Cleo, il mio angelo a quattro zampe


Fin da piccola avrei voluto tenere gatti e cani in casa, ma mia madre non era favorevole, così questo desiderio è rimasto nel fondo del cuore finché, come doni inaspettati, due gatte nere hanno fatto capolino in casa, in tempi diversi, come angeli a quattro zampe arrivati proprio nel momento giusto.
Kyoko è arrivata ad ottobre 1992, mio padre è mancato ad aprile dello stesso anno improvvisamente e in casa regnava un'atmosfera davvero pesante, ognuno di noi, io, mamma e i miei due fratelli minori, viveva il dolore di quella perdita a modo proprio, senza esternare, senza condividere e questo ha reso l'elaborazione del lutto molto più difficile. In estate mamma era andata fuori in campagna da suo fratello con mio fratello Andrea ed aveva visto Lilly, una gatta nera, partorire l'ennesima cucciolata e decise di portare a casa una micina, appena terminato il periodo di svezzamento, così ad ottobre Kyoko è entrata a far parte della nostra famiglia per 16 splendidi anni, portando una ventata di allegria, gioco, tenerezza e serenità che solo chi ha un amico a quattro zampe in casa può comprendere. Io le ho dato il nome, un nome giapponese in omaggio al paese che ho nel cuore, e mai avrei immaginato che si potesse amare tanto un batuffolo di pelo dallo sguardo magnetico, così come mai avrei pensato si potesse soffrire tanto quando viene a mancare, volando sul ponte dell'arcobaleno, come dicono i volontari, a gennaio del 2008.
Dopo aver perso Kyoko mi sono chiusa e non volevo più altri animali, il dolore della perdita di chi ami, che sia una persona cara o un amico a quattro zampe, è forte e, potendo scegliere, nessuno vorrebbe passare per quella strada, così dove crediamo di poter decidere, evitiamo la sofferenza.
Il dolore è parte integrante del cammino di ogni persona e non si può evitare, non solo, paradossalmente più cerchiamo di evitarlo, sfuggirlo, più ti lacera dentro, solo accettandolo, accogliendolo, affrontarlo, possiamo andare oltre e vivere la gioia. Quando chiudiamo la porta al dolore, chiudiamo fuori anche la vita, l'amore, la gioia e tutte quelle belle esperienze che nascono nell'incontro con l'altro e nella condivisione.

Presa la decisione di non prendere altri animali domestici, in fondo Kyoko era insostituibile, siamo andati avanti con la nostra vita, finché la malattia ha incrociato il mio cammino ed ho iniziato gradualmente una discesa, ero sempre stanca, con dolori forti e ho dovuto pian piano reimpostare la mia vita, riducendo l'orario di lavoro, la vita sociale ecc. Moralmente parlando ero molto provata, stavo perdendo forze e dovevo adattarmi ad un cambiamento di vita che non volevo e non era facile, la fede è sempre stata la mia ancora di salvezza ma provavo un senso di smarrimento, dal profondo del cuore arrivavano domande che non trovavano risposte e scavavano un solco enorme dentro, come quando entri in un labirinto e non trovi l'uscita.
Proprio nel momento in cui ho iniziato a peggiorare il giorno di Natale del 2009 è arrivata Cleo, grazie ad uno stratagemma di mio fratello Andrea. 
La storia di Cleo è simile a quella di tanti cuccioli abbandonati di cui pubblico gli appelli su L'Arca, è stata abbandonata a nemmeno 1 mese di vita a Pescia Fiorentina, in una notte di pioggia battente, proprio quando Emanuela, un'amica di mio fratello, stava camminando per la strada con lui ed ha visto, per puro miracolo, il riflesso del faro di una macchina brillare nei suoi occhietti e con un balzo istintivo è corsa e l'ha afferrata poco prima che fosse investita. Emanuela l'ha portata a casa sua, asciugata, riscaldata, rifocillata, fatta visitare ed accudita fino allo svezzamento, quando avrebbe cercato una famiglia per lei, cui ha dato il nome di Cleopatra.


Con la scusa di una sosta di passaggio per andare in una nuova famiglia che l'avrebbe accolta (che in realtà non c'era ancora!), mio fratello ha portato Cleo a casa il 25 dicembre 2009. Io mi ero fatta tutto un piano per proteggermi dall'affezionarmi a lei, sia perché era di passaggio, ma soprattutto perché non volevo soffrire, non l'avrei fatta entrare in camera, sarei stata poco con lei, ecc...
E' stato tutto inutile, Cleo ha sbaragliato le mie difese, ha deciso subito e si è impuntata che non solo doveva entrare in camera mia, ma prenderne possesso come dimora fissa e stare sempre appiccicata a me, come amo ripeterle ora,  mi ha scelta, ha deciso che la nostra era casa sua e che doveva restare sempre con me ed io non ho più potuto, né voluto, mandarla via.

I gatti hanno comportamenti, caratteristiche e abitudini che variano a seconda delle razze e che gli esperti hanno identificato e descritto, ma ogni gatto, ogni animale, è una storia a sé, pur essendo nera, di razza Europea, a pelo semi lungo come Kyoko, da subito Cleo ha mostrato di essere tutta un'altra storia: Kyoko era forastica, indipendente, coccolona a modo suo e quando lo decideva lei, una carezza ed un bacino si, due sono troppi, vicina ma desiderosa del suo spazio, aveva i suoi tempi, mangiava solo cibo umido e miagolava pochissimo... 
Cleo è una "chiacchierona", miagola spesso, è molto fisica, sta sempre addosso, coccolona, sempre alla ricerca di contatto, carezze, bacini, ti segue dappertutto a distanza ravvicinata, al punto che devi stare attento a non calpestarla (da qui la decisione di metterle un collarino col campanellino), vuole che l'accompagni a mangiare, all'inizio voleva che rimanessi per tutto il pasto (forse perché tra gatto e cagnolini c'era l'assalto alle ciotole nella prima casa!), pian piano l'ho educata a mangiare da sola, insomma tutta un'altra gatta, un altro rapporto, un nuovo amore...

Cleo non ha ricevuto l'imprinting e le cure di mamma gatta, in casa a quel tempo c'era un allevamento di barboncini toy e un gatto maschio, Mozart, e lei ha subito più l'influenza dei cagnolini, il suo istinto più che graffiare è mordere, mi segue ovunque, sempre, dove sto io sta lei, ama giocare con la pallina e te la riporta in bocca perché la ritiri e lei la rincorre, è una lupacchiotta affamata (da piccina, prima che la trovassero ha sofferto fame e sete!) che mangia in più tempi e solo cibo secco, una curiosona che scruta tutto e si infila dappertutto, che dorme con me e si fa spazio spingendomi con le zampone per mettersi comoda, che mi ha abituato a dormire in posizioni anomale per stare sempre vicina, una presenza calda e rassicurante e tante altre peculiarità che la distinguono e la rendono la gattona speciale che è...
Cleo rappresenta uno stimolo continuo per me, mi fa ridere, mi emoziona, quando sono triste o piango lei arriva e mi si piazza sopra e con la testolina preme sulla guancia guardandomi con quegli occhioni profondi che esprimono più di mille parole, poi mette la sua zampa sulla mia e fa le fusa... Cleo mi ha riaperto il cuore, mi colma di tenerezza ed affetto, mi accompagna nel mio percorso quotidiano, nella malattia, nei giorni buoni ed in quelli difficili, è un sostegno incredibile ed inaspettato, un concentrato di allegria, un dono che non ho chiesto, che non volevo e che, per poco, rifiutavo, un piccolo angelo che fa la differenza nei miei giorni sempre tra quattro pareti...

A volte mi fermo a pensare a come il Signore abbia scelto e salvato Cleo da morte certa e l'abbia condotta fino a me in quel modo e in quel preciso momento in cui stavo cedendo sotto il peso della malattia e di tutto quello che stava cambiando nella mia vita, e che sarebbe cambiato, non chiudiamo mai il cuore e la mente a quei doni che arrivano inaspettati e per vie inimmaginabili, fosse anche solo un amico a quattro zampe, perché proprio quelli ti cambiano la vita o portano la gioia vera, la pienezza, i doni più grandi nella mia vita sono stati quelli che non ho mai chiesto né desiderato, quelli verso cui ho pure protestato tentando di rifiutarli per paura, ebbene proprio quelli li porto nel cuore come tracce indelebili.

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