Cambiare direzione alle aspettative


A volte, pur senza volerlo, noi ci causiamo delle sofferenze inutili e non per masochismo o altro, solo perché riponiamo attese in cose, situazioni e/o persone tanto fragili come lo siamo noi, in quelle che si chiamano aspettative e che, la maggior parte delle volte, sono fonte di delusioni assicurate. 
Non dite che non ne avete, perché inevitabilmente la nostra vita è piena di attese, specie quando attraversiamo momenti difficili, viene spontaneo pensare che se qualcosa cambiasse, se accadesse quella cosa, se quella persona ritornasse sui suoi passi... noi saremmo felici, eppure, puntualmente, sperimentiamo la delusione, così ci ripromettiamo di non ricaderci e di non essere nuovamente feriti, tuttavia, per quanto ci impegniamo, il nostro pensiero punta su qualche altra aspettativa. 

Un esempio concreto è rappresentato dai giovani che entrano nel matrimonio ritenendolo la meta di tutte le aspettative e con una serie di immagini nella testa su come sarà, come dovrebbe essere, cosa dovrebbe accadere e cosa no, ci ripensavo guardando le trasmissioni sulla scelta dell'abito da sposa ed ascoltando le varie storie delle protagoniste, in quasi tutte era la meta di ogni attesa di amore e felicità e l'abito il suggello di tale certezza, tanto da assumere un ruolo fondamentale in tutto il quadro. Sono una donna, romantica, sognatrice e gli abiti bianchi sono bellissimi e affascinanti, mi attirano le trasmissioni che li presentano, come a tutte, tuttavia non è l'abito il centro della cerimonia e del matrimonio, ma Dio che benedice e consacra l'unione dell'uomo e della donna iniziando con loro un nuovo difficile e bellissimo cammino, quindi un nuovo inizio, non la meta.

Fondamentalmente ogni aspettativa cela un desiderio autentico e buono per noi, che, indipendentemente dalle manifestazioni che prende, si riassume tutto nell'amore, una sete inestinguibile di amore e felicità piena che né le cose né le persone possono soddisfare, ma possono vivere con noi, quindi forse il problema non sono tanto le aspettative quanto verso cui le indirizziamo. E' impossibile smettere di desiderare l'amore, la felicità e mi tornano in mente le parole di San Paolo ai Romani (7, 15-24), anche se me le ricordo nella vecchia traduzione, le riporto nella nuova (www.bibbia.net), parole e sofferenza in cui a volte mi ritrovo pienamente < Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la Legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c'è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio... quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? >. 
Nella precedente traduzione era scritto Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? e spesso possiamo sperimentarlo, senza pensare alle cose grandi che le parole peccato e male ci fanno pensare (omicidi, lussuria,..), ci cadiamo spesso nelle cose quotidiane, ad es. io so bene che quel determinato comportamento (messaggi compulsivi per riavvicinarmi ad una persona che non mi vuole nella sua vita) non solo non porta al risultato sperato, ma l'esatto opposto, ma è deleterio per me, per la mia serenità, per la mia vita, eppure, in alcuni momenti, quelli di maggiore debolezza, solitudine, nostalgia, .. tutte le sante ragioni per cui non dovrei farlo crollano e me con loro, ricadendo nel circolo vizioso messaggio - aspettativa - delusione - ulteriore dolore - depressione - risalita - nuovi propositi - ricadute e così via.

Ho compreso che è inutile affrontare di petto le aspettative, perché desiderio, speranza, attesa, sono dentro di noi, però possiamo cambiare direzione alle stesse, imparando, non senza fatica e sacrificio, specie all'inizio, a smettere di aspettare soddisfazione e pienezza da cose, situazioni, persone, perché ognuno di noi è fragile e pieno di sete di amore e non possiamo dare/avere garanzie che non soffriremo più, non saremo delusi, non deluderemo ancora, noi stessi e gli altri, ma possiamo attendere tutto da Colui che ci ama davvero, non delude, non ci frega, non ci usa e che conosce veramente ciò di cui abbiamo bisogno, conosce i nostri desideri autentici e sa realizzarli meglio di noi e ci rialza da ogni caduta e ricaduta con una tenerezza infinita, senza rimproverarci, senza giudicarci e senza condannarci, come invece noi facciamo sempre. Confidare in Dio non solo è la vera risposta a tutte le nostre attese, ma è anche la scelta più salutare per noi, riducendo totalmente ansia e depressione.

Come San Paolo non perdiamo la speranza, per le continue delusioni e cadute, e rivolgiamoci a Colui che è il Sommo Bene, il capitolo 8 che segue al brano che ho riportato è bellissimo, leggetelo tutto, io ve ne riporto una parte < Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: "Abbà! Padre!"... 
Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio... Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio. Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. > (Rm 8, 14-30).

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