La testimonianza di Francesca Pedrazzini Casella

(immagine presa dal web e fonte del post http://www.tracce.it/?id=343&id_n=30952)

E' incredibile come alcune storie s'intrecciano e si compiono toccando profondamente la tua vita, in un modo così indelebile e impercettibile sul momento che non puoi non condividerle, non puoi non parlarne...
Era da poco tempo nata al cielo Chiara (Corbella Petrillo) che aveva stravolto la mia esistenza coinvolgendomi in modo inaspettato, quando su un giornale on line, non ricordo più quale, ho letto la testimonianza di vita di un'altra persona speciale (come chiamo le persone che lasciano una traccia indelebile in me e nella vita di molti), un'altra donna, un'altra giovane mamma: Francesca Pedrazzini Casella.
Ormai ho preso l'abitudine di chiamare queste donne con il nome completo del cognome acquisito con il matrimonio e lo faccio perché in questo grande progetto di Dio si realizzano e compiono queste testimonianze speciali, vite che si sono aperte alla volontà di Dio completamente, anche nella croce e nella sofferenza, vite che si sono lasciate amare davvero e sino in fondo ed hanno risposto a quell'Amore con tutte se stesse e sono partite per il cielo accettando di lasciare sulla terra gli affetti più cari, consapevoli di lasciarli nelle Mani di un Dio che è Padre e Madre insieme e si prenderà cura come si è preso cura di loro, quindi col sorriso ed una luce incredibili sono andate incontro allo Sposo facendolo in un modo che non può non interrogarti nel profondo, non può lasciarti indifferente e, se lo permetti, non può non convertirti, come è accaduto a tante persone che per mezzo di Chiara e di Francesca si sono lasciate incontrare dall'Amato.

Federica, la mia amica e sorella del cuore, mi ha regalato il libro su Francesca, ma ancora non siamo riuscite a vederci per la mia condizione di salute e per i mille impegni di moglie e mamma che lavora di Fede, volevo aspettare di leggere il libro per parlare di Francesca, ma qualcosa dentro spinge e vuole uscir fuori, così ho pregato lo Spirito Santo di aiutarmi ed ho preso il coraggio di parlarvi di lei, poi dopo la lettura del libro probabilmente ne parlerò ancora, perché le storie belle delle persone speciali hanno sempre qualcosa di nuovo da raccontarti, da donarti, da testimoniare, così è ogni volta che leggo il libro su Chiara "Siamo nati e non moriremo mai più" (Ed. Porziuncola), che non finirò mai di consigliarvi e che è stato tradotto in portoghese, croato, presto in inglese, per diffondere la grazia che contiene ad ogni parola, ad ogni evento di cielo vissuto e raccontato.

Francesca Pedrazzini Casella è nata al cielo il 23 agosto del 2012, due mesi e 10 giorni dopo Chiara, all'età di 38 anni (un anno meno di me allora) per un carcinoma al seno diagnosticato nel 2010 e che si è ripresentato, dopo un'iniziale remissione, con metastasi alle ossa e al fegato, in modo così grave da non lasciare prospettive di guarigione, anche se è stato affrontato con le armi disponibili, duri cicli di chemioterapia. Francesca era un'insegnante di diritto, sposata con Vincenzo, avvocato, dal 2000 e con tre bambini piccoli: Cecilia di 10 anni, Carlo di 7 anni e Sofia soli 3 anni. Un cancro che entra improvvisamente a sconvolgere la vita di questa giovane donna e della sua famiglia e che non demorde nonostante la determinazione e la forza con cui Francesca lo ha affrontato, con il difficile percorso di diagnosi, cura, recidiva e nuove pesanti terapie, che condizionano il suo quotidiano ed il suo ruolo di mamma, al punto che lei chiede di ridurre gli antidolorifici perché "preferisco avere mal di schiena, ma capire mio figlio quando mi parla". Francesca e Vincenzo si erano conosciuti all'Università Cattolica e frequentavano la Fraternità di Comunione e Liberazione, quindi la fede, la preghiera, erano parte integrante della loro vita, la malattia è stata l'occasione in più, come ha detto a Francesca don Carròn, per maturare nella fede e fare quel salto, non nel buio, nelle braccia di quel Signore amato e conosciuto, Cristo Gesù.
Francesca lotta e la sua famiglia con lei, i bambini hanno vissuto la quotidianità con la mamma provata dalla malattia, ma ricevendo da lei un insegnamento di vita e di amore profondo che li accompagnerà sempre, Francesca affronta tutte le fasi della malattia: ribellione, ansia, angoscia, soprattutto pensando al futuro, quindi ai suoi bimbi che sarebbero cresciuti senza mamma ed al marito, ma cresce nella fede e dà testimonianza ogni giorno, prima ai suoi cari, poi ai vicini, agli amici, a chi viene a conoscenza della sua storia e che prega per lei, ma arriva il momento, il 12 agosto, in cui medici informano Vincenzo che non è più possibile guarire per Francesca e che le rimane poco tempo, questo lo getta nell'angoscia e nel tormento se dire o meno alla moglie la verità, erano appena rientrati da una felice vacanza in Grecia, il cui mare Francesca amava particolarmente, lei si era sentita bene ed aveva vissuto quel tempo pienamente con la sua famiglia, e ora lei sarebbe partita nuovamente ma da sola, Vincenzo chiede alla dottoressa cosa fare e lei gli risponde col cuore in mano che anche lei è una mamma e se toccasse a lei vorrebbe sapere per potersi organizzare con i figli.
Mentre Vincenzo si tormenta su come dire a Francesca la verità, temendo un suo possibile crollo, la moglie gli mostra che ha già capito e gli dice parole che valgono più dell'oro: < Vince, vieni qui... Guarda, devi stare tranquillo. Io sono contenta. Sono in pace. Sono certa di Gesù. Non ho paura, va bene così. Anzi sono curiosa di quello che mi sta preparando il Signore >. Stupefatto, lui le chiede se è triste e lei risponde < No, sono tranquilla. Mi spiace solo per te, perché la tua prova è più pesante della mia, sarebbe stato meglio il contrario >. 
Leggendo queste parole mi commuovo la prima volta, e ancora oggi, e mi torna alla mente che Chiara aveva detto le stesse parole ad Enrico, le dispiaceva lasciarlo e che la sua croce era più pesante della sua...
La serenità di Francesca si diffonde intorno a lei, chiede di vedere, uno per uno, i figli e i parenti, i genitori, la sorella Sara ed ai figli dice parole altrettanto importanti < Guardate, io vado in Paradiso. E' un posto bellissimo, non vi dovete preoccupare. Avrete nostalgia, lo so. Ma io vi vedrò e vi curerò sempre. E mi raccomando, quando vado in Paradiso dovete fare una grande festa >. I figli prendono sul serio le sue parole, tanto che il giorno dopo la morte, Sofia, la piccolina, chiede al papà < Quando facciamo la festa? >. Gli ultimi giorni sono vissuti serenamente, due giorni prima della morte Vincenzo ricorda che all'ospedale hanno ordinato le pizze e si rideva, quindi hanno pregato insieme il rosario, quindi lei è partita per il cielo, con l'abbronzatura ancora presente della sua ultima vacanza. E il funerale è stato una festa, così come lei l'ha voluta, così come è stato per Chiara, con le persone vestite eleganti, ed è così che è stato vissuto dai partecipanti, anche un tassista che accompagnava una persona ha creduto fosse un matrimonio ed è sceso a chiedere se era veramente un funerale come questa gli aveva detto. Amici e parenti, ma anche estranei, sono stati toccati profondamente dalla testimonianza di vita di Francesca e si sono convertiti, hanno visto oltre il fatto di una moglie e mamma morta giovane di cancro, hanno visto che si può morire felici e non avere più paura della morte, perché è l'incontro con una Persona, che ha dato senso a tutta la vita ed anche al morire, e che ha vinto la morte ed è entrato, aprendola per tutti noi, nella vita vera.
Vincenzo continua a vivere dicendo si al Signore come ha fatto Francesca, sentendola più viva che mai, ed essendo disponibile a ciò che il Signore vuole continuare a fare nella sua vita e nella vita degli altri attraverso Francesca, così come anche Enrico continua ad essere aperto e collaborativo col Signore continuando a testimoniare Chiara, su questa apertura totale nasce il libro, scritto da Davide Perillo, direttore di Tracce, che riprende le parole pronunciate da Francesca "Io non ho paura" (Ed. San Paolo), che vi consiglio di leggere per lasciare che Francesca parli direttamente alla vostra vita, così come parlerà alla mia, per spiegarci perché lei non ha avuto paura? Ora credo che la risposta valida per tutti sia perché sapeva di non essere più sola, che Gesù era con lei, stava affrontando tutto con lei e le stava preparando qualcosa di speciale per lei e, attraverso lei, per tutti noi, ma credo anche che lei parlerà personalmente alla vita di ciascuno di noi disegnando una traccia indelebile, lo credo perché è stato così per me, e non solo, leggendo il libro su Chiara, conoscevo i fatti in linea generale, mi avevano toccato, ma avevano incontrato tante mie resistenze, invece leggere il libro e rivivere passo passo ogni evento con Chiara ed Enrico mi ha aperto il cuore, al punto che non posso dire "ho capito", ma "ho creduto" ed è un salto enorme e continuo a credere ogni giorno, cercando di metterlo in pratica nella vita quotidiana, nella mia croce personale, nei fatti che vivo, quindi leggete questi due libri, poi, se vorrete, condivideteli, fate circolare la grazia che il Signore ci dona sempre.

Grazie Francesca, grazie Chiara per averci mostrato che il Signore è fedele e non delude e che prepara per noi tutti una festa, che inizia già qui sulla terra per proseguire nell'eternità, grazie per averci testimoniato che vale spendersi per il cielo, per l'eternità, per il Signore, e che nulla della nostra vita è a Lui sconosciuto o senza importanza, perché ha assunto tutta la nostra carne e la nostra storia e l'ha sposata sulla Croce per portarla con sé in Paradiso. Mai più soli, per questo non dobbiamo temere, nelle piccole e grandi croci quotidiane che ci fanno paura. E grazie Vincenzo ed Enrico per continuare ad essere canali aperti affinché la grazia di Dio arrivi a tutti.

Ora lascio che sia il marito di Francesca a parlare in questo video di presentazione del libro preso da YouTube (per chi lo guarda da tablet e telefono ecco il link diretto https://www.youtube.com/watch?v=S-TuAqbvdRU):


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