Olocausto del cuore


Spesso pensiamo a quali fioretti fare nei periodi liturgici forti e generalmente scegliamo tutti quelli esterni a noi e che ci sfiorano da lontano, che richiedono il minimo sforzo, anche se ci raccontiamo che rinunciare, ad es., alla cioccolata in Quaresima sia un grande sacrificio per noi che vale almeno una grande grazia, senza contare gli olocausti di sangue con la scusa della tradizione, come l'uccisione di tanti agnelli e capretti; in questo modo di pensare pagano dimostriamo di essere molto infantili, ma non nel senso puro del termine, e dimentichiamo l'unico sacrificio che conta davvero, quello del cuore.

Vorrei invitarvi a leggere tutto il salmo 51 (che trovate a conclusione del post) di cui io riporto ora solo qualche versetto < Liberami dal sangue, o Dio, Dio della mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. Uno spirito contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi > (Sal 51, 16-19).

Questa Settimana Santa offriamo noi stessi a Dio come canali aperti del Suo amore affinché si compia in noi la Sua volontà e ci renda testimoni autentici del Suo amore in questo mondo inquieto e oscuro, chi non ha conosciuto Dio arde nel profondo del cuore dal desiderio di incontrarlo, anche se probabilmente non ne è consapevole, ma lo cerca, in luoghi e situazioni sbagliate, ed attende di fare esperienza di Lui, altri ancora lo odiano e lo combattono perseguitando e uccidendo coloro che lo amano e credono in Lui ed altri continuano la loro esistenza facendo a meno di Lui, nell'ignoranza e nell'indifferenza, presi solo dai propri progetti e ambizioni, ma noi che lo abbiamo conosciuto, che crediamo in Lui e che cerchiamo con tutte le forze di seguirlo e di testimoniarlo come viviamo? La nostra testimonianza è coerente, coraggiosa e vera? Sappiamo vivere in conformità al Vangelo, anche andando controcorrente rispetto al mondo e ottenendo dissensi oppure ci riempiamo la bocca della Parola di Dio ma non lasciamo che penetri in profondità nel nostro cuore e ci trasformi? Sono domande che dobbiamo porci e cui non possiamo evitare di rispondere in modo onesto.

Questo tempo è difficile, il vento è spesso contrario e forte, e richiede testimoni autentici, veritieri, che non trasmettano se stessi, ma lascino intravedere il Signore in cui crediamo, non possiamo essere cristiani mediocri, indifferenti, ripiegati su se stessi, nascosti per paura delle critiche e della fatica che il cammino di fede comporta, vediamo tutti come la sacralità della vita, del matrimonio cristiano e della famiglia sono osteggiati, attaccati e svalorizzati dal cosiddetto pensiero unico e dal relativismo che intende snaturare i valori fondamentali e imporre manipolazioni ideologiche che feriscono l'identità dell'uomo e della donna e il valore della sessualità come dono d'amore che genera la vita nell'unione sponsale, per non parlare di tutti i tentativi volti a promuovere la mercificazione del corpo della donna e delle pretese di possesso verso i bambini, cui vuole essere negato il sacrosanto diritto ad avere una mamma ed un papà e che vengono equiparati ad oggetti da ottenere a tutti i costi. Oltre a manifestare in piazza, ad organizzare convegni e corsi formativi, a firmare petizioni e oltre a evitare inutili scontri verbali, e non, con chi la pensa diversamente da noi, occorre che ci svegliamo e diamo una testimonianza autentica di Cristo, non tanto con le parole, che non convincono nessuno, ma con la vita e perché questo avvenga non possiamo mettere noi stessi al centro, ma Cristo, dobbiamo abbandonarci con docilità e fiducia nelle Sue mani affinché sia Lui ad operare in noi e attraverso di noi, affinché sia Lui a vivere in noi e realizzare il Regno di Dio come preghiamo nel Padre nostro.
Questa Settimana Santa viviamola nella preghiera, nel silenzio, nell'adorazione del Santissimo e viviamo intensamente tutti i momenti liturgici per vivere la Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore, meno parole e più silenzio, meno dibattiti e più preghiera, meno noi stessi e sempre più Gesù Cristo.

Mt 9, 13 < Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori >. 
Davanti ai fatti terribili che apprendiamo attraverso i media ci scandalizziamo, giudichiamo, interroghiamo Dio, accusiamo Dio di non intervenire, dubitiamo di Lui, ma la verità è che siamo noi a mancare non Lui, siamo noi che restiamo chiusi nell'indifferenza, nell'egoismo, siamo noi che non facciamo nulla, che corriamo affannosamente dietro alle nostre vite incuranti di quelle attorno a noi, il Padre è presente e opera nella storia e ci ha affidato questa storia, questo tempo, queste persone e noi fin troppo facilmente puntiamo il dito contro chi sbaglia, ma non ci sporchiamo le mani, non ci mettiamo in discussione, non facciamo nulla di quanto è nelle nostre possibilità per aiutare gli altri. Naturalmente parlo in generale, ben consapevole che ci sono invece tante persone che quotidianamente si spendono per gli altri, per amore, per solidarietà, ma rappresentano un'eccezione rispetto alla massa e non si può continuare così, dobbiamo essere uniti e solidali gli uni con gli altri, non siamo chiamati a fare cose straordinarie, ma a fare in modo straordinario le cose ordinarie, estirpiamo dal nostro cuore e dalla nostra società il cancro dell'indifferenza e vedremo spuntare un'alba nuova all'orizzonte.

Vorrei riportate alcuni versetti del primo capitolo del libro di Isaia (1,16 - 20) che aiutano a comprendere cosa significa olocausto del cuore < Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova." "Su, venite e discutiamo - dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato" >. 
Scacciamo l'ipocrisia e la vanagloria dal nostro cuore e deponiamolo ai piedi dell'altare affidandolo interamente alla Misericordia del Signore e preghiamo con le stupende parole del salmo 51 con cui concludo il post: 

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.

Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Si, le mie iniquità io le riconosco, 
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto:
così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu gradisci la sincerità del mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro;
lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.

Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.

Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Nella tua bontà fa grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici legittimi,
l'olocausto e l'intera oblazione;
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

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