La grazia del matrimonio cristiano

(immagini prese dal web dipinti di Rupnik: Cana e Gioacchino ed Anna fonte omelie http://w2.vatican.va/)

Era da un pò che non riflettevo sulle bellissime omelie di Papa Francesco, non perché distratta da altro, ma perché non volevo scrivere sull'onda emotiva del momento, volevo invece interiorizzarle e coglierne la profondità, mi hanno particolarmente colpito quelle sul matrimonio e di questi tempi veramente è importante più che mai cogliere il valore di questa grazia e difenderla da tutto ciò che è altro dal matrimonio cristiano.
Vorrei soffermarvi con voi su due omelie di Papa Francesco, una del mese scorso, la S. Messa dove ha celebrato il rito del matrimonio per 20 coppie (14 settembre) e la S. Messa di lunedì 2 giugno, quando 15 coppie, di diversa età, erano presenti a Casa S. Marta per festeggiare il loro anniversario di matrimonio e vorrei iniziare proprio da quest'ultima.

Papa Francesco, ricordando che il matrimonio tra gli sposi è speculare all'amore di Cristo per la Chiesa, la Sua Sposa, ha indicato tre aspetti fondamentali che caratterizzano, o dovrebbero caratterizzare, l'amore e il matrimonio: fedeltà, perseveranza fecondità in contrapposizione allo spirito del mondo che ci fa solo male.

Questi tre aspetti sono proprio quelli che la società di oggi mette in forte discussione e vuole svalorizzare favorendo la cultura dell'individualismo, dell'autoaffermazione e del piacere fine a se stesso, per portare un esempio una ragazza che conosco è entrata in crisi col suo matrimonio e si è rivolta a un terapeuta, che, anziché sostenerla ed aiutarla a ritrovare la serenità all'interno della coppia e della famiglia, essendo anche mamma di due bimbe piccole, l'ha spinta nella direzione opposta, affermando che doveva pensare prima a se stessa, che se era stanca doveva lasciare il marito e coltivare la relazione extraconiugale, che doveva divertirsi, andare in palestra, ecc... grazie a questo "genio" che ha rafforzato solo gli aspetti negativi e la sua debolezza, alla fine il risultato è che si sono sfasciate due famiglie, due bimbe hanno ricevuto un trauma forte accusando vari problemi e lei, comunque, come era anche prevedibile, è infelice e insoddisfatta, oltre ad essere concentrata solo su se stessa! Lo spirito del mondo, e il maligno giocano sporco, ti allettano con proposte seducenti e invitanti, tu abbocchi e ci caschi in pieno, facendo del male a te e agli altri, poi ti abbandonano mezzo morto per strada dopo averti rubato tutto, come i briganti nella parabola del buon samaritano. 

Una risposta veramente valida alle inevitabili crisi e tempeste che attraversano e attraverseranno il matrimonio la dona Papa Francesco nell'omelia e nella Parola di Dio affermando che l'amore deve essere fedele come è fedele l'amore di Gesù (per il Padre nello Spirito Santo, per Sua Madre e per la Chiesa, quindi per tutti noi), in quanto la fedeltà è come una luce sul matrimonio, quindi ha sottolineato l'importanza del chiedersi reciprocamente perdono e di riconciliarsi nella pace, prima di addormentarsi; poi perseverante, cioè continuo e determinato ad andare avanti, nei momenti belli e nei momenti difficili, quando ci sono problemi con i figli, i problemi economici... l'amore persevera, va avanti sempre, cercando di risolvere le cose per salvare la famiglia... l'uomo e la donna che si alzano ogni mattina e mandano avanti la famiglia; infine l'amore deve essere fecondo, aperto alla vita, generare vita, sottolineando che a Gesù non piacciono i matrimoni chiusi alla vita, ma ha anche rivolto il pensiero a quei matrimoni che vivono delle prove, come la sterilità o figli malati, disabili, prove dure che si possono affrontare e superare solo attingendo la forza da Gesù, aprendosi anche a una fecondità diversa, non nella carne ma nel cuore.


Nella seconda omelia ha approfondito la questione sempre facendo riferimento alla Parola, che in quella domenica riportava nella prima lettura il cammino del popolo di Israele nel deserto e la stanchezza, le lamentele che inizia a fare non sopportando più le fatiche e le asperità del viaggio, quando sopraggiungono serpenti velenosi che li mordono seminando la morte, quindi il popolo si pente, si ravvede e chiede aiuto a Mosè che innalza, su comando di Dio, il serpente di legno, simbolo della croce, affinché chiunque lo guardi abbia salva la vita. In questa seconda omelia Papa Francesco ha usato parole ancora più incisive e stupende che, credo, rimarranno scolpite nei cuori di quelle 20 coppie di sposi; Papa Francesco ha dapprima evidenziato l'importanza delle famiglie in cammino nei deserti della vita e come siano nucleo fondamentale di formazione e crescita delle persone che vi sperimentano aiuto reciproco, l'accompagnamento educativo, le relazioni che crescono con il crescere delle persone, la condivisione delle gioie e delle difficoltà... le famiglie sono il primo luogo dove noi ci formiamo come persone e nello stesso tempo sono i "mattoni" per la costruzione della società.
Partendo dal popolo di Israele che non sopporta il viaggio, Papa Francesco ha rivolto la sua riflessione a quelle coppie che non sopportano il viaggio della vita coniugale e familiare riflettendo all'interno del loro rapporto la fatica interiore, perdendo il gusto del matrimonio, non attingendo più l'acqua dalla fonte del Sacramento... la vita quotidiana diventa pesante e, tante volte, "nauseante", anziché cedere e far morire l'amore sotto i morsi velenosi del tentatore e divisore, pur non togliendo i problemi, Gesù offre qualcosa che è più forte e può guarire e rinnovare l'amore: la sua misericordia, donata a noi totalmente dal petto squarciato di Gesù sulla croce e ogni giorno nei Sacramenti, quindi gli sposi che sono tentati di scoraggiamento, divisione, infedeltà, abbandono, se si affidano a Gesù, Lui può salvare loro e il loro matrimonio e tantissime sono le testimonianze in tal senso, alcune le abbiamo ascoltate anche sabato 4 ottobre a piazza San Pietro, durante l'incontro di preghiera in occasione dell'apertura del Sinodo sulla famiglia, ancora in corso fino a domenica 19.

Vorrei concludere questo post riportando la parte finale dell'omelia di Papa Francesco, davvero meravigliosa, e che descrive bene che cosa è il matrimonio cristiano: < L'amore di Gesù, che ha benedetto e consacrato l'unione degli sposi, è in grado di mantenere il loro amore e di rinnovarlo quando umanamente si perde, si lacera, si esaurisce. L'amore di Cristo può restituire agli sposi la gioia di camminare insieme, perché questo è il matrimonio: il cammino insieme di un uomo e di una donna, in cui l'uomo ha il compito di aiutare la moglie ad essere più donna, e la donna ha il compito di aiutare il marito ad essere più uomo. Questo è il compito che avete tra voi: "Ti amo, e per questo ti faccio più donna" - "Ti amo, e per questo ti faccio più uomo". E' la reciprocità delle differenze. Non è un cammino liscio, senza conflitti: no, non sarebbe umano. E' un viaggio impegnativo, a volte difficile, a volte anche conflittuale, ma questa è la vita. E in mezzo a questa teologia che ci dà la Parola di Dio sul popolo in cammino, anche sulle famiglie in cammino, sugli sposi in cammino, un piccolo consiglio. E' normale che gli sposi litighino, è normale. Sempre si fa, ma vi consiglio: mai finire la giornata senza fare la pace. Mai. E' sufficiente un piccolo gesto. E così si continua a camminare. Il matrimonio è simbolo della vita, della vita reale, non è una "fiction"! E' sacramento dell'amore di Cristo e della Chiesa, un amore che trova nella Croce la sua verifica e la sua garanzia. Auguro a tutti voi un bel cammino, un cammino fecondo, che l'amore cresca. Vi auguro felicità. Ci saranno le croci, ci saranno, ma sempre il Signore è lì per aiutarci ad andare avanti. Che il Signore vi benedica! >. 

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