In difesa degli animali: gli orango


Ho già parlato di gorilla e scimmie, ora vorrei parlare di un'altra famiglia: gli orango e lo spunto felice me lo ha dato la storia di Sandra, l'orango di Sumatra che vive da 20 anni in uno zoo argentino e che la Corte di Buenos Aires ha appena giudicato "soggetto non umano" cui restituire la libertà e che dovrebbe essere trasferita in una riserva naturale del Brasile, causa sollevata e sostenuta dall'Associazione di avvocati argentini per i diritti degli animali (AFADA), una sentenza che deve essere di esempio per restituire gli animali tutti alla loro vita naturale, anche se in riserve protette, liberandoli da zoo e circhi.

Gli oranghi abitano nelle foreste del Borneo e di Sumatra e, nonostante la mole imponente, trascorrono le loro giornate sui rami degli alberi nutrendosi dei frutti e creando i loro giacigli in sicurezza, quindi la principale minaccia per loro è la progressiva deforestazione, che li costringe ad avvicinarsi ai campi agricoli in cerca di cibo ed a correre il rischio di venire uccisi dagli uomini, un circolo vizioso provocato sempre dall'uomo, che li caccia anche per venderne illegalmente la carne.


Il WWF è in primo piano anche per la tutela e la salvezza degli oranghi (http://www.wwf.it/orango/) e con la sua mediazione Malesia, Indonesia e Brunei hanno siglato l'accordo denominato Heart of Borneo che impegna i paesi nel costituire una rete di aree protette di 220 kmq.


Non solo il WWF in difesa degli orango, grazie a Dio, ma anche tante associazioni internazionali, sempre grazie al canale Frisbee del digitale terrestre, che ha mandato in onda i documentari di Animal Planet, ho conosciuto l'impegno di Lone Drocher Nielsen, ambientalista danese di 50 anni e del suo centro per salvare, curare, riabilitare e reinserire in natura gli oranghi rimasti orfani: il Nyaru Menteng Rescue Center (http://redapes.org/projects-partners/nyaru-menteng/). Impegno a 360° che passa anche per il sostituire fisicamente le mamme dei piccoli orfani, allattandoli e tenendoli addosso, provvisti di pannolini per motivi igienici e per evitare il diffondersi di infezioni pericolose per la vita, cercando di infondere loro la voglia di vivere oltre il dolore del trauma dell'uccisione dei loro genitori, con una passione e dedizione profonda e commovente che tocca i cuori dei piccoli orango dagli occhi grandi che ti parlano senza parole. Lone, causa malattia, è stata costretta a lasciare il Borneo, ma l'amore per gli orango è stato più forte ed è tornata al Nyaru Menteng Center dove vive tuttora.


Vi segnalo altri due siti che si interessano della conservazione e tutela delle scimmie rosse del Borneo e di Sumatra, per approfondire la loro conoscenza e contribuire a salvarli:
Non dimentichiamo gli orango e sosteniamo associazioni come queste e come il WWF che lottano quotidianamente per salvarli.

Commenti