La testimonianza di conversione al cristianesimo di un uomo giapponese


Ormai sarà noto a tutti l'amore viscerale che provo, sin da bambina, per il Giappone e quando persone giapponesi condividono la mia stessa fede mi commuovo, oltretutto è bello come il Signore tocca e rinnova la vita delle persone, le testimonianze ci aiutano a scoprire e riconoscere come Egli tocca anche la nostra vita e ci rafforzano nel cammino di vita e di fede.

Papa Francesco, iniziando a gennaio le sue catechesi sui Sacramenti e parlando del Battesimo, ha raccontato l'esperienza esemplare della comunità cristiana in Giappone, riporto le sue parole: < Essa subì una dura persecuzione agli inizi del secolo XVII. Vi furono numerosi martiri, i membri del clero furono espulsi e migliaia di fedeli furono uccisi. Non è rimasto in Giappone nessun prete, tutti sono stati espulsi. Allora la comunità si ritirò nella clandestinità, conservando la fede e la preghiera nel nascondimento. E quando nasceva un bambino, il papà o la mamma lo battezzavano, perché tutti i fedeli possono battezzare in particolari circostanze. Quando, dopo circa due secoli e mezzo, 250 anni dopo, i missionari ritornarono in Giappone, migliaia di cristiani uscirono allo scoperto e la Chiesa poté rifiorire. Erano sopravvissuti con la grazia del loro Battesimo! Questo è grande: il popolo di Dio trasmette la fede, battezza i suoi figli e va avanti. E avevano mantenuto, pur nel segreto, un forte spirito comunitario, perché il Battesimo li aveva fatti diventare un solo corpo in Cristo: erano isolati e nascosti, ma erano sempre membra del popolo di Dio, membra della Chiesa. Possiamo tanto imparare da questa storia! >. 
Le tradizioni e la storia giapponesi sono distanti dalla nostra, eppure niente e nessuno è nascosto e distante da Dio. Questa è una testimonianza, ma ad agosto vi parlerò in modo approfondito del Giappone visto con i miei occhi. Buona visione e serena domenica a tutti voi, cari amici.




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