Lei è qui con noi, per noi... ascoltiamola...

(Il monte della croce, Kricevac, immagine presa dal web)

Ho scritto diversi post su Medjugorje, in particolar modo due per raccontare la mia esperienza
https://petalidiciliegiosperanza.blogspot.it/2014/03/medjugorje-alla-scuola-della-regina_12.html), ma in questi giorni torno a farlo perché mi hanno molto colpito le parole dell'inviato speciale di Papa Francesco proprio nella parrocchia di Medjugorje, S.E. Mons. Henryk Hoser, Arcivescovo polacco di Varsavia Praga, in occasione sia della prima omelia sia dell'incontro coi giornalisti. Quando ho saputo di questa decisione di Papa Francesco sono rimasta piacevolmente sorpresa, tre anni e mezzo fa è stata costituita una Commissione internazionale speciale, guidata dal Cardinale Ruini, che sta studiando quanto accade a Medjugorje da 36 anni, per cui, all'inizio, non capivo la motivazione di questo invio, anche se ho provato gioia, poi ho capito che il Papa non può recarsi personalmente a Medjugorje finché le apparizioni non vengono riconosciute dalla Chiesa e una sua visita ufficiale, o non, avrebbe questo significato, così ha inviato qualcuno che possa essere i suoi occhi e le sue orecchie e possa valutare la vita della parrocchia e l'attività pastorale.
La missione di Mons. Henryk Hoser è distinta dai lavori della Commissione, non ha letto nemmeno le loro relazioni, proprio perché, credo, nulla possa influenzare il suo giudizio e il suo rapporto al Papa. Sul sito ufficiale della Parrocchia di Medjugorje, http://www.medjugorje.hr/it/, che vi invito a salvare tra i vostri link preferiti e su cui potrete seguire tutti le attività della Parrocchia e, soprattutto, seguire in streaming il programma pomeridiano e serale di preghiera con la traduzione simultanea in diverse lingue (trovate gli orari nel seguente link http://www.medjugorje.hr/it/fenomeno-di-medjugorje/programma-di-preghiera/), potrete trovare tutte le informazioni sull'intensa attività pastorale condotto dai frati francescani, anche se vi segnalerò, nel prossimo post, quelle principali, ma ora vorrei riportarvi e riflettere con voi sulle parole dell'arcivescovo polacco, inviato speciale della Santa Sede, missione affidatagli da Papa Francesco l'11 febbraio per approfondire la vita pastorale della Parrocchia e comprendere le esigenze dei parrocchiani, dei fedeli e dei molti pellegrini che ogni anno si recano a Medjugorje.

Il 29 aprile Mons. Hoser è arrivato a Medjugorje, dopo aver visitato Mostar e Sarajevo, accompagnato da far Miljenko Steko, Provinciale dei Frati Minori della Provincia Francescana dell'Erzegovina, un frate di cui ho apprezzato personalmente i carismi della parola e che stimo molto, ha vissuto anni a Medjugorje, prima della nomina a Provinciale, i frati cambiano ciclicamente e Medjugorje non fa eccezione, dei frati che conoscevo è rimasto solo l'attuale parroco, fra Marinko Sakota, che con la parrocchia e le suore francescane, ha accolto e dato il benvenuto a Mons. Hoser, il quale, dopo i saluti e le parole di ringraziamento, come prima cosa è rimasto in preghiera silenziosa e personale nella chiesa di San Giacomo, bellissima, centro della vita parrocchiale, ma direi anche della vita generale, di Medjugorje. Il 1 aprile 2017 Mons. Hoser ha celebrato la sua prima messa nella Parrocchia (cliccando troverete l'omelia completa), era la Quinta Domenica di Quaresima e il Vangelo quello della risurrezione di Lazzaro (Vangelo di Giovanni 11, 1-45) operata da Gesù, preceduta da quelle splendide parole che hanno significato tanto e significano ancora molto nella mia vita < Gesù le disse:" Io sono la Risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo? >, una domanda che Gesù rivolge a ciascuno di noi, Egli non impone la grazia e la salvezza a nessuno, non schiaccia la libertà delle persone, non obbliga, non costringe, propone e attende quello che spera, per il nostro bene, essere un si.
Dopo aver approfondito il tema della Risurrezione di Gesù attraverso tre prospettive, storica (noi sappiamo che Gesù Cristo, Figlio di Dio e dell'uomo, è vissuto su questa terra), liturgica (spiritualità del tempo di Quaresima che culmina nella Settimana Santa) e della nostra vita (Noi viviamo per la risurrezione e camminiamo verso di essa: noi attraversiamo la morte per venire risuscitati. Il fine ultimo della nostra vita terrena è la risurrezione), Mons. Hoser ha parlato della conversione e della fede e della figura che ha accompagnato Gesù in tutta la sua vita, fino a sotto la Croce e che, nello stesso modo, accompagna anche la nostra vita: la Santa Vergine Maria, la Madre di Dio, e cito testualmente, Lei gli sta vicino, lei soffre con lui, sperimenta la sua impotenza. San Giovanni Paolo II parlava della sua fede "particolarmente difficile". Noi spesso la chiamiamo "Vergine dei Sette Dolori", ed è evidente che la sua vita è stata punteggiata di sofferenza e dolore. Ed ora la sua passione, la sua sofferenza cresce con quella di Cristo, fino ai piedi della croce. Facendo la Via Crucis, nella Quarta Stazione, noi vediamo che Maria incontra suo Figlio. Poi il Vangelo ci dice che è stata testimone oculare della sua morte terribile sulla croce. Lei ha preso tra le braccia il corpo massacrato di suo Figlio. Poi, secondo quanto dice la tradizione cristiana, è stata la prima ad aver incontrato il Dio Risorto, Gesù Risorto, prima ancora di Maria Maddalena. Dunque, nella prospettiva della nostra vita, della vita di ciascuno di noi, nella prospettiva della risurrezione, lei c'è! Ci accompagna, ci segue, partecipa alle nostre sofferenze ed alla nostra passione, se noi l'affrontiamo nella prospettiva di Dio. Lei cerca il modo di salvarci, di condurci alla conversione. Dobbiamo sentire la sua presenza spirituale... Lei è dovunque ed il suo culto è ovunque autorizzato. Noi la ringraziamo e le diciamo grazie per la sua costante presenza accanto a ciascuno di noi.>. 



A Medjugorje Maria è invocata come Regina della Pace e non è un caso, le apparizioni sono iniziate prima della grave, terribile e dolorosa guerra dei Balcani, quindi proprio nella terra dell'ex Jugoslavia dove si trova Medjugorje, poi la pace è miracolosamente "scoppiata", ma è sempre più minacciata nel mondo intero, nel Medio Oriente, sempre insanguinato, nei paesi dell'Africa ed ora con la pericolosa situazione di gelo tra USA e Corea del Nord, con la minaccia di un conflitto mondiale e del nucleare, per non parlare degli attentati terroristici, insomma il primo vero e profondo bisogno di questo mondo è proprio la pace. 
Ritorniamo all'omelia di Mons. Hoser, ha parlato anche della pace e della sua lunga esperienza nella difficile terra del Ruanda, dove ha trascorso moltissimi anni, al punto che la sua lingua è diventata il francese e la usa nelle circostanze ufficiali, come a Medjugorje < La pace è minacciata nel mondo intero: il Santo Padre Francesco ha detto che la terza guerra mondiale "a pezzi" c'è già! Queste sono le guerre più terribili, le guerre civili, quelle tra gli abitanti di uno stesso paese. Miei cari fratelli e sorelle, io ho vissuto in Ruanda, in Africa, per ventuno anni. Nel 1982 vi sono state là delle apparizioni della Santa Vergine Maria (a Kibeho), nelle quali Ella, circa dieci anni prima che avvenisse, ha predetto il genocidio in Ruanda. A quel tempo nessuno capiva nulla di quel messaggio. Quello è stato un genocidio che ha poi causato un milione di vittime in tre mesi. Le apparizioni della Santa Vergine là sono già state riconosciute. Lei là si è presentata come "Madre della Parola, Madre del Verbo eterno", anche in prospettiva di una mancanza di pace. Dunque questo culto, che qui è così intenso, è estremamente importante e necessario per il mondo intero. Preghiamo per la pace, perché oggi le forze distruttrici sono immense: il commercio delle armi non smette di crescere, i giovani sono in lotta, le famiglie sono in lotta, la società è in lotta. Ci occorre un intervento del Cielo, e la presenza della Santa Vergine è uno di questi interventi. E' un'iniziativa di Dio. Io vorrei dunque incoraggiarvi e confortarvi, in quanto Inviato Speciale del Papa: propagate nel mondo intero la pace, per mezzo della conversione del cuore. Il più grande miracolo di Medjugorje sono i confessionali che sono qui. Il Sacramento del Perdono e della Misericordia è un Sacramento di risurrezione. Ringrazio tutti i preti che vengono qui a confessare, come oggi una cinquantina di preti a servizio del popolo. Ho lavorato per molti anni in paesi dell'Occidente: Belgio, Francia... E vi dico che la Confessione individuale non esiste più, salvo qualche singola eccezione. Il mondo si sta inaridendo, i cuori si stanno chiudendo, il male sta aumentando ed i conflitti si stanno moltiplicando: dobbiamo essere, dunque, apostoli della buona novella della conversione e della pace nel mondo. Qui ho sentito quelle parole secondo cui quelli che non credono sono coloro che non hanno ancora percepito l'amore di Dio. Infatti, chi tocca l'amore di Dio e la sua misericordia, non può resistervi. Noi siamo, dunque, testimoni di ciò che salva le vite, di ciò che salva il mondo. >.

Le parole di Mons. Hoser sono vere e molto profonde, hanno evidenziato una situazione che già conoscevo, ma quando ha detto che in Europa la Confessione individuale non esiste più e, nell'incontro con i giornalisti, nemmeno l'Adorazione Eucaristica mi è preso un colpo, l'Europa cristiana ha smarrito la fede, le chiese sono semi deserte, le nuove vocazioni poche, e pure i Sacramenti vengono messi in angolo, perché? L'Europa non solo ha perso la fede, ma anche quelli che una volta erano i valori fondamentali, che il Papa emerito Benedetto XVI ha giustamente definito non negoziabili, su cui tornerò a breve, ovvero di cui non si deve e non si può fare a meno: vita, matrimonio, famiglia... ed anche il rispetto verso le donne, gli anziani, i bambini è venuto meno, ora i ladri d'appartamento uccidono, seviziano, non importa se davanti hanno un ottantenne, una donna di mezza età, un bambino, picchiano e uccidono, non si limitano a portare via gli oggetti materiali, ma rubano la vita e portano via brutalmente anche gli amici a quattro zampe che trovano, rubando tre volte tanto la vita delle vittime, infischiandosene della disperazione che si lasciano dietro.
Veramente la situazione attuale del mondo e dell'Europa in particolare è terribile e abbiamo bisogno di Medjugorje, riprendo le parole di Mons. Hoser, stavolta dall'incontro con i giornalisti 
< Comunemente si dice che Medjugorje è un luogo di culto mariano, ed è vero, ma, se andiamo in profondità, vediamo che a Medjugorje il culto è essenzialmente Cristo centrico, perché ha al centro la celebrazione dell'Eucaristia, la trasmissione della Parola di Dio e l'Adorazione del Santissimo Sacramento, durante la quale si scopre che esso è la presenza reale di Gesù Cristo, nella sua divinità ed umanità. Alcuni scoprono la recita del Rosario, che in fondo è una preghiera di meditazione sui misteri della nostra fede. Infine, facendo la Via Crucis, essi entrano nel mistero pasquale, ossia nel mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. Termino questo panorama con un accento più marcato riguardo al Sacramento del Perdono, la Confessione personale e personalizzata. Dal punto di vista religioso, Medjugorje è un terreno molto fertile. In questi anni sono state enumerate 610 vocazioni religiose e sacerdotali d'ispirazione medjugorjana: le più numerose sono in Italia, negli Stati Uniti e in Germania. Tenendo presente l'attuale crisi di vocazioni, soprattutto in paesi di antica cristianità come l'Europa occidentale, questo fatto ci pare qualcosa di nuovo e, a volte, sconvolgente... L'offerta dei Santuari nel mondo di oggi è di tale portata che Papa Francesco ha trasferito la problematica dei Santuari dalla Congregazione per il Clero alla Congregazione per la Nuova Evangelizzazione. La gente qui riceve ciò che non ha nel luogo in cui vive. In molti dei nostri paesi di antica cristianità la Confessione individuale non esiste più. In molti paesi non c'è l'Adorazione del Santissimo Sacramento. In molti paesi non si conosce più la Via Crucis ed il Rosario non viene recitato. Nella Bretagna francese, una volta mi è stato detto che l'ultima Via Crucis era stata pregata trenta anni prima. Un tale inaridimento dell'ambito spirituale e del sacro porta, evidentemente, a una crisi di fede generalizzata. Qui la gente arriva alla sorgente, sazia la sua sete del sacro: la sua sete di Dio, di preghiera, che viene riscoperta come contatto diretto con Dio. Direi che la gente qui sente la presenza del divino anche per mezzo della Santa Vergine Maria >.

A Medjugorje i pellegrini arrivano da 80 paesi del mondo, affrontando viaggi lunghissimi, e non per vedere effetti speciali, ma per pregare e pregare e pregare, per assistere al programma lunghissimo di preghiera internazionale, che inizia con la recita completa del Santo Rosario: i misteri della gioia e del dolore prima della Santa Messa, quelli della gloria dopo, quindi la Santa Messa (un'ora e con omelia anche nei giorni feriali), al termine il Credo e i 7 Pater, Ave e Gloria per le intenzioni della Regina della pace, la preghiera di benedizione degli oggetti e la preghiera di guarigione, in tutto tre ore circa, un tempo lungo in teoria ma, vi assicuro, che vola ed è talmente bello e profondo che ti riempie di gioia, pace, coraggio... A Medjugorje non si fanno cose speciali o diverse da quelle che, in teoria, si dovrebbero fare in ogni parrocchia, si prega, si medita la Parola, si partecipa alla Santa Messa, si Adora il Santissimo, ci si confessa, dopo un lunga attesa in piedi (l'unico luogo al mondo credo dove per confessarti devi fare la fila!) e si resta in silenzio in chiesa e nei luoghi di preghiera mettendo la propria vita nelle Mani di Dio attraverso quelle della Mamma celeste, tantissime sono le vocazioni, le conversioni, le guarigioni (sia fisiche ma ancora di più interiori), le vite che cambiano e sono state salvate (anche dalle dipendenze da alcool, droga, ecc... leggete il post sulla comunità Cenacolo https://petalidiciliegiosperanza.blogspot.it/2014/02/la-comunita-cenacolo.html), i matrimoni e le famiglie che sono state rinnovate, tutto per grazia di Dio e intercessione di Maria e grazie alla preghiera, se vi capiterà di andare guardate i volti delle persone in preghiera, in silenzio, vedrete tutto il dolore e l'inquietudine che si portano dietro e che mettono nelle Mani di Dio e, quando lo fanno, la luce e la serenità affiora dal profondo dei cuori sul loro volto.... 
Mi torna alla mente un passo della Lettera di San Giacomo cap 4, 1-10, che vi invito a leggere e meditare interamente, il passo dice <  Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni... >. 
Perché a Medjugorje le persone si convertono, cambiano? Perché nascono tantissime vocazioni e tantissime comunità? Perché la gente sperimenta e ritrova la vera pace, la vera gioia? Perché i matrimoni, le famiglie e le vite si salvano? Perché ogni giorno accadono miracoli di conversione e guarigione interiore? Pensate che Dio e la Mamma celeste sono presenti e operanti solo a Medjugorje? No, sono ovunque, per incontrarli e fare esperienza del loro amore non è necessario andare a Medjugorje, è necessario pregare... è vitale coltivare la propria spiritualità e il rapporto con Dio, è vitale partecipare alla Santa Messa e vivere i Sacramenti, è necessario fermarsi e meditare sulla Parola di Dio, su quello che il Signore oggi vuole dire a me, a te, a noi tutti, è fondamentale pregare, digiunare, stare in ascolto silenzioso e orante, tutto questo non serve a Dio, tutto questo serve a noi, è per noi e se iniziamo a pregare, da soli, in comunità, nelle famiglie, se lasciamo entrare Dio nelle nostre vite, se facciamo quello che ogni giorno si fa naturalmente a Medjugorje, allora fioriranno nuove vocazioni, nuove grazie e miracoli ovunque noi siamo e saremo. La preghiera è un'esigenza del cuore, un bisogno profondo dell'anima e bisogna imparare a pregare bene, a pregare con il cuore e non solo con le labbra, con le formule, ma con la Parola, spesso le nostre preghiere assomigliano alla lista della spesa, una serie sterile di richieste materiali, usiamo Dio come un distributore di grazie (quelle che pensiamo noi essere grazie, non secondo il cuore di Dio) e la preghiera come la monetina da inserire per ottenere ciò che vogliamo, possibilmente tutto e subito, è naturale che ne usciamo delusi e arrabbiati, è ovvio che questa "preghiera" non ci tocca in profondità e non ci cambia, Dio non è una macchina dispensatrice di cioccolatini, come ci hanno ricordato Chiara ed Enrico Petrillo, ma una Persona, un Padre, con cui relazionarci sul serio, con cui parlare, con tono confidenziale ma rispettoso, così come (almeno così dovrebbe essere) con i nostri genitori.
Al Padre va detto tutto, Lui lo sa già e conosce tutto meglio di noi, ma parlare con Lui fa bene a noi e ci aiuta ad approfondire questo rapporto fondamentale, aprendogli il cuore e permettendogli di entrare ed operare in noi, nella nostra vita, intorno a noi e nella vita delle persone che gli affidiamo quello che Lui ritiene giusto e buono per noi, come ci ricorda il Vangelo di Luca al capitolo 11, 9-13
< Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono! >. In questo passo del Vangelo ci viene indicata la cosa fondamentale da chiedere: lo Spirito Santo, il Datore dei doni, Lui è tutto e può colmarci di tutto ciò di cui veramente abbiamo bisogno.

Pregare, questo si fa e si vive a Medjugorje, inoltre ci sono diverse opportunità di approfondimento con seminari e ritiri, per rivedere anche le proprie scelte di vita, tutto questo si potrebbe, e dovrebbe, fare ovunque nel mondo e nell'Europa. A Medjugorje si vive la fede, si prega e fioccano le conversioni, le vocazioni e la pace non è solo una bella parola, una chimera, se in Europa siamo messi così male forse non è tutta colpa di chi ci governa, ma di tutti noi, che abbiamo smesso di pregare, abbiamo barattato la fede e la preghiera con l'inferno che stiamo vivendo, ma possiamo ritrovare la via giusta, ascoltiamo la Mamma celeste, facciamo come Lei ci indica e preghiamola perché Lei ci conduce sempre e solo a Gesù e al Padre, non ha mai trattenuto nulla per sé, come Gesù, Lei si è fatta via percorribile privilegiata per arrivare a Dio, che l'ha scelta e ce l'ha donata perché sa che, quando siamo in difficoltà o attraversiamo brutti momenti, testardi come siamo possiamo dare a Lui la colpa e allontanarlo, anziché andare da Lui, ebbene in quei momenti abbiamo bisogno della Mamma e di rifugiarsi nel suo abbraccio... Lei è qui con noi, è qui per noi... ascoltiamola...

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