Uniti in preghiera per la pace



Straordinario l'incontro di preghiera che si è tenuto domenica 8 giugno nei giardini vaticani dove i capi di stato israeliano, Shimon Peres, e palestinese, Mahmoud Abbas, hanno accolto l'invito rivolto loro da Papa Francesco nel suo recentissimo viaggio apostolico in Terra Santa per pregare insieme per la pace, incontro a cui si è aggiunto il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, che ha avuto tenerezze concrete verso Papa Francesco già nel loro incontro in Terra Santa.

Onestamente mi ha sorpreso la tempestività dell'attuazione dell'incontro di preghiera, ma in effetti l'urgenza della pace è un bisogno che ci riguarda tutti, mi ha commosso l'abbraccio tra Peres e Abbas e mi ha rattristato ogni tentativo di sminuire l'importanza di questo incontro e la forza della preghiera, come quando nei media l'ho sentita definire bella, ma inutile.

Noi nemmeno immaginiamo la potenza della preghiera e quanti miracoli può compiere, quanti muri far cadere e quante porte sbarrate aprire, quanti cuori chiusi far sbocciare alla vita nuova, come possiamo affermare, o credere, che la preghiera è bella, ma inutile? Ogni preghiera che sgorga da un cuore sincero è ascoltata dal Signore, ogni sospiro a Lui non è nascosto, per Lui tutto quanto ci riguarda è importante e utile e certo Lui, il Signore della storia e del tempo, risponderà prontamente secondo i suoi benevoli disegni di amore e di pace.
Non è inutile la preghiera e non è inutile ogni sforzo, ogni gesto concreto per realizzare la pace, certo non ci illudiamo, la pace non avviene per magia, la pace è un percorso, irto di ostacoli, ma sempre possibile e percorribile, se si vuole naturalmente.


Papa Francesco nel suo discorso iniziale ha detto delle parole che sono una chiave di volta non solo nelle situazioni internazionali e/o nazionali, ma in tutte le relazioni umane < Spero che questo incontro sia un cammino alla ricerca di ciò che unisce, per superare ciò che divide >; le parole di Papa Francesco non si rivolgono solo a Peres e Abbas, ma anche al fratello Bartolomeo I, la cui partecipazione definisce un grande dono, un prezioso sostegno, e testimonianza del cammino che come cristiani stiamo compiendo verso la piena unità.


Papa Francesco ha usato parole stupende, ne riporto lo stralcio finale < ... Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire si all'incontro e no allo scontro; si al dialogo e no alla violenza... La storia ci insegna che le nostre forze non bastano. Più di una volta siamo stati vicini alla pace, ma il maligno, con diversi mezzi, è riuscito a impedirla. Per questo siamo qui, perché sappiamo e crediamo che abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio... Abbiamo sentito una chiamata, e dobbiamo rispondere: la chiamata a spezzare la spirale dell'odio e della violenza, a spezzarla con una sola parola: "fratello". Ma per dire questa parola dobbiamo alzare tutti lo sguardo al Cielo, e riconoscerci figli di un solo Padre.
A Lui, nello Spirito di Gesù Cristo, io mi rivolgo, chiedendo l'intercessione della Vergine Maria, figlia della Terra Santa e Madre nostra. > Segue la stupenda preghiera:

Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!
Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la paceSignore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.


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