Il diritto all'obiezione di coscienza in sanità


Da qualche mese si discute sul diritto, o la negazione dello stesso, all'obiezione di coscienza riguardo, principalmente, ai medici, e il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha forzato la mano obbligando a non osservarlo con un provvedimento regionale, contro cui ora è stato deciso il ricorso al TAR.
Devo dire che da Zingaretti proprio non me lo aspettavo, il Presidente della Regione Lazio, in quanto Commissario ad Acta per la Sanità, ha imposto ai medici obiettori la prescrizione della pillola del giorno dopo, l'inserimento della spirale contraccettiva e la redazione di tutta la certificazione e le procedure che precedono l'aborto.

Sentir nominare questi passaggi così forse non vi fa comprendere la gravità di quanto viene chiesto di fare ai ginecologi obiettori, infatti questo dire senza dire, come lo chiamo io, da parte dei media, e non solo, non fa comprendere la vera entità del problema o il vero significato, ma cercherò in modo semplice di spiegarlo.

Innanzitutto parliamo dei significati nascosti dietro paroline innocue, io dico sempre che se vuoi fare una scelta, anche opposta al mio credo, va bene, è nella tua libertà e lo rispetto, ma prima di scegliere devi avere tutte le informazioni, non necessariamente da me che ti sto di fronte in questo momento, vai dagli specialisti e fa loro tutte le domande che vuoi, in modo da avere il quadro completo, compresi vantaggi e svantaggi, conseguenze a breve e lungo termine, male minore e maggiore, solo allora potrai decidere e, se la tua scelta sarà la medesima, io lo rispetterò ugualmente.
  • PILLOLA DEL GIORNO DOPO: dietro questo termine pillola si nasconde l'equivalente ormonale di un'intera scatola della pillola contraccettiva giornaliera ed è nota come contraccezione d'emergenza post coitale entro le 72 ore dal rapporto ritenuto "a rischio" di gravidanza indesiderata, e agisce ritardando o bloccando l'ovulazione, spiegato che dovrebbe rappresentare un'eccezione, ma ho avuto modo di vedere che non è così, ricordo una ragazza che si è presentata a distanza di una sola settimana e né lei né il suo ragazzo, unico esemplare di maschio che ho visto in mesi di consultorio, medici a parte, avevano compreso la serietà del farmaco, ne parlavano come fosse una caramella. Va ricordato inoltre che la contraccezione orale impedisce l'ovulazione e quindi la gravidanza, ma non protegge dalle malattie a trasmissione sessuale, per cui occorre attivare programmi educativi, formativi e di prevenzione, che prevedano anche l'educazione all'affettività ed alla maternità e paternità responsabili. In un mondo ideale non lo direi, ma questo in cui viviamo costringe la mia etica professionale ad invitare i giovani ad usare il preservativo per salvaguardare la loro salute, in quanto di malattie infettive non si parla più nei media, con gioia ho visto il video di sensibilizzazione sul virus dell'epatite, ma i virus e i batteri sono infiniti e i casi aumentati, anche favoriti da condotte sessuali non sane e superficiali
  • PILLOLE ABORTIVE DEI 5 GIORNI DOPO ED RU486: mentre la contraccezione orale interviene nel bloccare l'ovulazione impedendo la fecondazione, la pillola dei 5 giorni dopo e la pillola RU486 sono abortive, in quanto la prima impedisce l'annidamento dell'embrione (vita che nasce dall'incontro della cellula uovo con lo spermatozoo) sulla parete uterina per modificazione della mucosa, mentre la seconda interviene dopo l'annidamento sfaldando la parete uterina, entrambe portano alla morte dell'embrione.
  • SPIRALE INTRAUTERINA: questo strumento ha un duplice meccanismo, sia contraccettivo sia intercettivo, nel primo caso rallenta la risalita degli spermatozoi nel canale cervicale per impedire la fecondazione, nel secondo ostacola l'annidamento causando la morte dell'embrione, può comportare crampi addominali ed aumento del flusso mestruale, alcune spirali possono essere medicate, ovvero possono rilasciare gradualmente ormone progestinico per impedire sempre l'annidamento. 
Se le persone tendono ad ignorare questi aspetti e parlano di legalizzare strumenti che di fatto non conoscono o, se li conoscono, non se ne curano, i medici non possono ignorarli e, nello specifico, i ginecologi obiettori non possono essere costretti ad effettuare procedure che tradiscono i principi etici, morali e religiosi in cui credono ed il rispettarli non comporta rischi per le donne che si rivolgono ai consultori e agli ospedali, in quanto ci sono tantissimi ginecologi non obiettori che possono ottemperare le loro richieste.

Essere obiettori non significa picchettare i consultori, boicottare il loro lavoro o maltrattare, giudicare le giovani e le donne che si presentano, io ero infermiera obiettrice al consultorio, cosa che ha causato la permanenza breve, ma ho accolto, parlato e assistito tutte le donne senza problemi, anche se non a cuor leggero per le tante vite che sapevo si sarebbero spezzate, la mia obiezione si realizzava nel non prendere appuntamenti telefonici per abortire, in quanto per me era favorirlo e, se non potevo impedirlo, non potevo nemmeno favorirlo.

Sento spesso dire, giustamente, che lo Stato deve tutelare tutti i suoi cittadini, ma non può costringere nessuno a tradire la propria coscienza o a smettere di credere nei principi non negoziabili della vita (dal concepimento al termine naturale), della famiglia, della libertà di espressione e di pensiero, nel rispetto e nell'accoglienza di ogni persona o imporre per legge scelte che non possono essere accolte in altro modo.

Credo che molto può e deve essere fatto in tema di prevenzione ed educazione in tema di sessualità, estendendolo all'affettività ed alla cura e rispetto della propria persona e della propria salute, tendiamo a dare tutto troppo per scontato, specie i ragazzi che si sentono invulnerabili e "più furbi" dei virus, ad esempio, ricordo i ragazzi di una scuola che ridacchiavano visitando il consultorio ed ascoltando le spiegazioni delle ostetriche, ma il prezzo del piacere e del godimento facile è alto e non sempre si ha una seconda possibilità.
La vita e la salute, non solo del nascituro, ma di ogni persona, sono beni e doni preziosi di cui prendersi cura, ma se nemmeno noi lo facciamo con noi stessi e con il corpo che ci è stato donato, con lo stesso dono della sessualità, nessuno potrà farlo per noi?

Vorrei concludere il post con un esempio: nel linguaggio dei segni l'espressione "ti amo" si dice portando la mano sul proprio cuore, nell'atto di prenderlo e poi rivolgendolo alla persona per noi importante per donarglielo e la mano ha il palmo verso l'alto. Noi abbiamo un solo cuore quindi possiamo "donarlo" una sola volta, viene con sé che prima di donarlo a qualcuno deve valerne davvero la pena, deve essere una persona importante, non perfetta, ma speciale, credo che lo stesso valore dobbiamo darlo al dono della sessualità, linguaggio espressivo dell'amore sponsale.

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