Non dobbiamo abusare della misericordia di Dio


Guardando tutte le cose terribili che accadono quotidianamente, specialmente i casi drammatici di cronaca nera, mi viene spontaneo riflettere sull’incredibile ed infinita pazienza di Dio verso gli uomini, una pazienza indissolubilmente legata al suo smisurato e incondizionato amore.

Noi facciamo davvero fatica a comprenderli e, ancora di più, a provarli, la nostra pazienza è molto limitata e il nostro amore condizionato da tante cose, tuttavia davanti a fatti tremendi, penseremmo noi, è automatico non averne affatto, fino ad arrivare a estremismi davvero pericolosi, come invocare la pena di morte per quell’omicida della sua famiglia o quel pirata della strada. Io sono contraria alla pena di morte, oltretutto credo sarebbe anche un “favore” verso assassini, pirati della strada, stupratori, pedofili, ecc., ritengo che per certi crimini, specie se reiterati, la pena peggiore sia l’ergastolo o, comunque, molti anni di prigione, che inevitabilmente costringono a pensare e riflettere sugli atti che si commettono e sulle conseguenze gravi che hanno prodotto, sia direttamente alle vittime sia indirettamente ai familiari, sia delle vittime sia propri, gli anni di prigionia faranno il resto producendo, questo è quanto mi auguro, un cambiamento radicale, che certo non toglierà il male fatto, ma produrrà forse un bene nel futuro. Certo il nostro sistema giudiziario andrebbe rivisto e corretto, snellito nei tempi e puntellato nelle pene, in quanto vediamo colpevoli certi girare liberi come niente, colpevoli presunti di cui non si riesce ad accertare la verità (ma possibile che i casi si chiudono solo nei telefilm e da noi passano anni ancora con gli stessi interrogativi e dubbi??) e innocenti che con niente finiscono dentro e vi rimangono per anni in attesa di giudizio con la vita distrutta.

È curioso pensare come ai drammi delle immagini sbagliate di Dio, come il giudice, il lancia fulmini, il cinico e qualsivoglia ricordiate, stiamo passando al pensare che tanto Dio è buono, così mi vado a confessare e riprendo il mio cammino mostrando eccessiva indulgenza sulle colpe, specie quelle davvero gravi, perché Dio è misericordioso e dimentichiamo che Lui è si come si dice nel libro dell’Esodo e ripreso dai Salmi < il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà > (Es 34,6; Sal 86,15; 103,8; 145,8), ma è anche un Dio giusto, nel Libro dei Numeri è scritto < Il Signore è lento all’ira e grande nell’amore, perdona la colpa e la ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione >.

Ora, senza ricadere nel Dio giudice, è importante che impariamo a non abusare della misericordia di Dio, riconoscendo le nostre mancanze e la realtà che siamo peccatori, ma anche che dobbiamo lavorare per correggerci, migliorarci e pregare per riparare le offese che procuriamo al nostro Padre celeste. A riguardo ho letto una meditazione che mi ha fatto riflettere molto in questa direzione, tratta dal libretto “Il Sacro Cuore – Mese al Sacro Cuore di Gesù” del sacerdote salesiano don Giuseppe Tomaselli e riportata nel sito che seguo nel link seguente http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/16-giugno.htm di cui vi riporto qualche traccia.



Il pensiero della divina bontà è rassicurante, ma quello della divina giustizia è più fruttuoso, quantunque meno piacevole. Dio non deve considerarsi solo per metà, come dice San Basilio, cioè pensandolo soltanto buono; Dio è anche giusto; e poiché gli abusi della divina misericordia sono frequenti, meditiamo i rigori della divina giustizia, per non cadere nella disgrazia dell’abuso della bontà del Sacro Cuore.

Don Giuseppe invita quindi, dopo aver peccato, a sperare SEMPRE nel perdono di Dio, anche come invita Papa Francesco, perché Lui mai si stanca di perdonare, in quanto disperare del perdono, come è successo a Giuda, è un insulto all’infinita bontà di Dio, tuttavia invita a riflettere, prima di peccare, che Dio è anche giusto e che certo, prima o poi, in questa vita o nell’altra, dovremo affrontare anche la sua giustizia, pensiamo alle anime sante del Purgatorio, che stanno riparando in quel luogo le offese e le mancanze contro Dio e pensiamo all’Inferno, realtà che esiste e dove purtroppo molti scelgono liberamente di andare con il loro comportamento!! Ma continuiamo ad ascoltare don Giuseppe…

Tanti peccano, pensando: Gesù è buono, è Padre di misericordia; farò un peccato e poi me lo confesserò. Certamente Dio mi perdonerà. Quante volte mi ha perdonato!
Dice Sant’Alfonso: Non merita la misericordia di Dio, chi si serve della sua misericordia per offenderlo. Chi offende la divina giustizia, può ricorrere alla misericordia. Ma chi offende la misericordia abusandone, a chi ricorrerà?... La bontà di Dio è infinita, ma gli atti della sua misericordia, nei rapporti con le singole anime, sono finiti. Se il Signore sopportasse sempre il peccatore, nessuno andrebbe all’inferno, invece si sa che tante anime si dannano.
Iddio promette il perdono e lo concede volentieri all’anima pentita, risoluta di lasciare il peccato, ma chi pecca, dice Sant’Agostino, abusando della divina bontà, non è un penitente, ma uno schernitore di Dio – con Dio non si scherza! – dice San Paolo (Gal 6,7-8 Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà ciò che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna)…
Quando un’anima abusa della bontà divina, viene abbandonata così: le toglie Dio la siepe del suo timore, il rimorso di coscienza, la luce della mente ed allora entreranno in quell’anima tutti i mostri dei vizi…Il peccatore abbandonato da Dio disprezza tutto, pace del cuore, ammonizioni, Paradiso! Cerca di godere e di distrarsi. Il Signore lo vede e aspetta ancora, ma più ritarda il castigo e maggiore sarà…

Vi consiglio di leggere la meditazione per intero ed il fatto concreto raccontato come testimonianza, e cerchiamo davvero di non abusare della misericordia di Dio, e anziché domandarci “Dov’è Dio?” quando capitano tante cose brutte, preghiamo per il ravvedimento e la conversione dei malvagi e di tutti i peccatori.

Mi sono tornate in mente le parole di quel bimbo siriano davanti a chi lo stava per uccidere < Lo dirò a Dio >, ebbene voi che per denaro, odio e potere, continuate ad uccidere, torturare e massacrare milioni di vite innocenti, sappiate che se passerete, malauguratamente, la giustizia terrena, certo affronterete quella divina. Questo vale anche per ciascuno di noi, pensiamoci seriamente.

Commenti

  1. Su Google + PIERANGELA FELICIANI ha commentato: Dio lascia fare ma.... non "strafare"! Mai abusare della Sua Bontà e Misericordia!

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