Uniti in preghiera per Papa Francesco e i cristiani perseguitati


Il 16 febbraio durante l'incontro con il moderatore della Chiesa riformata di Scozia, Papa Francesco ha espresso nella sua lingua madre profondo dolore per la brutale uccisione dei nostri fratelli cristiani copti ad opera sempre dell'Isis, decapitati solo per il fatto di essere cristiani e ovunque veniamo a sapere di fatti crudeli e di persecuzioni violente contro i cristiani in Asia e in Africa e le minacce dell'Isis sono contro tutti i cristiani, e non solo, anche in Occidente e contro il Vaticano.
Sabato tramite messaggi e social è rimbalzata la richiesta di unirci in preghiera per il Papa e accolgo e diffondo questo appello estendendolo anche a tutti i cristiani perseguitati nel mondo, la richiesta era accompagnata dalle bellissime parole di Papa Francesco che riporto e che sembrano una poesia:

Non piangere per quello che hai perso, lotta per quello che hai.
Non piangere per ciò che è morto, lotta per quello che è nato in te.
Non piangere per chi ti ha abbandonato, combatti per chi è con te.
Non piangere per coloro che ti odiano, combatti per chi ti vuole.
Non piangere per il tuo passato, lotta per il combattimento attuale.
Non piangere per la tua sofferenza, lotta per la tua felicità.
Con le cose che stanno accadendo, cominciamo ad imparare che nulla è impossibile da risolvere, bisogna solo andare avanti. Non piangere per ciò che è morto, lotta per quello che è nato in te.

Preghiamo uniti per il Papa, per la Chiesa, per i cristiani perseguitati nel mondo, per la libertà religiosa, perché il terrorismo sia fermato e per la PACE. 
La preghiera è la nostra sola arma e l'unità nella preghiera la nostra forza, dunque esercitiamola e non cediamo al terrore, alla violenza ed alla paura, andiamo avanti saldi nella fede, forti nella speranza e operosi nella carità.

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