San Francesco di Assisi, un santo amatissimo


Oggi è la sua festa e non potevo dedicare un post al Santo che amo di più, insieme a S. Rita, ed a cui sono maggiormente legata da sempre, da quando la mia nonna materna mi ha parlato di lui, si perché è stata lei a portarmi a messa da piccola, a insegnarmi il segno della croce e spiegarmi la Santa Messa, sottovoce nell'orecchio, ancor prima che arrivasse per me il momento di iniziare il catechismo, io non comprendevo molto, ma avevo la sensazione che assistevo a qualcosa di importante, soprattutto vedendo come nonna si accostava a questa realtà, guardavo lei e mi guardavo intorno, nella chiesa grande dedicata a S. Luca evangelista con i vetri colorati, i mattoncini e tutto quanto avevo già visto nelle foto del matrimonio dei miei genitori.


Non so individuare un momento preciso in cui ho iniziato ad amare S. Francesco, Assisi e S. Maria degli angeli, ma so che, finché la salute me lo ha permesso, sono andata più volte l'anno a pregare in quei bellissimi luoghi, in compagnia e anche da sola, ricordo un periodo molto difficile per me, in cui soffrivo molto, e mi sono recata ad Assisi ogni sabato, o ogni due, per un lungo periodo, fermandomi a pregare un momento nella Porziuncola di S. Maria degli Angeli e poi sono salita alla Basilica di S. Francesco, fermandomi soprattutto nella Basilica inferiore, la mia preferita, sostando a lungo in preghiera dinanzi alla tomba di S. Francesco, un luogo che amo particolarmente, dove regna tutto sommato il silenzio, nonostante il continuo incessante passaggio di turisti e pellegrini, i flash delle macchine fotografiche e il bisbigliare di chi segna le S. Messe e di chi fa commenti.


Sostavo ore su un banco laterale in seconda o terza fila antistante la tomba appoggiata sul muretto fresco a pregare e chiedere aiuto e, senza che accadesse nulla di particolare, quando riprendevo verso le 17 la via del ritorno, avevo nel cuore di nuovo la pace, la serenità e la speranza per proseguire il mio cammino di vita e di fede. Mentre pregavo guardavo le migliaia di persone e gruppi che visitavano la tomba e riflettevo stupita come un santo del medioevo attirasse ancora così tanta gente, avvicinandola al Cristo da Lui tanto amato e imitato, anzi vissuto, fino all'ultima stilla di sangue e carne.

A S. Francesco, Assisi e S. Maria degli Angeli sarò sempre legata e grata, potessi trasferirmi è uno dei luoghi che ho preso in considerazione, anche se manco da un anno e da diversi anni prima del mio ritorno per partecipare all'incontro di preghiera e testimonianze su Chiara Corbella Petrillo, la dolce Chiara cui sono molto legata e che porto sempre nel cuore. 
Mi dispiace non poter essere lì oggi, ma so che Lui mi tiene presente e ascolta anche da qui ogni sussulto della mia anima intercedendo per me e per tutti noi presso il Suo Amato Gesù.

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