Estate indimenticabile o da dimenticare?


Eccomi ritornata sulle pagine di Petali di ciliegio... le energie sono poche e l'impegno con l'Arca di Noè è ancora fortissimo, non so quante mail di appelli avrò ricevuto, e continuo a ricevere, sicuramente oltre 500 ed ancora me ne restano da lavorare oltre 200, tutte di questo mese, per cui le pubblicazioni su questo blog saranno per il momento dal giovedì alla domenica.
Onestamente questo spazio mi è mancato molto, in quanto è il racconto della mia anima e della realtà che vedo attraverso le corde della mia sensibilità, gli animali questa estate hanno assorbito la mia attenzione con le loro storie di abbandono, maltrattamenti, investimenti, malattia e con gli orrori che si sono perpetuati nei cosiddetti "festival" di Yulin in Cina e BokNal in Corea del Sud, nonostante tutte le petizioni internazionali e gli sforzi per fermarli, ma pur senza scrivere non sono stata spettatrice indifferente di tutti gli avvenimenti che si sono susseguiti in questi ultimi mesi, al contrario li ho percepiti come frecce scagliate nel profondo del mio cuore, da qui la domanda che rivolgo a voi e a me stessa soprattutto come titolo di questo post.

I mesi estivi sono stati caratterizzati non solo dal caldo afoso più forte degli ultimi decenni, ma dai ripetuti sbarchi di migranti sulle nostre coste, dalla violenza e dal terrore portato avanti dall'Isis, dalla crescente povertà (di valori, lavoro, famiglia,...) nel nostro paese e nell'Europa, ma anche, come unico segno vero e tangibile di speranza, dai viaggi apostolici di Papa Francesco in Croazia, in America Latina e, recentemente, negli USA, dalla sua voce che con tenerezza e fermezza mette in evidenzia la realtà, annunciando la verità del Vangelo e la forza dell'amore, del dialogo, dell'accoglienza, del costruire sempre ponti e mai muri, della famiglia, del matrimonio, della speranza...

Pian piano affronterò tutte queste tematiche, ora vorrei soffermarmi sul flusso continuo di gente disperata in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla povertà,... al punto da pagare cifre non indifferenti a scafisti senza scrupoli per un passaggio in gommone di fortuna o in barconi fatiscenti, non solo senza i confort di un normale viaggio in mare, ma schiacciati l'un l'altro, senza cibo, acqua, senza poter sgranchire le gambe e senza la certezza di arrivare sani e salvi sulla terraferma.
All'inizio questa nuova forma di tratta umana della disperazione che, senza minimizzare le cause, certamente arricchisce chi organizza, senza il minimo interesse verso il bene di queste persone, anzi senza nemmeno considerarle persone, esseri umani, questi attraversamenti in mare, ha riguardato solo l'Italia, meta iniziale della "speranza", con l'Europa che è rimasta a guardare senza seriamente prendere provvedimenti sia per accogliere tutte queste persone sia per fermare gli scafisti e coloro che li muovono nelle tenebre, così come è rimasta a guardare, e rimane tuttora insieme agli USA e all'ONU, l'atroce genocidio in atto in Siria e le violenze dell'Isis e di Boko Haram in Africa, le inquietudini e instabilità in Libia, Iraq e Afghanistan, ma alla fine l'Europa si è scontrata con una migrazione di milioni di persone che, a piedi, in condizioni difficili, è entrata da ogni dove costringendo il mondo intero a fare i conti con le cause che l'hanno provocata e con il problema di accogliere e ridistribuire (termine veramente terribile parlando di esseri umani) tutte queste persone.
Una delle cose che mi ha colpito è che la maggior parte di migranti è diretta verso Germania e Nord Europa, l'Italia non è più considerata una meta per iniziare una nuova vita, ma un crocevia di passaggio, in effetti non sta offrendo molte possibilità nemmeno a chi ci vive, costringendo molti a cercare lavoro all'estero, come può garantire casa e lavoro ai migranti? 
Nonostante questo non può, come molti auspicano, smettere di soccorrere i migranti in mare e accoglierli come possibile, il Mediterraneo per troppi esseri umani è diventato una tomba e questo è motivo di vergogna per chi ha un cuore che batte nel petto ed una coscienza, e purtroppo tra questi molti bambini e con preoccupazione e amarezza ho colto nei social e sui media commenti di razzismo e intolleranza, a volte anche indifferenza e cinismo, da parte delle persone, certamente esasperate da condizioni di vita difficili, ma non certo giustificabili... è vero che la soluzione non è nell'accoglienza indiscriminata di tutti i migranti, ma nel risolvere le ragioni che costringono queste persone a fuggire, a separarsi dalla propria terra e dalla famiglia, ma nel frattempo non si può abbandonarli e fregarsene del loro destino... 
è anche vero che l'Europa, e l'Italia in modo specifico, non può concentrare le sue risorse soltanto nell'accogliere i migranti, ma ANCHE nel sostenere i suoi cittadini, non può aiutare i migranti e dimenticare i disabili, gli anziani, i malati, i poveri, le famiglie disagiate, i disoccupati,... perché questo non solo contribuisce a scaldare gli animi e a quelle scene pietose di intolleranza verso i migranti, ma esaspera le condizioni già precarie delle persone, che sembrano avere solo doveri e oneri, senza veder rispettati i propri diritti fondamentali e senza vedere servizi che funzionano davvero.

Tanto ancora ci sarebbe da dire e pian piano affronteremo tanti temi insieme, riprendiamo a camminare e condividere, aspetto anche i vostri contributi e commenti...
La risposta alla domanda del titolo del post per me è la prima, perché credo che si può imparare e ricevere cose preziose da ogni avvenimento che accade e che si vive, è stata per me un'estate molto difficile, pesante, impegnativa, prostrata dall'afa e dal dolore per gli animali, ma ho anche scoperto persone belle attraverso i social, ho scoperto perle preziose nel fango e, anche solo per questo, è stata un'estate indimenticabile.

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