L'amore di Totò per i cani, un esempio da imitare


Molti sono i personaggi famosi che amano gli animali e li difendono attivamente come testimonial o in forma privata e vorrei dedicare loro spazio come esempi da imitare, inizio dal famosissimo e amato attore, il principe Antonio de Curtis, in arte Totò, che aveva un amore speciale per i cani, dedicando una poesia al suo cane Dick, pastore alsaziano, ex cane poliziotto, in napoletano (la potete leggere nel primo link della fonte del post).
Oltre che attore eccezionale, uomo dalla simpatia immediata e molto generoso, che aveva a cuore anche la sorte degli amici a quattro zampe, che visitava e sosteneva regolarmente e che decise, nel 1965, fece costruire a Roma l'Ospizio dei trovatelli, un canile moderno e attrezzato per accogliere tanti cani abbandonati, che non amava sentir chiamare randagi e che visitava regolarmente ricevendo le feste e l'affetto dei suoi beneficiati. Totò si faceva accompagnare a visitarli anche quando era quasi completamente cieco e non poteva vedere i "suoi" cani, che considerava angeli inviati a rendere più felice la vita dell'uomo, li definiva quella cosa a metà strada tra un angelo e un bambino e verso loro nutriva maggiore rispetto e stima di quelle che provava per gli uomini e ne descrive bene le ragioni nell'intervista che gli fece Oriana Fallaci (di cui trovate un passaggio nel secondo link della fonte del post), in quanto per quanto vengano maltrattati, abbandonati o trascurati, i cani non smettono mai di amare l'uomo, cosa che confermo e che verifico in tutti gli appelli de L'Arca.
A conclusione del post un breve video sull'intervista di Totò in riferimento al suo amore per i cani.

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