Un evento che sconvolse il mondo


Oggi ricorre l'anniversario dell'attentato terroristico con gli aerei dirottati che 13 anni fa distrussero le Twin Towers, cuore pulsante del  World Trade Center, centro commerciale mondiale, di New York situato nella parte sud dell'isola di Manhattan, il cosiddetto Lower Manhattan, cuore dell'economia, ma anche simbolo di New York con i loro 110 piani ciascuno. 
Ogni attentato terroristico, in qualsiasi zona del mondo, anche meno famosa e importante di New York, è terribile e mostruoso, ma quell'attentato, realizzato con il dirottamento di due aerei di linea, con un terzo che venne dirottato contro il Pentagono e un quarto doveva cadere sulla Casa Bianca e che i passeggeri e i piloti, con la loro coraggiosa reazione, fecero precipitare in un campo in Pennsylvania, sconvolse il mondo intero perché il Paese più grane, più forte economicamente e più importante e che, fino a quel momento, sembrava inattaccabile, sotto le cui ali la maggior parte dei paesi Europei trova rifugio e sicurezza,  fu colpito al cuore in un modo tanto vile e crudele da far tremare i polsi e le gambe a tutti, rendendoci consapevoli che il terrorismo era una realtà organizzata e che poteva colpire ovunque, suscitando paura e impotenza per i giorni, i mesi successivi.

Diciannove uomini della setta fondamentalista islamica di al-Qa'ida guidata Osama Bin Laden realizzarono l'attentato essendo pronti al suicidio e, cosa che fa accapponare la pelle, ad uccidere moltissime persone, in tutto 2752, la maggior parte civili, di diverse nazionalità, 343 Vigili del fuoco e 60 poliziotti, questi ultimi intervenuti per soccorrere e rimasti coinvolti dal crollo delle torri.
Ricordo ancora quel giorno, in cui tutto all'improvviso sembrò fermarsi e poi riprendere al rallentatore, mio zio era arrivato da poco dagli USA e vide le immagini riprese dai telegiornali e rimandate in onda tantissime volte nei giorni successivi, quasi come quando devi farti ripetere le cose, belle o brutte, che ti riferiscono perché non riesci a credere siano accadute. In casa anche noi siamo rimasti raggelati da quanto era accaduto e il pensiero, e la preghiera, correva alle vittime e alle loro famiglie, alle persone che quella mattina si erano svegliate e come ogni giorno si erano recate al lavoro e non sono più tornate, legami spezzati e rimasti come sospesi tra la cenere e le nuvole di polvere e detriti rimasti dopo i crolli per molti giorni nel cielo.

Tanti oggi ricorderanno gli attentati dell'11 settembre 2001, io vorrei invitare alla preghiera in suffragio per le vittime e di sostegno ai loro familiari, ma anche a pregare affinché le catene dell'odio, della violenza, del terrorismo siano spezzate lasciando posto al dialogo, all'incontro, alla costruzione di ponti di pace, di fratellanza, di perdono, si, lo so, anche a me che lo sto scrivendo sembra quasi un'utopia, un sogno impossibile, ma, come dico sempre al Signore, le missioni impossibili sono la Sua specialità, quindi se non a Lui, a chi potremmo rivolgerci e innalzare la nostra preghiera?

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