In difesa degli animali: gli orsi della luna

(immagini prese dal web)

Ho già accennato a questa specie quando ho parlato degli orsi bruni, ma ora voglio dedicare un post interamente agli orsi della luna, una specie che sta soffrendo moltissimo a causa dell'uomo, soprattutto in Asia (Cina, Vietnam e Corea), che li cattura, li rinchiude in quelle che vengono denominate "fattorie della bile" in anguste gabbie, perfora il loro addome con dei cateteri estrattori di bile e così li tiene fino alla morte per lenta e dolorosa agonia, contraendo infezioni, piaghe da decubito per l'impossibilità di muoversi, tumori, ecc. Il mondo è consapevole di questo dramma che si perpetua da anni, eppure tace e lascia correre, come in molte altre gravi situazioni, umane e animali, ed è ora il momento di dire BASTA, intanto vi propongo queste due petizioni che ho firmato:

Gli orsi tibetani, detti anche orsi della luna, sono sfruttati in Asia per estrarre la bile da oltre 3000 anni ed usarla nella medicina tradizionale cinese, che, come abbiamo visto, sfrutta moltissime parti di animali portandoli a morte, questi orsi sono mammiferi onnivori e condividono il medesimo territorio del Panda gigante, cui però è riservato un trattamento speciale e non di sfruttamento fino alla morte, in tutta l'Asia ed oltre alla minaccia della progressiva deforestazione e della distruzione del suo habitat, sono gravemente minacciati dall'estrazione della bile.
La bile è un liquido verdastro prodotto dal fegato e immagazzinato nella cistifellea ed immesso nel duodeno durante il processo digestivo e la sua funzione è di favorirla emulsionando (sciogliendo e assorbendo) i grassi, assorbendo le vitamine in essi contenuti, ed eliminando la bilirubina (prodotto della degradazione dell'emoglobina). La bile degli animali macellati può essere mescolata con il sapone ed è utilizzata nella pittura a tempera e nell'acquerello (cosa che non sapevo, vedi link Wikipedia) e l'assenza di bile rende indigeribili i grassi che vengono escreti con le feci.
Nella medicina tradizionale cinese la bile estratta dagli orsi viene utilizzata per produrre shampoo, lozioni, ricostituenti ed anche vino, ma adesso i ricercatori hanno trovato il modo di produrre la bile in laboratorio senza lo sfruttamento animale, per cui se non avevano senso prima, le fattorie della bile hanno ancora meno senso adesso, quindi si tratta solo di un business economico, come sempre, che porta un altissimo numero di perdite tra gli orsi della luna e sofferenze inaudite, lente, con agonie psicologiche e fisiche oltre quanto possiamo immaginare, che porta gli orsi a reazioni disperate, come il picchiare violentemente la testa contro le sbarre, in quanto altri movimenti nelle gabbie piccole sono impossibili, vi invito a leggere il post della mia amica Rosanna Cira (http://giunone961.blogspot.it/2014/10/cane-erore-e-mamma-orsa-coraggio.html) che racconta la disperata reazione di mamma orsa quando ha sentito il lamento doloroso del suo piccolo cui stavano inserendo un catetere per l'estrazione della bile, e noi saremmo la razza "umana"? C'è solo da vergognarsi... la nostra razza, la più brutale in assoluto (gli animali uccidono per fame o per difendersi, solo gli uomini uccidono per denaro, potere, violenza, possesso, odio...), ha barattato la propria umanità in cambio del profitto ed a più livelli e campi di azione e chi non lo ha fatto o continua a far finta di nulla o conosce la verità e si finge/mostra indifferente.


C'è un'Associazione che lotta per far chiudere le fattorie della bile, Animal Asia Foundation (https://www.animalsasia.org/), creata da una donna, Jill Robinson, che vedete nella foto sopra, una donna inglese residente ad Honk Kong e che nel 1993 scoprì e rese pubblico il dramma che si svolge nelle fattorie e che era sconosciuto al mondo e lo fece quando si rese conto di cosa questi luoghi nascondevano e facevano in realtà durante una visita di gruppo guidata (http://www.restiamoanimali.it/blog/2012/1072012-jill-robinson-e-gli-orsi-della-luna/), in cui si staccò dal gruppo, mentre i proprietari spiegavano orgogliosamente il loro "lavoro" e scese nelle cantine trovandosi uno spettacolo drammatico che rimase indelebile nella sua mente: animali intrappolati in anguste gabbia con l'addome perforato da cateteri arrugginiti, ad un certo punto sentii un colpo sulla spalla e si voltò credendosi scoperta dai proprietari, invece era la zampa di un orso in gabbia che la guardava con uno sguardo sofferente come per chiederle aiuto.

Ogni volta che scrivo un post descrivendo una specie animale in pericolo o una categoria di malati, di disabili, mi sorprendo piacevolmente nel constatare come per ogni specifico bisogno grave e urgente, come anche semplice e quotidiano, il Signore suscita una risposta corrispondente in una persona o in un gruppo di persone, si, e tengo a sottolinearlo perché può sembrare che, esprimendo l'amarezza e il dolore verso le aberrazioni umane, io abbia perso fiducia negli umani, invece non è così, perché ci sono moltissime persone che ogni giorno si sacrificano e spendono per gli altri, siano essi umani o animali, e lavorano senza sosta con passione ed amore per il bene, senza ricavarne nulla, anzi rimettendoci pure risorse proprie, ed è meraviglioso questo. Mentre alcuni uomini sfruttano e si disinteressano del creato e degli animali, e anche delle persone povere, bisognose, malate, disabili, Dio ha a cuore tutto quanto ha creato e continua insistentemente a prendersene cura, animali e ambiente compresi, Sua creazione, ed ecco che ci sono persone che si sentono chiamati ad assistere i disabili fisici e mentali, i bambini malati, gli anziani, i poveri, gli emarginati, come anche i cani e gatti abbandonati, le tigri, gli orsi, i panda, i delfini, e via dicendo, ed io sono orgogliosa di raccontare e testimoniare le loro storie, quelle almeno di cui vengo a conoscenza. Dio chiama sempre e mette davanti a noi infinite opportunità che corrispondono alla nostra anima, che sono fatte a su misura per noi, proprio per noi, e dobbiamo rispondere alla nostra vocazione personale, ognuno ha una missione importante e specifica che solo lui/lei/tu può fare e nessun altro, mancare di rispondere e fare ciò che ci pare ignorando la nostra vera missione significa fallire il bersaglio della nostra vita, riflettiamoci e preghiamo molto per comprendere e renderci disponibili a dire il nostro SI a Dio secondo il Suo disegno.

Quell'esperienza nelle cantine della fattoria ha segnato profondamente Jill Robinson, poteva ignorare quella richiesta di aiuto e continuare con la sua vita, invece lei l'ha accolta e la racconta così < Avevano il corpo pieno di piaghe e un catetere infilato nell'addome; alcuni, impazziti per il dolore, sbattevano ripetutamente la testa contro le sbarre fino a procurarsi orribili ferite; altri si erano spaccati i denti mordendo le gabbie. Dalle sbarre vidi spuntare una zampa gigantesca e, inconsapevole dei rischi che potevo correre, volli toccarla. Allungai la mano e l'orso me la strinse dolcemente. Allora gli promisi che sarei tornata e che l'avrei salvato >. 
Se prima non lo sapevamo, ora ne siamo consapevoli e non possiamo voltarci dall'altra parte indifferenti, perché un giorno Dio Padre ci chiederà conto di tutto e cosa gli risponderemo? Come giustificare tutte le occasioni volutamente mancate di fare il bene, il giusto, il vero, il buono, di amare, perdonare, aiutare, soccorrere, annunciare,...


Questi post che ho definito sotto la categoria "In difesa degli animali" hanno lo scopo di informare, contribuire a sensibilizzare e a fare qualcosa di concreto per salvare gli animali che vengono sfruttati, cacciati, torturati, uccisi a causa nostra, della nostra razza, direttamente o indirettamente, per cui ne siamo tutti responsabili e non possiamo addurre la scusa della "buona fede", dell'impossibilità di agire e cambiare le cose, di delegare alle istituzioni e ai governi la responsabilità di fare qualcosa, perché è troppo comodo, troppo facile, tutti noi possiamo fare qualcosa, di piccolo o grande, secondo le proprie possibilità, ma possiamo e dobbiamo, iniziando a smettere quella colpevole indifferenza dietro alla quale tutti ci nascondiamo per non vedere, non sapere, non parlare, non agire.

Vi segnalo questo blog in italiano di Animal Asia: http://www.orsidellaluna.org/ dove potrete essere aggiornati sugli orsi della luna e contribuire con donazioni dirette e l'adozione a distanza di un orso, ed anche il sito italiano di Animal Asia https://www.animalsasia.org/it/, dove troverete anche i link in altre lingue, infine il blog di Jill Robinson, in prima linea in questa lotta per salvare gli orsi della luna, in inglese https://www.animalsasia.org/intl/social/jills-blog/.
Jill ha fondato Animal Asia ed ha costruito dei santuari rifugio e riabilitazione degli orsi riscattati dalle fattorie della bile sia in Cina sia in Vietnam, che costituiscono anche una fonte di reddito per le comunità locali, infatti forniscono chili e chili di frutta e verdura per gli orsi, i quali molti arrivano ai rifugi troppo tardi e troppo debilitati per essere liberati in natura, ma almeno vivono al sicuro e felici, alcuni per poco tempo viste le lesioni fisiche e psicologiche riportati, alcuni un pò di più, ma Jill ha mantenuto e continua a mantenere la sua promessa, sosteniamo lei e Animal Asia in questa lotta contro il tempo, firmate le petizioni e donate secondo le vostre possibilità per salvare gli orsi della luna dalle fattorie di morte e agonia. Grazie a tutti per l'attenzione.

Commenti

  1. Ma grazie!!! La storia che ho scritto io e che inviti a leggere è una storia dolcissima nella sua tragicità e dimostra,non che ce ne sia bisogno, quanto gli animali siano non solo capaci di provare sentimenti esattamente come noi ma che hanno anche il coraggio, che spesso a noi umani manca, di viverli con semplicità e senza paura... Per fortuna ci sono persone come Jill Robinson che ci mettono in pace con il genere umano e ti fanno ancora credere che per la nostra specie, l'unica al mondo capace di infliggere dolore ad altri esseri viventi solo per il proprio perverso piacere, ci sia ancora speranza di "umanizzarsi"... Grazie mia cara un abbraccio

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