In difesa degli animali: i Panda giganti rischiano l'estinzione!


Eccoci alla terza tappa di questo viaggio alla scoperta delle specie animali a rischio di estinzione o gravemente minacciate dall'uomo e ho scelto di parlare degli orsacchiotti più famosi e teneri del mondo dai colori inconfondibili: i Panda Giganti. 
I Panda Giganti hanno sempre attirato la mia attenzione ed anche quella di moltissime persone in tutto il mondo, forse per il loro aspetto buffo e simpatico o per il fatto di essere erbivori, infatti mangiano ogni giorno fino a 38 kg di cibo e per il 95 % germogli e foglie di bambù, ma in alcuni video ho visto che apprezzano anche i ghiaccioli alla frutta e la frutta stessa, tuttavia, pur essendo molto amati ed ammirati, questo non li ha preservati dal rischio di estinzione, secondo il WWF ne sono rimasti solo 1600!!! Di questi 1000 vivono in aree protette, quindi non in natura e i risultati di questa decimazione sono nella progressiva deforestazione che ha distrutto il loro habitat, la loro fonte di nutrimento, e nel bracconaggio.

I Panda sono nati in Cina, la loro scoperta e descrizione si deve a un gesuita naturalista francese, Padre Armando David, che lo descrisse nel 1869, e tutti i Panda presenti nel mondo vengono dalla Cina, grazie a rapporti di amicizia e collaborazione reciproca, e questo Paese è in prima linea, insieme al WWF (http://www.wwf.it/panda/) e ad altre associazioni, per salvaguardare i Panda viventi e per favorire la loro riproduzione in cattività.

Grazie sempre ad Animal Planet, ho potuto conoscere un centro di studio, conservazione e riproduzione dei Panda giganti in Cina attraverso documentari che si riferivano proprio allo splendido lavoro svolto dal Wolong National Nature Reserve, che si trova nella provincia del Sichuan, fondata nel 1963 e che registrava 40.000 specie diverse, tra cui più di 150 Panda. I documentari hanno permesso di conoscere le storie dei vari panda, le abitudini di vita, l'amore e la cura delle mamme e la difficoltà di farli riprodurre naturalmente, i panda sono in genere animali solitari, quindi il ricorso all'inseminazione artificiale per favorire nuove nascite, all'inizio rare e con esiti infausti, in quanto i piccoli, per malattia o altro, non riuscivano a superare l'anno di vita. Guardando i video mi ha colpito assistere alla nascita dei cuccioli di Panda, in genere in natura sono nascite individuali e, se gemellari, essendo molto assorbite dai piccoli, le mamme tendono ad abbandonare il piccolo più debole, secondo una delle leggi più difficili della natura, mentre al centro le nascite gemellari sono numerose e, grazie all'aiuto degli operatori, che, attraverso piccoli espedienti, come il frutto per distrarre la mamma, alternavano i piccoli e si prendevano cura di uno dei due, allattandolo e curandolo nella nursery, un ambiente sterile e caldo con varie culle e incubatrici per accogliere e prendersi cura dei cuccioli. Mi ha particolarmente sorpreso vedere i cuccioli alla nascita, tanto piccoli e fragili, ciechi, dalla pelle rosa con pelo raso e la forma strana tipo lucertola un pò cicciotta, come potete vedere nella foto sotto, che documenta la nascita di due cuccioli allo zoo di Atlanta nel 2013, ma con una forza nei polmoni per fare un insieme di versi acuti come per dire, sono piccolo ma ci sono! Ogni nascita e sopravvivenza di cuccioli viene accolta con gioia grande e festa, proprio perché alimenta la speranza che questa meravigliosa specie non si estingua.


Purtroppo il 12 maggio del 2008, dopo la gioia di aver raggiunto tante nascite in cattività con una sopravvivenza passata dal 30 al 90 %, un devastante terremoto ha colpito proprio quella zona della Cina e l'epicentro era a 7 km dalla Riserva di Wolong ed oltre a perdite umane (70.000 morti, 375.000 feriti e 20000 dispersi), danni strutturali pesanti, conseguenze idro-geologiche imponenti, con frane e allagamenti, tra 63 Panda Giganti presenti prima del terremoto, una è morta schiacciata nella sua casa, Mao Mao, famosa per essere più volte mamma premurosa e dolce, che anche io ho conosciuto nei video, un altro è ancora disperso e un altro è morto per una conseguente malattia, inoltre un rapporto diffuso parla di 15 Panda morti in natura e il terremoto è accaduto proprio nel periodo di fertilità delle femmine e in cui molte erano gravide, in più la foresta di bambù è stata devastata, per cui è venuto a mancare il principale approvvigionamento di cibo per questa specie animale. Potete leggere un resoconto completo a questo link (articolo in inglese).

Dopo il 2008 è stato programmata la costruzione di un nuovo centro in una posizione più sicura a Gengda (vi consiglio di visitare il sito ufficiale per ulteriori approfondimenti e per sostenere la lotta per salvare questa bellissima specie acquistando prodotti o contribuendo con donazioni libere) e molto più ampio, comprendente uffici, zona di allevamento, di riproduzione, conservazione e un'area di re-inserimento in natura, anche se in riserva protetta.


Non possiamo da soli salvare il mondo e le specie animali, ma se ognuno donasse il suo aiuto, nelle modalità che gli sono consentite, tutti insieme possiamo fare davvero la differenza, io non posso nemmeno immaginare un mondo in cui abbiamo causato l'estinzione di tigri, gorilla, scimpanzé, panda e di altre specie che via via incontreremo in questo percorso in difesa degli animali, un mondo in cui abbiamo provocato cambiamenti climatici e idro-geologici tali da condizionare la nostra stessa sopravvivenza... è importante che tutti ci rendiamo conto delle responsabilità che abbiamo, smettendo di indicare quello o l'altro come colpevoli, certo noi non andremo in giro come bracconieri, a distruggere foreste, ecc., ma con le nostre scelte di vita e commerciali, contribuiamo in negativo, acquistando case a basso costo in terreni non idonei e abusivi, acquistando prodotti e alimenti che hanno causato l'uccisione delle specie, usando pesticidi e così via. Acquisire una consapevolezza collettiva è il primo passo per cambiare le cose, perché cambiare è ancora possibile, ma bisogna agire in fretta, sostenendo chi è in prima linea per salvare e/o custodire l'ambiente e le specie animali e facendo scelte che rispettano una coscienza ecologica e collettiva.

Commenti