Animali..Questi sconosciuti

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Fratelli amate le bestie: Dio ha dato loro il principio del pensiero e la gioia pacifica. Non tormentatele, non turbatele, non togliete loro la gioia, non opponetevi all'intento di Dio. Uomo non innalzarti sugli animali.  F. Dostoevskij

Mi ha colpito una storia. Una storia che ricorda  libro della Giungla', in versione moderna, poiché ha per protagonista una bimba  di 8 anni trovata poco tempo faai margini della giungla indiana in compagnia di alcune scimmie. La bambina era stata abbandonata da piccola e di certo c'è che ha vissuto lontano dalla civiltà per anni, allo stato brado come un qualsiasi animale selvatico. Una volta ritrovata da chi pattugliava quella zona della foresta, ci si è accorti che non parlava ma emetteva suoni gutturali e assumeva una postura a quattro zampe invece che eretta. Di fronte a un piatto di cibo non usava mani, bensì la bocca, esattamente come un animale. I medici hanno constatato che la moderna Mowgly era stata evidentemente allevata dalle scimmie, perdendo così quelle caratteristiche comportamentali proprie della specie di appartenenza.
E' una storia che fa riflettere sulla questione 'animali' e sul nostro rapporto con loro. In fondo come appartenenti alla specie Homo Sapiens siamo a tutti gli effetti animali anche noi, animali tra gli animali. Il punto è che per habitus mentale l'essere umano ha sempre posto se stesso al centro del mondo, costruendolo e interpretandolo a propria misura. Al massimo si è spinto ad indagare il comportamento e la natura degli esseri la cui organizzazione più gli ricordava la propria soprattutto in merito alla manifestazione di fenomeni psichici : intelligenza e stati emotivi in primis.
In fondo se abbandonati da piccoli in una foresta, fatta salva la sopravvivenza, pure noi avremmo seri problemi di linguaggio dopo anni di vita allo stato selvatico, ed essendo animali sociali, faremmo gruppo coi nostri parenti più prossimi, come le scimmie antropomorfe. Eppure da bravi esseri civilizzati le scimmie antropomorfe, che sono geneticamente, ma anche psichicamente più simili a noi, le mettiamo negli zoo, le usiamo per fare esperimenti, le torturiamo e le sfruttiamo senza ritegno.
Le scimmie antropomorfe sanno utilizzare uno strumento come una pietra per compiere azioni precise , tipo aprire un frutto e sanno riconoscersi allo specchio. Sono capaci di consapevolezza e autoriconoscimento. Così come i delfini. Hanno quindi coscienza. L'ultima frontiera dell'etologia cerca proprio di comprendere questi meccanismi. Negli esseri umani questo è facile, negli animali il tutto diventa estremamente complicato perché non parlano. Eppure gli animali hanno loro sistemi di comunicazione, a noi sconosciuti. Molti di essi hanno facoltà psichiche complesse che gli permettono di percepire, di agire, di apprendere, di ricordare. Moltissimi hanno sistemi sociali avanzati, tipo le api, o le formiche. Altri, hanno particolari capacità di organizzazione, come gli elefanti, i quali addirittura sono in grado di provare il sentimento del lutto. Altri ancora hanno sistemi di interazione che ci rimangono ignoti, tipo gli stormi di uccelli che si dispongono in un certo modo e si coordinano non si sa come , come fossero un corpo unico. La verità è che degli animali sappiamo veramente poco. Abbiamo costruito modelli di intelligenza basati sul QI che escludono così altre specie, solo per nostra mera convenienza. Eppure gli animali non umani hanno capacità sorprendenti. E la stragrande maggior parte di loro, quantomeno quelli dotati di un sistema nervoso sono esseri senzienti, in grado cioè di sentire gli stimoli della fame e della sete, ma anche le emozioni: il dolore, la gioia, la paura. Queste emozioni non sono prerogativa della specie umana, bensì di tantissime specie animali. Non serve osservare uno scimpanzé per capirlo, basta avere a che fare con un cane, un gatto,o un cavallo, che non saranno in grado di riconoscersi allo specchio (o forse si?!) ma di sicuro sono in grado di provare emozioni complesse. E sentimenti. Viene da chiedersi: sono così diversi in fondo da noi? E laddove lo siano, hanno davvero qualcosa in meno rispetto a noi? Sapremmo fare noi ciò che a loro viene naturale? O forse ogni specie ha caratteristiche proprie che noi stupidamente cataloghiamo come inferiori (solo perché usiamo criteri costruiti a nostra misura)?  Ma soprattutto che diritto abbiamo di usare crudeltà nei loro confronti?

Commenti

  1. Davvero molto interessante il tuo articolo Tatiana, un'analisi seria e approfondita che fa sicuramente riflettere...

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  2. Grazie Maria Laura, lieta di sapere che hai trovato il post interessante

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  3. Interessantissimo pezzo e parole sante soprattutto alla fine "...stupidamente classifichiamo..." la nostra ignoranza parte dalle basi e dall'egoismo di volerci credere superiori, la verità è che forse noi senza animali faremmo troppa fatica a vivere mentre loro senza di noi vivrebbero tranquillamente (leggi di natura escluse ovviamente) ;-)

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    1. Mi fa grande piacere tu abbia apprezzato il pezzo. Per il resto..concordo! 😉

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