Ci sono...grazie...

(immagine presa dal web)

Cari amici eccomi di nuovo qui, vi ho lasciato durante le feste natalizie convinta di ritrovarvi nell'anno successivo appena iniziato e, invece, sono stata trattenuta e sono passati due mesi...
Come vi ho anticipato la mia condizione peggiora e non mi è possibile programmare quando il blog sarà aggiornato, ma non mi aspettavo di dovermi fermare subito e per due mesi... ma non mi aspettavo nemmeno che il blog avrebbe avuto così tante visualizzazioni, non ho condiviso nulla e pensavo sarebbe rimasto fermo come me invece grazie a voi continua la sua strada, indipendentemente da me...
Prima di Natale alla mia condizione aggiornata con catetere vescicale a permanenza ho preso, come tantissimi italiani e non, il virus dell'influenza, veramente aggressivo ed insidioso, puro subdolo, perché credi di averlo superato e lui si ripresenta con un altro colpo... ho avuto ben 5 attacchi, prima la forma bronchiale con febbre altra e tosse da squarciarti il petto, poi la forma gastrointestinale con vomito e diarrea, quindi ancora raffreddore e febbre alta, ecc... fino alla settimana scorsa, accanto ho avuto infezioni delle vie urinarie, per cui ho fatto ripetuti cicli di antibiotico e tachipirina, che mi hanno davvero dato il colpo di grazia, uno straccio vecchio aveva più energie di me, senza contare i soliti due compagni di vita inseparabili: astenia e dolore... insomma ho ripreso in mano il computer solo oggi (ieri ndr) e riprendiamo questo cammino fatto di piccoli passi verso il domani, senza controllare e programmare nulla, "si recita a soggetto" come dice mia madre, un altra versione del "come viene si racconta".
Questo spazio mi è mancato molto, mi è mancata la tastiera e le dita che vi scorrono sopra come una danza di cui conosci i passi, ovvero le lettere senza bisogno di guardare dove sono, ma non la musica, ovvero ciò che uscirà fuori dall'incontro con quei passi... mi è mancato riflettere a voce alta con voi su tantissimi avvenimenti e temi che si sono susseguiti dall'estate scorsa e di cui non ho avuto ancora modo di parlare... mi è mancato scrivere liberamente seguendo solo le indicazioni del cuore...
Appena potevo ed ero in condizioni prendevo in mano il cellulare, il tablet è diventato troppo pesante da tenere e l'ho regalato a mio fratello che ha rotto il suo, ma solo per scrivere a qualche amico o condividere gli appelli di adozione degli animali (anche L'Arca di Noè è stata ferma in questi mesi), le mie spine nel cuore, per loro vorrei essere più forte fisicamente, più in salute, ricca quanto Berlusconi per costruire rifugi sicuri (nella testa quanti progetti dettagliati e... impossibili) da nord a sud, per le adozioni a distanza delle creature malate, maltrattate, in strada, in pensione...., per salvare quelli nelle liste di soppressione nelle perrere spagnole, croate, bosniache, e ovunque, per pagare i debiti delle volontarie per le sterilizzazioni e per le cure veterinarie, per le emergenze che sono quotidiane e sempre più frequenti e gravi e per fare tante altre cose belle pure per gli umani in difficoltà, ma ahimè non ho nemmeno 1 euro per cui devo rassegnarmi a portare il peso di questa terribile impotenza che ti lacera il cuore e che ti fa pregare Dio e gli uomini di intervenire continuamente.... l'impotenza di assistere e non poter fare nulla, oltre condividere (e non è poco, eppure molti umani nemmeno questo poco fanno...), nemmeno pubblicarli sul blog, ma esserci comunque, solo per dire ad ognuna di queste creature solo col cuore "io ci sono, tu sei importante per me, io non me ne vado, io non mi volto dall'altra parte, io non passo oltre indifferente, io non sono come quegli inumani crudeli che ti hanno fatto del male....", se ci pensate, le stesse cose che vorremmo sentirci dire quando stiamo male, quando siamo soli, quando attraversiamo periodi difficili, quando siamo in un letto deboli e stremati, quando non ce la facciamo più, quando arrivare a domani sembra una fatica enorme, quando sembra sempre troppo distante...
Il cammino di Petali di ciliegio continua come è iniziato, senza sapere come, dove, quando e perché, esattamente come il Signore mi e ci indicherà, continuate a camminare con me, abbiamo tanto da condividere e su cui confrontarci liberamente, il cammino della vita è duro senza il minimo dubbio, ma affrontarlo insieme un passo alla volta è meglio che da soli, ricordiamo che, seppure a volte sembra proprio così, non siamo mai soli, abbiamo un Padre che non è né lontano, né indifferente, né sordo, né troppo impegnato in altro e tutti i no di cui ci riempiamo la testa per non fargli spazio nella nostra vita. 
Io sono qui e vi ringrazio per ogni passo fatto sino ad oggi e per quelli che condivideremo ancora, da pochi giorni ho compiuto 44 anni ed è stato un compleanno semplice, tranquillo, ma sereno e grato per ogni attimo di questi anni che sono la mia vita e che mi hanno portato ad essere quella che sono, sempre più chi sono, oltre le immagini e le illusioni che umanamente proiettiamo sulla vita, perdendo di vista la persona che, in effetti, dobbiamo imparare a conoscere ed amare veramente, compito molto più arduo di quanto pensiamo... noi proiettiamo tutto fuori dalla testa e da quello che sentiamo, ma in realtà se non siamo pienamente noi stessi e non ci amiamo davvero, difficilmente sapremo amare gli altri e lasciarci amare, ho capito che nasciamo per amore e per amare, il resto è il frutto di questi due movimenti: da Dio a noi e da noi verso gli altri, Dio ci ama e ci rende capaci di amare noi stessi e gli altri, ciò che viviamo e facciamo ci insegna ad amare e le azioni traducono questo amore verso gli altri. Come è scritto sulla tomba di Chiara Corbella Petrillo e dei primi due bimbi avuti con il marito Enrico "L'importante nella vita non è fare qualcosa, ma nascere e lasciarsi amare", l'amore è il compimento pieno della vita, ma vorrei ancora dirlo con le parole di Chiara, lo sapete per me è una luce nel cuore, conoscere lei ed Enrico mi ha cambiato realmente la vita, ho smesso di piangere, o meglio non di commuovermi e versare lacrime di sofferenza, gioia, sorpresa, ecc ma di quel piangersi addosso ripetendo come un rosario tutti i problemi e le cose della vita che non sono andate come avrei voluto, come avevo pensato, desiderato (e se non sono andate così è perché proprio così doveva essere, un bene, non una disgrazia, chi mi dà la garanzia che se quelle cose fossero andate come volevo sarei stata felice? nessuno, anzi probabilmente sarebbe il bello sarebbe durato come il fuoco di un cerino...), ho smesso di essere arrabbiata con tutti, con Dio, con la mia famiglia, con le persone, con chi mi ha fatto del male, con chi mi ha tradito, deluso e abbandonato, e, soprattutto, con me stessa ed ho iniziato a vivere la mia vita proiettata solo nell'oggi, esattamente come si presenta, senza più essere angosciata dal passato e dal futuro, ma solo oggi, anche per sopravvivenza, non ho energie da sprecare per ieri e per domani, ne ho appena sufficienti per oggi. Enrico e Chiara sono strumenti di Dio e mi hanno cambiato il cuore, sono più grande di loro, ma mi considero anche io loro "figlia" spirituale, la mia vita è cambiata e chi mi conosce e frequenta ha potuto vederlo meglio di me, per questo posso dire di essere felice anche se non ho beni materiali, certezze, salute... più felice ora di prima pur senza ragioni apparenti perché nel cuore ho l'amore, per la mia famiglia, per gli amici, per gli animali, per la vita... allora, nell'invitarvi ancora a leggere il libro "Siamo nati e non moriremo mai più" ed a visitare quel sostegno di grazia che è il sito di Chiara http://www.chiaracorbellapetrillo.it/home/, vi riporto un estratto della bellissima lettera che Chiara ha scritto a suo figlio Francesco, che vive qui sulla terra con il papà, mentre lei attende in cielo con Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, una famiglia apparentemente separata, ma più unita di tante che lo sono solo fisicamente: "Per quel poco che ho capito in questi anni posso solo dirti che l'Amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d'amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l'amore vero di Dio. Lo scopo della nostra vita è amare ed essere pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti. L'amore ti consuma ma è bello morire consumati proprio come una candela che si spegne solo quando ha raggiunto il suo scopo. Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la vedrai in funzione della vita eterna".
Tutto questo Chiara non lo ha scritto tanto per, lo ha vissuto nella sua vita e lo ha testimoniato con tutto il suo corpo, con tutta la sua anima e lo ha lasciato come traccia, come indicazione di vita per suo figlio, sapeva che non avrebbe fisicamente camminato con lui e voleva come madre dargli il consiglio più importante da seguire ogni giorno... e non solo a lui, lo ha lasciato anche a tutti noi, decidere se seguirlo o meno sta a ciascuno di noi, non sbagliamo scelta e viviamola subito, oggi, in questo cammino quaresimale appena iniziato e nel cammino della vita.

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