La storia di Hachiko, simbolo della fedeltà dei nostri amici a 4 zampe

(Fonte e immagini in bianco e nero http://it.wikipedia.org/wiki/Hachik%C5%8D)

L'altro giorno una mia amica è venuta a trovarmi e siamo andate a parlare in un parco vicino casa, su una panchina all'ombra e mentre parlavamo ho visto avvicinarsi un bellissimo cane bianco della razza Akita e così ho ripensato ad Hachiko, il cane fedele per eccellenza, di cui una statua ricorda la storia nella stazione treno di Shibuya, che attirava la mia attenzione ogni volta che passavo per quella stazione, così mi sono detta che è arrivato il momento di dedicargli un post.

Prima di parlare di Hachiko vorrei dire che la fedeltà dei nostri amici a 4 zampe è impagabile, noi siamo gli umani, ma non sappiamo essere fedeli, nemmeno nelle situazioni più semplici, nemmeno nelle relazioni di amicizia, nemmeno verso i nostri amici animali e nemmeno verso i figli, la cronaca ce lo dimostra ogni giorno, invece loro, gli animali, riescono ad amare ed aspettare anche i padroni che li maltrattano ed abbandonano, attendendo per tempo indefinito un ritorno che non avverrà mai, tuttavia Hachiko ha avuto il merito di mostrare al mondo intero quanto un cane sappia amare ed essere fedele al suo padrone.


La storia di Hachiko si svolge in Giappone verso la fine degli anni 20, quando un professore dell'Università Imperiale di Tokyo, Hidesaburo Ueno, adotta nel 1923 un esemplare maschio della razza Akita bianco di 2 mesi, nato in una fattoria di Odate, portandolo nella sua abitazione di Shibuya e dandogli il nome di Hachiko. Ogni giorno il professor Ueno si recava alla stazione di Shibuya per recarsi al lavoro ed Hachiko lo accompagnava all'andata e lo andava a riprendere ogni pomeriggio alle 17, finché un giorno il professore non ritornò più, morì infatti improvvisamente per un ictus mentre era all'università, tuttavia Hachiko continuò ogni giorno a recarsi alla stazione di Shibuya e lo fece per i 10 anni successivi fino alla morte. Di lui presero ad occuparsi il capostazione e i pendolari, offrendogli cibo e carezze, inteneriti e colpiti dalla dedizione fedele che il cane mostrava al suo padrone, nonostante non lo vedesse tornare a casa, pian piano si diffuse la notizia di questo cane che attendeva alla stazione di Shibuya e nel 1934 lo scultore Teru Ando scolpì una statua che lo ritraeva che fu posta alla stazione e un'altra nel suo luogo natale.
Hachiko fu trovato senza vita, probabilmente per tumore, in una via di Shibuya, colpendo tutta la popolazione tanto che fu istituita una giornata di lutto nazionale.


Il corpo di Hachiko fu conservato ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza, ma alcune ossa furono deposte accanto alla tomba del suo amato padrone. La statua posta ora nella piazzetta della stazione di Shibuya non è la stessa di allora, infatti il metallo fu impiegato durante la seconda guerra mondiale, ma un'altra scolpita dal figlio dello stesso scultore, Takeshi Ando.

Hachiko è l'esempio più famoso di amore e fedeltà verso il padrone, ma non l'unico, proprio recentemente ho appreso la storia di un altro cane in America Latina, che, alla morte del padrone, ha lasciato la sua casa per andare a stabilirsi sulla sua tomba, senza che nessuno riuscisse a convincerlo a ritornare a casa, ormai di lui si occupa il custode del cimitero, perché il cane non ha la minima intenzione di lasciare la tomba del suo padrone e verso sera si stende su di essa e si addormenta.
Quanto abbiamo da imparare noi "umani" dagli animali...

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