Il disegno a puntini


Mia madre, e i suoi genitori prima di lei, è una grande appassionata de "La Settimana Enigmistica", una rivista piena di rebus, parole crociate e vari altri esercizi mnemonici e culturali, io sono cresciuta guardando lei e i miei nonni materni totalmente concentrati nel risolvere i vari quiz e provavo/provo grande ammirazione per la memoria e per il sapere che hanno sempre dimostrato, anche io ho provato a cimentarmi nei vari esercizi, ma ahimè non ho mai avuto una grande capacità di memoria e per me era frustrante sfogliare quelle pagine, così mi limitavo a leggere le vignette e fare gli esercizi più semplici, tra questo il più semplice è la pista cifrata, ovvero un disegno che si costruisce e comprende mettendo in comunicazione con un tratto di penna o matita i vari numeri accanto ai puntini che indicano il percorso crescente da fare, alla fine quel disegno incomprensibile prende forma, la particolarità è che mentre segui i puntini e i numeri sembri fare un percorso senza senso, prima sali, poi scendi, poi risali brevemente e poi vai dalla parte opposta e continui così fino a quando non hai unito tutti i puntini.


Ovviamente non intendo parlare della rivista e dell'esercizio in sé per sé, ma stavo riflettendo in questi giorni di come il progetto di Dio per ciascuno di noi sia come un disegno a puntini, come la pista cifrata appunto, all'inizio incomprensibile, poi alla fine tutti quei puntini, momenti della tua vita, fatti, eventi, li metti insieme e cominci ad intravedere qualcosa, pensi di aver capito tutto, ma poi accade qualcosa d'altro di inaspettato (il puntino dal lato opposto) e devi rimettere tutto in discussione, pensi che quel fatto con la tua vita, con quel progetto, non c'entra nulla e non sai dargli un significato, però non puoi ignorarlo e anche se non capisci che relazione c'è con gli altri fatti riprendi a camminare e prosegui finché il Signore della vita nella vita quotidiana non te lo fa comprendere e tutto prende valore, senso, come quando un raggio di luce entra in una stanza buia e illumina l'interno.
La nostra vita è così, un insieme di puntini apparentemente insignificanti che alla fine compongono il quadro d'insieme e, poiché l'autore è il Signore, non può che essere un capolavoro, esattamente così come è e guardando l'insieme comprendi che anche quei punti storti, angolati, piccoli, che hanno preso direzioni assurde, hanno un ruolo e un valore importantissimo. Noi della nostra vita butteremmo tante cose, tante situazioni, se dipendesse da noi chiederemmo di ripetere il giro di giostra e ricominciare daccapo convinti che non rifaremmo mai gli stessi errori, le stesse esperienze, ma la verità è che rifaremmo tutto allo stesso modo perché è vivendo che impariamo cosa è sbagliato e cosa no, anche quando ci viene insegnato il bene e il male e il Signore è un Maestro incredibile, sapiente, che ci indica continuamente la via giusta, noi tendiamo comunque a fare di testa nostra, come i bimbi di pochi anni che si sentono capaci di fare tutto da soli, che provano a staccarsi dalla mano dei propri genitori, ma non sono ancora pronti e, sapendolo, i genitori non permettono loro di finire nei guai e li tengono saldamente per la mano fino a che quel momento non arriverà.

Spesso guardiamo la nostra vita, riflettiamo a che punto siamo, dove stiamo andando, cosa abbiamo realizzato e, se siamo persone di fede, cosa il Signore ci sta chiedendo, cosa vuole fare con noi e per noi e siamo nel buio più totale, vediamo i fatti della nostra vita come puntini qua e là, ma con la differenza che nella pista cifrata tu sai qual'è il punto successivo, hai una traccia da seguire, mentre nella vita questi puntini sparsi sembrano non avere alcun senso e, soprattutto, non sai qual'è il passo successivo. A noi piace avere il controllo delle situazioni, delle persone, delle relazioni, della vita, anche se sappiamo essere un controllo illusorio, perché non controlli proprio niente, la vita va dove deve andare, le persone pure, sai che non puoi trattenere, possedere nulla, eppure ci provi lo stesso, ricavando una bella scorta di delusioni, e questo controllo lo vogliamo esercitare pure con il Signore: chiediamo dei segni, cerchiamo delle garanzie, mercanteggiamo con una serie di richieste, quasi fosse il mago della lampada che deve esaudire per forza i nostri desideri, ci aspettiamo sempre caramelle e cioccolatini e rifiutiamo categoricamente tutto ciò che passa per la sofferenza, la malattia, le lacrime, il dolore, in una parola, tutto ciò che passa per la croce.
Quanto siamo fuori strada facendo così, persone che si dicono credenti e che si comportano peggio dei pagani, eppure Gesù si è fatto carne per mostrarci il Volto di Dio ed il cammino da fare per seguirlo, cammino che inevitabilmente passa per la croce, ma ci ha mostrato anche che la croce e la morte non sono le ultime parole, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura (Rm 8,18). La vita non è solo un prato fiorito, la natura ce lo mostra benissimo questo, ma deserti, pianure, vallate, ecc., non presenta solo momenti belli e gioiosi, ma anche difficili e dolorosi, anzi questi ultimi sembrano essere tanti e tali che talvolta non sappiamo più scorgere e vivere i raggi di sole, arroccati in difesa aspettando il temporale dietro l'angolo, quindi non possiamo evitare la sofferenza, ma possiamo imparare ad affrontarla in modo nuovo, come Gesù, non con lo sguardo a terra schiacciato dal peso, ma con lo sguardo che attraversa la sofferenza per andare oltre, non negandola, ma accogliendola e portandola con nel cuore la speranza, la certezza della risurrezione.
Concludendo questa mia riflessione, anche quando sembra che la nostra vita non abbia senso e valore, proviamo a guardarla come una pista cifrata, un insieme di puntini insignificanti che costruiscono un bellissimo disegno, a volte la luce sul cammino è chiara e forte, altre volte è fioca e debole, altre sembra inesistente e il buio ti avvolge e ti fa paura, ma in quei momenti, più che mai, mettiamo la nostra mano nella Mano di Dio e lasciamoci guidare con fiducia, lasciando a Lui il controllo, perché noi vediamo poco, o nulla, o in modo confuso, ma Lui vede con chiarezza e ci guida per il bene, così abbandoniamoci a Lui con docilità, una qualità che spesso non abbiamo, ma che dobbiamo imparare camminando e, anche se non capiamo nulla, fidiamoci di Dio e alla fine vedremo il meraviglioso disegno che Lui sta facendo con noi e per noi.

Commenti