Una testimonianza da non perdere: due donne che il dolore poteva dividere scelgono di unirsi e camminare insieme...


Prima di presentare questa video testimonianza tratta dalla trasmissione "Nel cuore dei giorni" a TV2000 e presa da YouTube (per chi non lo guardasse dal computer, ma da tablet e/o telefono, ecco il link per poterlo guardare), devo raccontarvi l'antefatto che la precede, un fatto di cronaca che ha sconvolto per sempre la vita di queste due donne, e non solo.

Il 25 aprile 2011 nella provincia di Grosseto, presso Pitigliano, un normale controllo al posto di blocco dei carabinieri post rave party si trasforma in tragedia, quando un auto con quattro ragazzi a bordo, tre dei quali minorenni, compresa una ragazza, si ferma ed all'unico maggiorenne alla guida, Matteo Gorelli (19 anni), con piccoli precedenti penali, che risulta positivo al controllo dell'alcoltest viene ritirata la patente, semplicemente questo fa scatenare una rabbia furiosa ed incontrollata nei ragazzi che reagiscono aggredendo violentemente i carabinieri con calci, pugni e con un grosso palo di legno di recinzione procurando gravi ferite ai due, il carabiniere scelto Domenico Marino (34 anni) e l'appuntato scelto Antonio Santarelli (43 anni), lasciandoli a terra incoscienti mentre i ragazzi si davano alla fuga. I carabinieri furono soccorsi dalle auto di passaggio e i ragazzi furono intercettati e fermati da un'altra pattuglia dell'Arma.
Domenico Marino perse un occhio, ma si salvò e rientrò in servizio, mentre Antonio Santarelli, per le gravissime lesioni riportate alla testa, rimase in coma per poco più di un anno e si spense l'11 maggio 2012 e gli verrà conferita la medaglia al valor civile.
Per questa aggressione fu incriminato e condannato a 20 anni solamente il ragazzo maggiorenne, attualmente ospite della Comunità Exodus di don Mazzi a Milano.

Le due donne di questa video testimonianza sono state entrambe stravolte da questo fatto e sono la moglie di Antonio Santarelli, Claudia Francardi, e la mamma di Matteo Gorelli, Irene Sisi, che si sono tese la mano, si sono abbracciate ed hanno fondato insieme un'Associazione Ami Caino e Abele (link Facebook), ascoltatele, le loro parole ti lasciano senza parole, sono due donne eccezionali, la prima ha trovato, dopo un lungo e doloroso percorso personale, la forza di perdonare l'assassino di suo marito, la seconda ha trovato la forza di non sminuire il male fatto dal figlio nè di negarlo (come spesso accade), sentendosene moralmente responsabile, e di andare sia verso Claudia sia verso il figlio... davvero abbiamo tanto da imparare da loro, ascoltatele... buona visione e serena domenica a tutti voi

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