Educare fin da piccoli al rispetto per animali e ambiente

(immagini prese dal web)

Oggi vorrei riflettere con voi su un argomento cui tengo molto: l'educazione dei bambini riguardo al rispetto verso gli animali, io non ho avuto la grazia della maternità, ma qualcosa ne so in quanto, prima di formarmi come infermiera, ho studiato per diventare una maestra elementare e un'assistente all'infanzia, non starò qui a dirvi come educare i vostri figli, lungi da me, non è il mio scopo, vorrei solo sottolineare l'importanza dell'educazione e del vostro ruolo centrale come principali educatori dei bambini verso tutti gli aspetti della vita, ruolo che, meno che mai in questo tempo, potete demandare a qualcun altro, come la scuola, che ha un ruolo formativo sicuramente, ma di diverso livello, la scuola deve formare i vostri piccoli insegnando loro a scrivere, leggere, a imparare storia, geografia, matematica, possibilmente stimolando e coltivando il loro interesse per crescere amando la propria cultura e rispettando le altro, sviluppando anche le proprie peculiarità, la scuola ha anche un ruolo importante per aiutarli ad imparare la condivisione, la collaborazione e il confronto costruttivo con gli altri bambini, ma ritengo che la principale "scuola di formazione" dei bambini è la famiglia e i genitori i principali insegnanti, di certo sono le figure di riferimento per tutta la loro vita.
I bambini, fin da piccolini, apprendono guardando e scrutando il papà e la mamma, anche se non sembra e voi potrete confermarlo, a loro non sfugge niente: sguardi, parole, gesti e questi influenzeranno la loro vita con quello che viene definito imprinting, imparano sperimentando e osservando le reazioni intorno, rafforzando o deprimendo il loro istinto, e non sempre, per tantissime ragioni, tra cui tempo e ritmi stressanti, i genitori sono al meglio delle condizioni psicofisiche per saper cogliere o meno tanti piccoli, grandi bisogni, si ripete spesso che è la qualità, non tanto la quantità, del tempo che si trascorre con loro quella che conta davvero, ma pure se il tempo, qualitativamente parlando, trascorso è poco, anche la quantità pesa, se poi su quella qualità inevitabilmente pesano stress, stanchezze e pensieri accumulati nei giorni e che scoppiano come bolle compresse quando siamo più rilassati o vorremmo staccare e dedicarci solo ai bambini, allora anche questa qualità si perde e tante cose sfuggono o sembrano perdere importanza e si cerca di compensare come si può e come si riesce.


Ho letto su un blog scoperto in questi giorni un post molto interessante con consigli e riflessioni utili per un corretto rapporto bambini e animali domestici (ecco il link http://www.mammaepapa.it/psicologia/p.asp?nfile=bambini_e_animali_domestici), l'ho trovato esaustivo, così vorrei soffermarmi sull'importanza di insegnare ai bambini il rispetto verso gli animali e su esperienze negative a questo riguardo.
I bambini, specie quando sono molto piccoli, non hanno consapevolezza che alcuni loro comportamenti possono far male e far soffrire altri bambini e animali, tirano gli oggetti, danno le spinte, mordono,... certamente non con l'intenzione di far del male, semplicemente sperimentano, imitano e sta a genitori ed insegnanti educare correggendoli e spiegando loro quello che non si fa e perché, un no motivato il bambino lo comprende e pian piano impara a non fare ciò che non deve fare, mentre uno strillo o uno scappellotto gli insegna solo ad aver paura, facciamo un esempio: mi trovavo in un parco con una mia amica, tranquillamente sedute su una panchina a chiacchierare quando si è avvicinato un gruppo di bimbetti che rincorrevano con piccoli bastoni e sassi dei piccioni e lanciandoli per colpirli, riuscendoci anche e ridendo soddisfatti del risultato, mentre gli adulti che li accompagnavano chiacchieravano tra loro, così noi abbiamo detto loro con voce pacata e senza alzarci che così non si faceva, alla fine sono arrivati gli adulti tra urla e rimproveri, addirittura un nonno ha alzato le mani contro il nipotino, il quale, ancora prima di ricevere gli scappellotti, si era già accovacciato a terra e con le mani si proteggeva la testa, segno evidente che non era la prima volta, poi è scoppiato a piangere e il nonno lo ha portato via, ora quel bambino era quello più determinato a colpire i piccioni, stava forse esprimendo emozioni negative, quello che è certo è che non ha compreso che quel gesto era sbagliato, ha solo avuto paura del nonno...

Lavorando al blog de L'Arca di Noè (larcadinoe26.blogspot.it) e firmando petizioni in favore degli animali ho trovato molti casi di maltrattamenti, alcuni molto gravi, che evito di descrivere, ad opera di bambini e adolescenti, anche in presenza di adulti, specie genitori, che, non solo non facevano nulla, ma anzi li filmavano e fotografavano postando poi le foto sui social, venendo scoperti e denunciati, una cosa terribile, inoltre sono venuta a conoscenza di un caso in Italia in cui dei bambini hanno preso a calci una cagnolina incinta e poi volevano fare lo stesso con i suoi cuccioli appena nati, salvati e portati via insieme alla mamma dalla strada, dove lei era stata abbandonata incinta, da alcuni volontari, che ne vedono davvero di tutti i colori, al punto che non si stupiscono più, pensano solo a salvare questi poveri animali. Il passaggio da piccoli gesti sbagliati come quelli dei bambini che rincorrevano i piccioni a maltrattamenti veri e propri è graduale e progressivo, per questo è importante correggere i bambini subito, non con urla e botte, ma spiegando loro le ragioni, ma se il contesto in cui crescono è violento, antisociale e rude, questo li porterà a peggiorare sviluppando un'indifferenza verso gli altri e verso gli animali. 

Io sto generalizzando e disegnando il quadro peggiore per dire che l'educazione è fondamentale, fin da quando sono piccolissimi, per evitare manifestazioni peggiori, credo fortemente che maltrattamenti e violenze contro gli animali, ad opera di ragazzi e adulti, sono l'anticamera di forme di violenza sempre maggiori perpetuate contro le persone, per questo non vanno minimizzate e sottovalutate, come spesso invece accade.

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