Amare Giuda


Non avevo programmato di scrivere questo post in questo giorno, ma così è... oggi si festeggia S. Valentino e con lui tutti gli innamorati e mi ritrovo a riflettere con voi sull'amore di Gesù per Giuda il traditore, quindi sull'amore verso i nemici, un amore che non ha il sapore dei cuori di cioccolato e di cene a lume di candela, ma un amore che parla della croce e della fatica enorme di amare coloro che ci hanno fatto o ci fanno del male.
L'amore di cui parlo oggi è quello con la A maiuscola, perché non si lascia sopraffare da tradimenti e delusioni, ma sa andare oltre e non pensate che i nemici sono tanto quelli che ci arrivano apertamente contro per la nostra fede, i nostri pensieri, la nostra vita, alcuni purtroppo sperimentano questo tipo di nemici, che sono in genere estranei e lontani, e le persecuzioni di cui veniamo a conoscenza raccontano le loro storie, ma i nemici cui mi riferisco sono quelli che conosciamo bene, o almeno crediamo di conoscere, sono persone a noi vicine, persone che amiamo, alcuni fanno parte della nostra stessa famiglia, sono quelli che ci fanno più male, perché ci conoscono e hanno condiviso con noi, o lo condividono ancora, un legame affettivo, questo è il Giuda che Gesù ci insegna ad amare.

La nostra fede cristiana ha questa grande peculiarità dell'amore verso i nemici e siamo portati a credere che i nemici sono gli estranei o persone lontane dalla nostra sfera affettiva, ma questi, che ci possono anche essere, ci fanno un male relativo, possono ostacolare il nostro lavoro, rendere pesanti le giornate lavorative, facci passare qualche brutto momento, ma li possiamo affrontare e superare senza troppi problemi non lasciandoci vincere dal rancore personale, è più facile perché non ci conoscono bene e non li amiamo, quindi non ci colpiscono al cuore, ma quando un comportamento, un tradimento, un voltafaccia, un abbandono, ecc. arrivano da coloro che amiamo, allora è tutta un'altra storia, il colpo è durissimo, ci fa soffrire per lungo tempo e facciamo fatica a metabolizzarlo, a capire le ragioni che si celano dietro a comportamenti e scelte inspiegabili, in netta contrapposizione con quello che ci saremmo aspettati, ad accettarlo e superarlo, quindi a perdonare e a continuare ad amare nonostante tutto.

Giuda non era un estraneo per Gesù, avevano viaggiato insieme, avevano mangiato insieme e parlato tante volte, Giuda aveva ascoltato Gesù e lo aveva visto dire e fare cose straordinarie, ma non era bastato al suo cuore, continuava a seguire se stesso e non Gesù e per 30 denari lo aveva venduto a chi non lo conosceva come lui e certo non lo amava, a chi lo avrebbe condannato a morte e dopo averlo tradito, nell'incontrare Gesù sceglie come segnale di consegna, il gesto più intimo e amichevole, un bacio. Gesù non si sottrae a quanto lo aspetta e guarda Giuda con dolore e con amore, solo in quel momento forse Giuda comprende quanto ha fatto ma è troppo tardi, ma anziché chiedere perdono e credere nel perdono di Gesù, non regge al rimorso e si uccide, quello che è definito il grande peccato di Giuda.

Mi risuonano nel cuore le parole del salmo 55 < ...Se mi avesse insultato un nemico, l'avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto. Ma tu, mio compagno, mio intimo amico, legato a me da dolce confidenza! Camminavamo concordi verso la casa di Dio > (Sal 55, 13-15) e ancora quelle del salmo 41 al versetto 10 < Anche l'amico in cui confidavo, che con me divideva il pane, contro di me alza il suo piede >.

Diversi anni fa mi recavo spesso per l'Adorazione Eucaristica silenziosa a pregare in una chiesa romana dove si svolge in modo perpetuo, 24 ore su 24, ed era il mio "rifugio segreto" nei momenti difficili, in quanto potevo rimanere a pregare per ore nel silenzio totale e spesso mi portavo un libretto per aiutarmi nella meditazione ("Adorate col cuore mio Figlio" di P. Slavko Barbaric OFM) oltre ad una Bibbia tascabile e una notte mi ritrovai a meditare proprio sulla notte del Giovedì Santo, quando Gesù viene tradito da Giuda, q fu un momento chiave per la mia fede e la mia vita, che ancora mi guida come un faro nella notte... e che ora condivido sperando possa essere di aiuto anche a voi, evidenziando il passaggio illuminante per me e che è la chiave di questo post...
proprio riflettendo su quell'istante fatidico del tradimento P. Slavko scrive Gesù è misteriosa questa notte! Tu ti abbandoni totalmente al Padre. I Tuoi discepoli dormono e Ti abbandonano. Tu soffri e preghi, sudi sangue e accetti la volontà del Padre. L'unico che veglia con Te, che non si lascia vincere dal sonno, è il Tuo traditore, Giuda. Non dorme, prepara il tradimento, ed eccolo, arriva con i suoi uomini per prenderTi, mentre Tu preghi. Anche se nel vedere tutto ciò, un dolore lacerante trafigge il Tuo cuore, Tu continui ad amare!...
Gesù, mentre rimango sconcertato del comportamento del Tuo traditore, mi incanta la Tua reazione! Nel momento del tradimento, in cui la parola "salve", invece di esprimere amicizia e adesione a Te, serve da segnale per consegnarTi nelle mani dei nemici, Tu trovi forza interiore per chiamare "amico" il Tuo traditore. E questo è stato il Tuo più profondo sentimento nei confronti del traditore. Il mio cuore Ti ammira, o Gesù, la mia anima è affascinata dal Tuo amore che supera ogni sentimento negativo, che non si lascia né influenzare né turbare dal nostro atteggiamento.

Credo che amare davvero passi inevitabilmente per la croce, sia perché siamo fragili e fallaci e noi stessi, volenti o dolenti, tradiamo perché influenzati da tanti aspetti, prima di tutto noi stessi e poi anche gli altri, sia perché è la vita piena di insidie e noi non siamo perfetti, spesso impulsivi, con la lingua e con i gesti, e sbagliamo, cadiamo, feriamo, anche se non ne abbiamo l'intenzione, quindi riconoscere la nostra miseria e fragilità umana è il primo passo per essere misericordiosi con quella altrui, smettendo di puntare il dito, di giudicare, di sparlare, di portare rancore e accogliendoci reciprocamente così come siamo, affidandoci e chiedendo aiuto con la preghiera al solo veramente buono e fedele, Dio.
Quando veniamo feriti e traditi, istintivamente tendiamo a chiudere il cuore, ma così facendo perdiamo innanzitutto noi stessi, insieme alla serenità, alla speranza e al sorriso, non sempre le situazioni sono recuperabili e la maggior parte delle volte noi non possiamo far altro che pregare e affidare tutto al Signore, che non è poco (anche se non ci soddisfa visto che vogliamo fare a modo nostro e possibilmente subito!), oltre a pregare possiamo scegliere di continuare ad amare, forse non porterà i cambiamenti desiderati, ma eviterà al nostro cuore di inaridirsi nel risentimento e nella chiusura, e ci renderà liberi, se poi la persona che siamo chiamati ad amare è il coniuge o un familiare, allora avrà un valore immenso e può cambiare la nostra vita. 

Amare Giuda non è né facile né naturale, richiede impegno e sacrificio, due qualità fuori moda in questo tempo, inoltre non bisogna aspettarsi nulla, come quando si ama davvero, altro aspetto contro corrente in un mondo all'insegna del do ut des (do perché tu dia) e della cultura dello scarto di quelli che, apparentemente, non possono dare nulla, ma superati tutti gli argini del nostro egoismo ci fa veleggiare nel mare aperto di un amore infinito, l'amore che ci viene donato totalmente dal Signore, che, per fortuna nostra, non ragiona come noi, ma ama sempre e comunque noi che davvero non lo meritiamo, tanto opportunisti, egoisti e traditori come siamo, pensiamoci...

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