Il valore dell'autenticità


E' tanto che rifletto sul tema dell'autenticità e che mi scontro con le mille maschere che ognuno di noi, me compresa, ha usato e/o usa per difendersi dalle critiche, per non essere feriti dalla non accettazione, per paura dell'altro e di noi stessi, una sera, anzi una notte insonne, ho letto il post di un mio amico del web maschere quotidiane ed ha stimolato un commento spontaneo e diretto con un pezzo di me, un papiro più che un commento in realtà, ma al momento della pubblicazione, non so perché, non solo non è andato on line, ma si è pure cancellato, così la mia condivisione è saltata e ormai ero troppo stanca per riscriverla daccapo, così mi sono detta, riprendo con calma più avanti il tema in un post. 

Qualche giorno è passato, il blog degli animali mi assorbe totalmente, le mail non si contano, ora ne ho scremate un pò, ma ne ho lasciate 159 ad attendermi domani, sperando che non si moltiplichino nella notte, purtroppo le persone continuano a non sterilizzare, ad abbandonare, a maltrattare, incuranti degli appelli ripetutamente diffusi da ogni dove, alcune persone proprio se ne fregano altamente degli animali e di coloro che si fanno in mille per aiutarli!

Anche questi menefreghisti saranno perfetti attori dalle tante maschere e magari, guardandoli e conoscendoli, non penseresti mai che abbandonano, maltrattano, picchiano, persone e animali, eppure non è possibile che i cattivi della storia sono sempre gli altri, i lontani, qualcuno vicino ce lo dobbiamo avere per forza, altrimenti troppe cose non si spiegano!

La riflessione del mio amico si basa sulle false maschere che, alcuni di noi, indossano nel mondo digitale, nascondendosi dietro nickname e avatar, io ho un'esperienza di pochi mesi del mondo social in internet, infatti lo navigo dall'apertura di questo blog, quindi da gennaio scorso, ma poiché ad abitare sia nella realtà quotidiana sia nella realtà virtuale siamo sempre noi, mi viene da considerare che come ci comportiamo in un mondo così siamo nell'altro, a meno che non abbiamo personalità multiple o schizofreniche, ma in quel caso siamo nella patologia, oppure scientemente scegliamo di "giocare" dei ruoli e di fingere quello che non siamo, cosa che in realtà credo avvenga più facilmente nel mondo reale, infatti il mezzo internet permette a molti di sentirsi più liberi, di condividere di più, come fosse un rifugio "sociale" in un mondo antisociale, come se la realtà fuori fosse scomoda, difficile da abitare, difficile da condividere, difficile anche trovare persone disposte ad ascoltarti o con cui parlare, mentre in internet con un click raggiungi facilmente chiunque e basta aprirti un pò e qualcuno ti legge, dandoti la sensazione, o l'illusione, di essere ascoltato, capito...

Io penso, e spesso dico, scrivo, che di virtuale c'è solo il mezzo (internet, computer, tablet, smartphone...), perché on line ci sono persone vere, vite vere, sentimenti reali, non ci vediamo, se l'avatar non è la nostra foto, non sappiamo nemmeno di che colore abbiamo i capelli, gli occhi, ma siamo noi, così come siamo, possiamo celarci fino ad un certo punto perché, man mano che si condivide (e alla fine, anche se non scrivi, quello che condividi esprime comunque qualcosa di te, tanto che accettiamo o meno il follow se ciò che vediamo lo sentiamo in sintonia con noi o ci colpisce), ci si mostra per quelli che si è, con i nostri pregi e i nostri difetti, con le nostre fragilità e i nostri modi di pensare, con tutto quello che ci caratterizza e che viene fuori sulla distanza. 
Al di là di questo la mancanza di autenticità ha un prezzo da pagare molto più alto e pesante, usi le maschere per difenderti dagli altri, le cambi a seconda del momento, del luogo, delle persone, ma alla fine ottieni solo di perdere te stesso e di non riconoscerti più al di fuori di quei ruoli che interpreti o di quello che pensi ti rappresenti, questo è quanto ho scritto di getto quella notte, perché a me è capitato, ero talmente fragile dentro da non avere ben chiaro chi fosse Maria Laura, riuscivo a riconoscermi solo attraverso una serie di maschere o ruoli, come, ad esempio, quello professionale, e quando mi presentavo dicevo semplicemente e con fierezza sono un'infermiera, ma quella era solo la mia professione, parte importante della mia vita, che amavo, ed amo, molto, ma non era la mia identità, prima che essere un'infermiera, ero una persona, con una propria sensibilità e fragilità, estremamente ben celata dietro il ruolo, che faceva scelte professionali difficili senza tener conto di chi ero e come ero fatta, spingendomi oltre i miei limiti, finché un evento, che può capitare spesso a chi svolge una professione di aiuto o in ambiti con grosse tensioni e responsabilità (medicina d'urgenza, terapia intensiva, rianimazione, oncologia, cure palliative, vigili del fuoco, operatori 118, ...), che si chiama burn out ha disintegrato la mia maschera mostrandomi all'improvviso tutta la mia fragilità. Un evento terribile che mi ha stravolto l'esistenza costringendomi a scelte dolorose e ad intraprendere un lungo e doloroso percorso per ritrovare me stessa e ricostruire la mia vita, un evento che ho vissuto all'inizio e per molti mesi come una disgrazia e che invece ho scoperto come una grazia e una grande opportunità, oltre che una buona preparazione per affrontare la malattia, la perdita del lavoro, la perdita degli affetti, la perdita di... la perdita di tutto quanto contava per me.

Prendere consapevolezza delle mie maschere, delle mie mancanze di autenticità, delle mie difese, delle mie resistenze al cambiamento, alla crescita, all'accettazione di me stessa, al fidarmi davvero di qualcuno, e di Dio in particolare, non è stato facile, anzi, pensavo davvero di non farcela a venirne fuori, ma ora posso testimoniare che, per quanto l'autenticità abbia un prezzo da pagare (persone che ti criticano, che ti offendono senza conoscerti, che non ti accettano, che non ti vogliono nella loro vita e se ne vanno, che non ti capiscono, anche tra i tuoi stessi familiari...), niente è paragonabile alla sofferenza di chi si cela continuamente tra mille maschere (dovendosi pure ricordare quale ha usato e con chi, pena l'essere scoperto - cosa che alla lunga accade!) perché non sa o non può mostrarsi per quello che è veramente: una persona con pregi e difetti, con peculiarità personali e speciali, una persona unica, perché siamo in milioni su questa Terra, ma ognuno unico e speciale creato da Dio ed amato da Lui, con una missione da scoprire e da adempiere per il bene di tutti, una persona con un volto, una storia, con delle rughe che solcano il viso e che parlano del suo tempo vissuto, una persona tra tante, nel mondo reale e nel mondo "virtuale". Scegliete di essere voi stessi, sempre e comunque, perché nessuno è come voi e questo mondo ha bisogno di voi, di quel tassello unico che solo voi potrete costruire, le maschere, per quanto apparentemente belle e perfette, stufano, annoiano, infastidiscono pure, tante belle attrici, con l'età, assomigliano a canotti gonfiabili e fanno impressione al punto che si fa fatica a guardarle, ma vuoi mettere un viso reale, con righe e occhiaie, ma genuino, che ti fa rilassare quando ti guardi allo specchio?! 

Non ci è chiesto di essere perfetti, con corpi scultorei e i capelli sempre in piega come nelle fiction, che non si sposta un capello nemmeno a pagarlo per quanta lacca ci hanno messo! Si il mondo ammira le copertine, le modelle, i palestrati, la perfezione che non esiste, e lasciatelo fare, siate voi stessi, alla lunga lo apprezzerete e vi amerete molto di più, oltre che, smettendo di dipendere dalle opinioni altrui (che battaglia questa, ancora la combatto ogni giorno questa tentazione malefica!), vivrete più rilassati e felici. Oltretutto le immagini patinate e le maschere poi crollano all'improvviso lo stesso e ti ritrovi a far la figura delle star sorprese dagli scatti dei paparazzi con i pantaloncini che rimodellano la silhouette sotto abiti mozzafiato mossi dal vento (l'ho visto oggi in tv in un programma sui disturbi alimentari Grassi contro magri su real time).

L'autenticità è un valore prezioso e raro di questi tempi, rivoluzioniamo questo mondo che rincorre e premia l'apparire rispetto all'essere, le vite in copertine rispetto alle vite reali, la falsità rispetto alla verità, il pensiero unico rispetto alla libertà di pensiero, l'imposizione rispetto alla libera espressione, le offese e il menar le mani rispetto allo stare in piedi in piazza a leggere un libro, l'uniformarsi rispetto all'originalità, e così via.
Buon inizio settimana cari amici!

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