Dt 6,4-9) < Ascolta, Israele: il Signore è il nostro
Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con
tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano
fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in
casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.
Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli
occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte >.
Ritornando al non
giudicare mi è tornato alla mente un bel passo di Isaia < Allora invocherai e il Signore ti
risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”. Se toglierai di mezzo a
te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio…> (Is 58,9).
Anche Papa Francesco nell’omelia del 17 marzo scorso (http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2014/documents/papa-francesco-cotidie_20140317_riconoscersi-peccatori.html) ha invitato tutti a non giudicare, spiegando che noi facciamo fatica a comprendere
la misericordia di Gesù perché abbiamo l’abitudine di giudicare, invitando a
non farlo e spiegando che la misericordia pone le sue basi in due
atteggiamenti: il primo è la conoscenza
di se stessi, riconoscendo infatti la nostra realtà di peccatori possiamo
pentirci, chiedere perdono e non giudicare gli altri, e il secondo è allargare il cuore essendo umili al
punto da chiedersi sempre chi sono io per
giudicare gli altri? Quindi imparare ad essere generosi verso gli altri
riprendendo le parole del Vangelo di Luca (6,38): < Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi
sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà
misurato a voi in cambio > che rimanda l’immagine delle persone che andavano a prendere il grano e allargavano
il grembiule per riceverne di più… se tu hai il cuore largo, grande, tu puoi ricevere di più… un
cuore grande non s’immischia nella vita degli altri, non condanna, ma perdona e
dimentica, proprio come Dio ha dimenticato e perdonato noi.
Cosa aggiungere di più? Meditiamo e riflettiamo seriamente…
Su Google + GIORGIO CERASOLI ha commentato: Grazie ancora. Dai sempre dei buoni consigli di vita.
RispondiEliminaGrazie a te, è la Sapienza di Dio che ci guida tutti, è la Sua Parola che ci dona la vita
EliminaSu Google + il 26/06/14 SIMONA SEGHETTI ha commentato:
RispondiEliminaVero