Il cuore nuovo di Beatrice Fazi


La prima volta che ho ascoltato una sua testimonianza dopo la conversione è stata durante un incontro, che seguivo in TV, dei giovani, mi sembra, a S. Pietro di qualche anno fa, mi rimasero impresse le sue parole ma soprattutto la luce che traspariva dal suo volto ed il suo sorriso, ammetto che la conoscevo poco come attrice e confesso che luce e sorrisi mi attirano come una calamita, anche quelli normali, ma sopprattutto quelli delle persone illuminate dallo Spirito Santo, come Papa Francesco, San Giovanni Paolo II, Papa Benedetto, la Beata Chiara Luce Badano, Chiara Corbella Petrillo, Giulia Gabrielli, Alessia Guccini, per portare esempi noti e presentati anche sulle pagine di questo blog, ma ne ho incontrati altri meno noti, tutti i volti e i sorrisi dei sacerdoti lunedì nno segnato il mio cammino, insomma di tutte quelle persone che hanno incontrato davvero Cristo nella loro vita, se ne sono innamorati, vivono di Lui e Lo mostrano agli altri, quel tipo di luce e sorrisi che vorrei avere anche io, che sanno andare oltre il dolore e le fatiche del quotidiano, che, soprattutto ora, schiacciano me, e che ti trasmettono speranza, fiducia e amore.
Ora vedo quella stessa luce e quello stesso sorriso sul viso di Beatrice Fazi, che ha raccontato la sua storia di vita e di conversione nel libro "Un cuore nuovo" , edito da Piemme incontri e pubblicato il mese scorso. Nel libro Beatrice raccontail travaglio doloroso vissuto senza nascondere le ferite profonde che hanno lacerato la sua esistenza, come un divorzio in famiglia, un aborto all'età di venti anni, i disordini alimentari, la fame di amore e senso che non si saziava nelle relazioni affettive, mi hanno colpito le parole che ha pronunciato in un'intervista a Radio Vaticana il 7 luglio (link) proprio riguardo il metteresi a nudo mostrando le cicatrici di questi passaggi dolorosi della sua vita "Ciascuno di noi porta dentro di sé ferite e cose a cui non riesce a dare spiegazione: poterle illuminare, poterle tirare fuori, affinché assumano contorni definiti e non rimangano mostri nel buio della nostra coscienza, serve a poterli affrontare. Ecco questo forse è accaduto di bello: è venuto alla luce quel buio, quel torbido. Quelleferite che avevo io ho potuto curarle". È molto interessante e importante questo passaggio del portare alla luce il buio dentro di noi affinché possa essere curato, molti di noi prendono il coraggio a quattro mani e decidono di intraprendere un lungo e, non poco, doloroso cammino di consapevolezza di se  stessi, riconoscendo, primo passo essenziale e per nulla scontato, che abbiamo un malessere, una sofferenza interiore, quindi di non potercela fare da soli e di aver bisogno di aiuto quindi cercando uno psicologo che ci sia guida e sostegno in questo percorso non facile, anche economicamente, ma alla fine quelle ferite sanguinanti portate alla luce devono essere curate in modo che non condizionino il nostro oggi e la nostra vita, presente e futura, e, onestamente, non sono psicologi e psichiatri a poterlo fare, ma solo il Signore, con la sua grazia e la sua misericordia e lo dico per esperienza. 

Alcuni momenti chiave della vita di Beatrice sono stati gli stessi della mia vita: il percorso catechetico dei Dieci Comandamenti e il pellegrinaggio a Medjugorje, poi, per lei, la decisione di fare il cammino neocatecumenale, mentre per me il cammino francescano e la Scuola di preghiera alle Tre Fontane di Roma (www.betmidrash.it), ma sono tante le realtà che la Chiesa offre per conoscere e seguire il Signore, affinché ognuno possa sentirsi a casa.

Io ho fatto 10 anni di analisi, cambiando diversi approcci e professionisti, un percorso doloroso e impegnativo, con tutte le resistenze e i meccanismi difensivi che mettiamo in atto per non soffrire, finendo per prolungare il dolore e rimanendovi incastrati dentro, alla fine avevo si una consapevolezza delle ferite e dei traumi, ma sapere, capire, non vuol dire guarire le ferite, le vedi, le conosci, le analizzi in ogni dettaglio, ma non smettono di sanguinare e di far male, finché il tocco della mano di Dio non le sana, solo allora si cicatrizzano e smettono di dilaniati il cuore e la vita, la cicatrice resta, quando la tocchi senti che c'è ma non ti fa più soffrire, questo l'ho vissuto e lo sperimento ancora, quando un dolore terribile e tanto temuto mi ha lacerato il cuore al punto che credevo di morire e di non farcela a superarlo, invece, solo grazie al Signore, non solo sono sopravvissuta, ce l'ho fatta ad accoglierlo e accettarlo, ma ho imparato a conviverci ed andare oltre, ritrovando un po', perché è storia recente, di serenità.

Molte persone, invece, per maggiore fragilità o superbia o malattia, vivono tutta la loro esistenza coltivando i mostri interiori, non vedendo e affrontando le proprie ferite, traumi, anzi negandoli con forza, vivendo come ombre o morti viventi, pesando, come nel caso in cui il buio diventa patologia mentale, gravemente anche sulla vita dei propri cari, preghiamo uniti per queste anime infelici e per le loro famiglie, affinché questo dolore non le schiacci ma possano portarlo con fede e speranza.

Consiglio a tutti la lettura di questo libro e di trarne spunti per la propria esistenza, vedere come Beatrice Fazi ha affrontato il suo buio e come ha incontrato il Signora, cosa l'ha aiutata, credo possa aiutare ciascuno di noi. A conclusione del post la partecipazione di Beatrice alla trasmissione bellissima di TV2000 "Beati Voi", che va in onda in prima serata il lunedì, i video sono due e sono presi da YouTube, buona visione e buon ascolto a tutti.






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