Fondazione ARES: parliamo di autismo


Avevo in mente di parlare di autismo fin dalla nascita del blog, solo che volevo farlo dando voce ai genitori, quindi affrontando l'argomento non dagli specialisti che se ne occupano ma da chi 24 ore su 24 vive con bambini affetti da questo disturbo, ma nessuno ha risposto alla mia mail, così ho rinunciato, tuttavia, i recenti casi di penalizzazione di bimbi autistici, come l'ultimo del bimbo escluso dalla gita scolastica al Quirinale, mi hanno spinto a riprendere l'argomento, mi sono fatta coraggio e provo a parlarne io, perché intorno all'autismo c'è molta ignoranza, luoghi comuni e superficialità, quindi vorrei contribuire un poco a fare chiarezza, ma lo farò dal punto di vista di chi lo studia, fa ricerca e si preoccupa di promuovere ambiti curativi ed educativi: la Fondazione ARES (http://www.fondazioneares.com/index.php?id=359).
La Fondazione ARES nasce nel 1995 nella Svizzera Italiana coniugando l'attività dell'ASIPA (Associazione Svizzera Italiana per i Problemi dell'Autismo) e di ASI (Autismo Svizzera Italiana) e si occupa di studiare ed attuare misure d'intervento, dalla prima infanzia all'età adulta, per la corretta presa in carico di persone con autismo, disturbi pervasivi dello sviluppo e con disturbi del comportamento. La Fondazione organizza anche dei percorsi formativi rivolti ad insegnanti, educatori, volontari che si trovano a lavorare con persone affette da questi disturbi.


Ma che cos'è l'autismo? Il disturbo autistico fu descritto la prima volta nel 1943 da Leo Kanner, infatti è anche conosciuto come Sindrome di Kanner, e da allora gli studi hanno portato a successive modifiche e inquadramenti del disturbo, il quale fa parte dei cosiddetti DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO (DSP), che coinvolgono le tre aree dello sviluppo psichico del bambino:
  • INTERAZIONE SOCIALE
  • COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
  • ATTIVITÀ E INTERESSI
Questi disturbi comprendono:
  • AUTISMO
  • SINDROME DI ASPERGER
  • SINDROME DI RETT
  • DISTURBO DISINTEGRATIVO DELL'INFANZIA
  • DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO VERO E PROPRIO
Col tempo vorrei affrontarli tutti, nel modo più semplice possibile, ma oggi parlerò solo del Disturbo dello Spettro Autistico. L'autismo è caratterizzato dalla presenza contemporanea di alterazioni in tutte e tre le aree che ho evidenziato prima, con, cito dal sito della Fondazione, sviluppo anomalo e deficitario dell'interazione e della comunicazione e una marcata ristrettezza del repertorio di attività e interessi (per approfondimenti leggi link), i bambini mostrano scarso o nullo interesse nell'intessere relazioni sociali ed hanno difficoltà ad interpretare gesti, espressione mimica, postura e norme che regolano le stesse, oltre che difficoltà o ritardi nell'espressione verbale e non verbale. Possono accompagnarsi atteggiamenti e posture stereotipati e ripetitivi, riguardanti le mani  (battere le mani, schioccare le dita...) o l'intero corpo (oscillazioni, buttarsi a terra...).
L'autismo si manifesta entro i 3 anni e sembra prevalere nel sesso maschile, riguardo alle cause di ipotesi se ne sono fatte tante, comprese i vaccini, complice forse il fatto che si eseguono entro il primo anno di vita, ma se fosse così tutti svilupperebbero il disturbo, purtroppo le vere cause non si conoscono.

Ovviamente, anche se alcune caratteristiche sono simili e si ritrovano, ogni bambino ha una sua storia e sviluppa una propria modalità espressiva, quindi il modo di relazionarsi deve rispettare e modularsi per quello specifico bambino. Le persone affette da questo disturbo non si esprimono nei modi consueti cui siamo abituati (anche se non siamo tutti automi che comunicano e si relazionano allo stesso modo, questo dovremmo ricordarcelo sempre quando ci relazioniamo), ma non per questo non comunicano o non sentono, hanno una sensibilità e delle peculiarità che vanno rispettate e promosse, come il linguaggio espressivo nell'arte e nella musica. 

Vergognoso è escludere, ancora nel 2014, bambini autistici da eventi e gite scolastiche, l'ignoranza nel gestire i bambini affetti da questo disturbo non la devono pagare loro e le loro famiglie, semmai formatevi o fatevi formare, o assumete più insegnanti di sostegno, ma non penalizzate e/o colpevolizzate i bambini!!!

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