Il coraggio e la missione di Lizzie Velasquez contro il bullismo


Come infermiera ho visto e studiato tantissime patologie, ma ne esistono molte di cui non avevo mai sentito parlare e di cui non ho fatto esperienza diretta e, sempre, Real Time ha avuto il coraggio (in realtà il circuito Discovery channel) di presentarle in un docu-reality con le esperienze e le sofferenze delle persone colpite, che, a dispetto di tutto, mostrano un fortissimo desiderio di vivere e di normalità.
La storia di Lizzie Velasquez mi ha colpito molto, non solo per la patologia rara di cui è affetta, talmente rara che ne esistono altri 2 casi noti, ma per come lei la affronta dicendo, da giovane donna di fede, che < Dio mi ha benedetto con la più grande benedizione della mia vita, la mia sindrome > e per come ne ha fatto uno strumento educativo per combattere un terribile fenomeno, sempre più dilagante, del bullismo, di cui lei stessa è stata vittima soffrendone molto.

Lizzie appena nata con i suoi genitori

Elizabeth Ann Velasquez nasce a Austin, in Texas, il 13 marzo 1989, prima di tre figli di Rita e Guadalupe, nata prematuramente di 4 settimane, ma questo non è la causa di questa rara sindrome secondo cui il suo corpo non ha assolutamente grasso corporeo e nemmeno lo assimila, tanto che non ha mai pesato più di 29 kg, nonostante sia costretta, per sopravvivere, a fare tantissimi pasti e spuntini per un apporto giornaliero di 5000 kcal, oltre a questo manifesta la sindrome genetica progeria di Hutchinson-Gilford, che comporta un invecchiamento precoce, come si può notare sul volto di Lizzie, in più la giovane ha perso precocemente la vista dall'occhio destro. I suoi genitori l'hanno subito accolta per quello che è e l'hanno cresciuta come una ragazza normale, ma Lizzie si è scontrata bruscamente e dolorosamente con le reazioni degli altri, soprattutto a scuola, finendo vittima di bullismo, questo ha maturato in lei il desiderio di combattere questo vero e proprio crimine che causa tanta sofferenza, fisica e psicologica, nei ragazzi presi di mira.


Lizzie ha sofferto molto per il bullismo e per gli sgradevoli apprezzamenti verso il suo aspetto fisico, è stata definita dai media la persona più brutta del mondo e, dopo aver partecipato ad una trasmissione televisiva, un video è stato pubblicato on line con una serie di commenti offensivi veramente spiacevoli, segno di quanto questa società punti sull'aspetto fisico e, per essere accettata, devi rispondere a certi canoni di bellezza che, parliamoci chiaro, escludono la maggior parte di noi e condannano allo sberleffo chi è sovrappeso o affetto da patologie che condizionano l'aspetto fisico.
La giovane Lizzie ha fatto il suo percorso, ha accettato se stessa per quello che è ed ha accettato la sua sindrome rara, trasformandola in uno strumento per educare ed informare attraverso due modi: la comunicazione e la scrittura, infatti si è laureata in scienza della comunicazione, lavora come motivational speaker nelle scuole ed è autrice di due libri, il primo autobiografico (2010) e il secondo è quello che vedete nella presentazione della prima foto "Be beautiful, be you" (2012) dove afferma che l'aspetto non conta davvero e che ci si dovrebbe amare per quello che si è, verità che tutti noi dovremmo imparare ed applicare, oltre che diffondere. Per approfondire la sua storia e seguirla vi lascio il link diretto al suo sito. A breve ci sarà anche un film su di lei, spero davvero ci insegni a guardare oltre le apparenze per trovare la vera bellezza di ciascuno di noi. Grazie Lizzie.

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