Vivi il momento presente!

(immagini prese dal web)

Quante volte nella vita e nel corso dei nostri giorni siamo attraversati da una terribile tentazione: l'angoscia del domani? Spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto quanto sia forte in noi la presa di questa morsa opprimente che ci ruba energie, speranza, serenità e si annida come un piccolo vortice interno che assorbe tutti i nostri pensieri e si ravviva d'intensità quando accade un fatto o una circostanza negativa. Proviamo a non pensarci, ma alla fine cadiamo proprio al centro del buco nero e non smettiamo di lasciarci condizionare l'esistenza e di farci rubare momenti preziosi di vita.
E' una battaglia difficile, specie in questo tempo di crisi e di precarietà sociale, ma parliamoci chiaro: non è preoccuparsi all'infinito per quello che potrà o non potrà accadere che risolve i problemi o ci permette di controllare le situazioni avverse, l'unico risultato che otteniamo è di farci rubare la serenità preziosa e il dono di vivere fino in fondo il tempo presente, quindi occorre cambiare marcia e concentrarsi sul qui ed ora, non nel senso di fregarsene del domani e godere oggi nel senso materialistico, ma nel vivere pienamente il nostro oggi, quello che siamo chiamati a fare oggi: stai lavorando e la giornata ti pesa? concentrati su quel che devi fare, fallo meglio che puoi e una volta finito basta; sei in famiglia? non darlo per scontato, ma vivi pienamente quei legami e quei momenti che stai con tua moglie/tuo marito, i tuoi figli, i tuoi genitori... e così via. Quello che sto cercando di dire è che spesso noi stiamo fisicamente in un luogo e con la testa, con lo spirito, stiamo da un'altra parte: nelle nostre paure, nelle nostre preoccupazioni, nella nostra immaginazione (che ci fa desiderare sempre altro rispetto a quello che stiamo vivendo, in una continua e non salutare fuga dalla realtà che è illusoria, perché ci fa credere, ingannandoci, che è meglio e provoca frustrazione e pericolose deviazioni dal nostro percorso di vita), nei nostri sogni, ... e finiamo per dimenticarci di vivere bene, fino in fondo, il tempo presente, l'unico certo, il dono della nostra vita, rimandando di vivere domani, o fra un mese, o in estate, che non abbiamo garanzia che arrivino davvero.


Mi sembra di avervi già raccontato di come i miei genitori, come molti di voi, facevano dei progetti a lunga scadenza, proponendosi di fare quel viaggio o di vivere quel momento quando entrambi sarebbero stati in pensione, ma tutto è sfumato quando mio padre è morto improvvisamente a 45 anni e tante, troppe, cose non le hanno mai vissute, al punto che a volte mi chiedo se siano stati veramente felici o se la loro vita insieme sia stata solo un intermezzo tra una corsa e l'altra, tra un impegno e l'altro.
Pensare al domani con animo angoscioso per quello che potrà o non potrà accadere o rimandando quello che oggi non viviamo è un modo per non vivere l'oggi, questo tempo prezioso che ci è donato per amare, ridere, perdonare, stare insieme alle persone care.

Sto riflettendo spesso su questa terribile tentazione dell'angoscia del domani, vedo come mi attacca in molti modi, in realtà sono un terreno facile per attecchire il germe dell'inquietudine: ho una malattia cronica che mi debilita, ho perso il lavoro e non ho la possibilità di lavorare, non ho una mia autonomia economica, abitativa e non ho nessuna delle certezze su cui forse molti di voi fanno affidamento, per cui l'angoscia del domani è più che una tentazione per me, è una lotta quotidiana, aspra e difficile, che a volte mi prostra a terra emotivamente e fisicamente e, quando sembro ritrovare la serenità, accade qualcosa che la mette a dura prova, l'ultima cosa è il sospetto di tumore che grava sulla mia Cleo, la gatta che è l'angelo a quattro zampe della mia vita. Appena mi è stata paventata questa possibilità, l'ho presa talmente male che quel giorno sono rimasta a letto in stato catatonico, senza parlare, senza mangiare, senza bere, con lei che mi saltava intorno per farmi reagire e mi si spalmava sopra per coccolarmi e farsi coccolare, finché verso sera, vedendo come lei era così vitale, gioiosa e giocherellona ho capito che stupidamente ero caduta in pieno nell'angoscia del domani e dell'eventuale perdita e avevo dimenticato di vivere il mio oggi con Cleo, lei era sana, viva e felice accanto a me ed io mi stavo comportando come se già l'avessi persa, così mi sono destata e ho iniziato a reagire e riprendermi. Angosciarmi con quello che potrà accadere o meno serve solo a vivere male i miei oggi e questo vale con Cleo, come con mia madre, come per tutta la mia vita, io non conosco e non posso controllare il domani, ma posso vivere pienamente il mio oggi ed allontanare dal mio cuore la paura del domani che non è ancora e che non sarà mai come lo immagino, temo, sarà come deve essere nel momento in cui lo vivrò, un oggi cui arriverò un passo alla volta.
Viviamo bene il tempo presente, fino in fondo, perché oggi ci siamo, domani non si sa, non diamo per scontato nulla, né le persone né i momenti che viviamo e siamo grati per tutto, perché tutto è dono, tutto è grazia...

Commenti