Campagna "Viverla Tutta" 2016

(Fonte immagine e post https://www.viverlatutta.it/Home.aspx)

Mentre curiosavo tra le associazioni che si occupano di Fibromialgia ho trovato questo interessantissimo progetto a cui, avendolo trovato prima, forse mi sarebbe piaciuto partecipare, ora il tempo e la salute non sono dalla mia, ma lo presento sia come proposta sia come strumento per affrontare la malattia.
Non è la prima volta che sento parlare di Medicina Narrativa, ma sono passati diversi anni ed ho avuto un tuffo al cuore di ricordi... La malattia non è un evento solo fisico e limitato al corpo, ma coinvolge la persona a 360° influenzando, con gradazioni e intensità diverse da persona a persona, da patologia a patologia, tutti gli aspetti della vita: lavoro, affetti, vita sociale, progetti,... arrivando anche ad interpellare domande più profonde, che riguardano la fede e il senso stesso della vita, a volte mettendo tutto in discussione, altre modificando le direzioni e le esperienze, altre ancora come un vero e proprio spartiacque tra la vita prima e dopo la malattia, quindi è un evento che abbraccia interamente la persona e che l'accompagna per periodi di tempo brevi o lunghi, ma sicuramente tocca nel profondo.
Un pò tutti, credo, abbiamo fatto l'esperienza di un dialogo a cuore aperto con qualcuno (familiare, amico, terapeuta...), in cui solo parlare della realtà malattia abbia portato un beneficio, alleggerendo in qualche modo il fardello quotidiano e quella solitudine che troppo spesso accompagna la malattia, specialmente quella a lungo termine e/o inguaribile, quando la vita viene messa sotto sopra e il corpo cambia progressivamente al punto che non lo riconosci e fatichi a sentirlo tuo, ad accettarlo, e ciò si aggrava quando soffri anche fisicamente, oltre che psicologicamente, e non trovi soluzione e comprensione, perché è un'esperienza tua, personale, intima e diversa.
La narrazione, scritta e/o verbale, dell'esperienza malattia può aiutare a rimettere insieme i pezzi di un'esistenza che si percepisce inevitabilmente diversa, con perdite più o meno importanti e cambiamenti inevitabili che si fatica ad accettare e comprendere, ebbene solo il fatto di scrivere raccontando il vissuto personale di malattia o di assistenza ad un proprio caro ammalato, oppure di narrarlo verbalmente ad un ascoltatore attento, magari professionale, è stato visto che porta un beneficio psicologico al paziente che da valore e senso a quello che sta vivendo e che sta incidendo fortemente sulla sua vita e che, non raccontato, peserebbe come un macigno doppio sulla propria anima.
Il beneficio dello scrivere lo posso testimoniare personalmente, fin da bambina scrivevo pagine e pagine di diario mettendo nero su bianco quanto stavo vivendo e provando in quel momento e mi faceva sentire meglio, ancora oggi è così, lo testimonia anche la decisione di aprire un blog, anzi due, per cui propongo e sostengo questo progetto Viverla tutta 2016. Il progetto è giunto alla sua sesta edizione e nasce per valorizzare l'importanza del racconto e della condivisione delle testimonianze di malattia, è attivo dal 6 aprile al 5 giugno 2016 ed è stato presentato come Strumenti per raccontarsi ed altri ancora, promosso dalla Pfizer, una casa farmaceutica, in collaborazione con la Scuola Holden, con i giovani studenti di Storytelling & Performing Arts, che insieme ai docenti della scuola ed agli esperti di narrativa, comunicazione e medicina dell'Osservatorio Medicina Narrativa Italia (OMNI) e del Centro Nazionale Malattie Rare dell'Istituto Superiore di Sanità, oltre che del rappresentante Pfizer, formeranno una commissione di valutazione dei lavori inviati entro e non oltre il 5 giugno (nel link troverete le informazioni e le modalità), previa iscrizione, al sito https://www.viverlatutta.it/Home.aspx e rielaborati, nel rispetto dell'autenticità del messaggio e della sensibilità dell'autore, dagli studenti per poi sottoporli alla commissione che sceglierà 20 storie che verranno poi pubblicate su un libro e daranno voce e spazio al dolore personale di ciascuna di esse.

Chiunque fosse interessato a partecipare o voglia proporlo a qualche proprio familiare o amico, visiti il sito e diffonda l'idea perché il tempo è poco davvero, comunque io invito a scrivere, raccontarsi in un video, ad uscire fuori e dare voce al dolore, soprattutto quello inascoltato, non considerato, così come consiglio a tutti i malati di adottare un animale, perché, per esperienza personale concreta, testimonio il beneficio della Pet Therapy, nel caso di disabilità fisiche e mentali sarebbe preferibile l'aiuto di un cane addestrato per l'assistenza specifica di cui ha bisogno il bambino/il giovane/l'adulto, ma vi cambierà la vita in meglio, se non altro vi aiuterà a vivere meglio la quotidianità con la malattia. Ogni persona è una storia a sé, quello che va bene per me può non servire a te, quindi ascoltatevi e cercate voi quello strumento, quell'attività, che vi aiuta a sentirvi meglio, io amo scrivere, c'è chi ama e si rilassa dipingendo, disegnando, leggendo, facendo equitazione, ecc... gli esempi possono esseri tantissimi, cercate quello che si sposa con la vostra personalità e non lasciate che la malattia vi rubi vita e giorni, opportunità, istanti preziosi che non ritorneranno.
Buona vita a tutti....

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