La forza del Santo Rosario


I tempi che stiamo vivendo sono difficili, non intendo cadere nel lamento comune che si stava meglio prima perché credo che ogni tempo storico ha attraversato le sue tempeste e le sue bonacce, le sue crisi e le sue battaglie, ma questo è il nostro tempo oggi e lo stiamo vivendo ora e si sa che quando si è nel mezzo di una crisi pesa il momento presente, non quello passato... ma noi abbiamo ricevuto un dono per viverlo: la preghiera.

Ho già parlato dell'immensa forza e grazia della preghiera, l'unica "arma" di noi credenti in Cristo per affrontare i pericoli e le difficoltà della vita, la preghiera non toglie i problemi, ma dona la forza di accettarli e superarli, la serenità e la fiducia anche quando ci si sente come una barca in mezzo al mare in burrasca permettendo di scorgere quella fioca luce del faro che ci indica la direzione della salvezza, ma oggi vorrei porre l'attenzione su uno strumento in particolare: il Santo Rosario.
Tutti lo conoscete e magari lo recitate ogni giorno, ma non sempre sappiamo cogliere l'importanza e la forza di questa corona e tendiamo a recitarla in modo meccanico, come un compito noioso, senza entrare nei misteri che contempliamo e partecipare della vita di Gesù e di Maria, scorrendo di fretta le decine con la testa e il cuore altrove e pensando alle nostre intenzioni, alle nostre richieste e bisogni.

Ricordo che un sacerdote disse una volta che la preghiera non è un mercanteggiare con Dio, esponendo le nostre richieste e pretendendo le risposte immediate secondo il nostro volere, non significa recitare tutte e quattro le corone dei misteri del Rosario pensando di avere come premio meritato la grazia desiderata, così come non bisogna vivere la nostra fede come una pizzeria a taglio, dove prendo quello che mi piace e scarto il resto, cioè senza entrare veramente in relazione con il Signore, senza avere il cuore aperto per incontrarlo, conoscerlo e ascoltarlo. La scorsa domenica il sacerdote ci ha messo in guardia dal pericolo di sforare nella maleducazione con il Signore per la troppa confidenza con cui spesso lo trattiamo, dimenticando il dono del timore di Dio, che non ha nulla a che vedere con la paura di Dio che spesso vive chi non l'ha ancora conosciuto, ma è la consapevolezza che Lui è Dio, non noi, Signore del tempo e della storia, Signore della nostra vita, Padre pieno di amore e giusto giudice, che sa cosa è davvero bene per noi e ci dona largamente la Sua grazia ogni giorno, che il centro della nostra vita è Lui, non noi, e che, attraverso la preghiera, ci rimettiamo alla Sua volontà cercando di discernerla nella vita quotidiana e nei fatti della storia, con umiltà, bandendo dal nostro cuore la presunzione, l'egoismo e la mancanza di amore e rispetto.

La devozione al Santo Rosario non è un do ut des, recito le corone così matematicamente ottengo le promesse e le grazie, ma è entrare in relazione profonda con Gesù e Maria rivivendo e meditando i fatti della loro vita, dall'annuncio dell'angelo fino all'incoronazione di Maria, imparando da loro, imitandoli, affidandoci a loro e rimettendo tutta la nostra vita e le difficoltà che viviamo e che vivono i nostri fratelli a Dio per mezzo di loro. Non è sbagliato mettere delle intenzioni nella preghiera perché è un abbandonare noi stessi e gli altri nelle mani di Dio, quello cui dobbiamo fare attenzione è l'atteggiamento mercenario che si annida nel nostro cuore e che si rivela quando ci arrabbiamo con Dio accusandolo di non ascoltarci ed esaudirci e quando, per questo, smettiamo di pregare e spesso, paradossalmente, lo facciamo nel momento in cui avremmo maggiore bisogno di pregare.

Dio ci ascolta sempre, Maria ci ascolta e intercede per noi sempre, siamo noi che spesso smettiamo di ascoltare, di accettare, di pregare, di attendere... Dio opera sempre nelle nostre vite, in modi che non sempre sappiamo cogliere, come quando due amici si danno un appuntamento, uno indica il posto e l'altro lo aspetta da un'altra parte, spesso noi siamo da un'altra parte: nelle nostre aspettative, nei nostri desideri, nella nostra volontà, nei nostri progetti, nel nostro ego... e lì il Signore non lo incontreremo mai, dobbiamo uscire da noi stessi e allora lo incontreremo e comprenderemo che il Suo progetto è mille volte migliore del nostro e ci renderà davvero pieni e felici, ma se ce ne stiamo arroccati nelle nostre convinzioni e strutture (storture in realtà) mentali, renderemo più pesante e faticosa la nostra vita.

Io posso dire che cosa è per me il Santo Rosario, anche io l'ho recitato e pregato male in passato e anche oggi mi capita di scorrerlo con la testa altrove, la distrazione nella preghiera è una sfida continua perché all'inquilino del piano di sotto, satana, non piace che noi preghiamo, non vuole che preghiamo perché sa che ci allontaniamo da lui e avviciniamo a Dio, poi il Santo Rosario lo odia cordialmente perché odia il Nome di Maria, però non dobbiamo scoraggiarsi, ma rialzarci ad ogni caduta e riprendere con maggiore amore ed entusiasmo; per me pregare il Rosario è tenere la Mano di Maria, la Mamma celeste, il solo tenerlo nella mano mi fa sentire l'amore e la consolazione di Maria e spesso nei momenti difficili mi addormento stringendolo nella mano e mi risveglio ancora così. Al di là delle bellissime promesse legate a questa devozione, è bello restare un pò con la Madre di Dio e Mamma nostra e imparare da Lei ad amare Gesù e a tradurre questo amore nella vita quotidiana, avere Lei come modello da imitare per saperci abbandonare con fiducia, con umiltà, con amore, come Lei ha fatto in modo totale, alla Divina Volontà. Pregare e amare il Santo Rosario significa per me amare la Mamma celeste e frequentare la sua scuola di vita e preghiera ed andare con Lei al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, che l'hanno scelta, amata e donata a noi, perché Maria non conduce mai a se stessa, come alcuni stoltamente pensano criticando l'amore verso di Lei, ma alla Santissima Trinità e la Santissima Trinità ce l'ha donata perché sapeva quanto bisogno avremmo avuto della Mamma celeste nella nostra vita, specie quando cadiamo nel peccato e nell'errore, così come una mamma terrena rialza il bimbo caduto a terra, lo pulisce, cura e consola e incoraggia a camminare, così la Mamma celeste fa con tutti i suoi figli, anche quelli lontani. 
Preghiamo e meditiamo il Santo Rosario con il cuore e ne sperimenteremo la forza e la grazia ogni giorno.

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